Discussione:Paesaggio

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--87.24.62.156 (msg) 11:08, 20 nov 2009 (CET)E' "il Romani (1986)" qui citato il Valerio Romani che ha pubblicato "Paesaggio. Teoria e pianificazione" Franco Angeli, Milano, 1994? o un altro libro dello stesso autore? o di un altro autore? Dia^ 23:21, 17 apr 2006 (CEST)[rispondi]

La risposta è positiva.--Diesis (msg) 14:40, 7 feb 2010 (CET)[rispondi]

sì, ma comunque questa citazione non da una buona definizione di "paesaggio". E' legata ad una prospettiva sorpassata e comunque è parziale. Può comunque essere messa in una parte dove si spiega l'evoluzione del concetto di "paesaggio percettivo", cosa che ho fatto. Anzi, metterei anche una raccolta di definizioni di "paesaggio" nella parte "storica", diciamo. Se qualcuno vuole commentare o contribuire dica dica! --Alberto.dg 00:43, 8 ott 2007 (CEST)[rispondi]

Comunque ho modificato gran parte della struttura di tutta la prima metà della voce... non andava insomma..! Leggendo la prima parte si evinceva solo una definizione "vecchio stile" del concetto di "paesaggio". Bisogna ricordare che l'accezione diciamo "percettiva" del termine ha subito importanti evoluzioni nel tempo, e prima non emergeva. Inoltre non emergeva il valore della definizione della Convenzione Europea del Paesaggio, quasi neanche citata. Ho aperto anche una sezione "storica" che è un po' lunga da scrivere.. ho diciamo abbozzato e lasciato in sospeso. ho cercato comunque di togliere il meno possibile, difatti per lasciare un destino a tutto un pezzo che era nella prima parte che ho modificato, ho aperto una sezione di "Studi sul paesaggio" (non è molto bella per ora.. ma ci sono soprattutto i paragrafi che erano messi un po' a casaccio nella prima parte). Su "accezione scientifica" mi sono permesso di eliminare un solo paragrafo.. che era un po' poco.. scientifico eheheh.. un po' improprio in merito all'analisi percettiva del paesaggio.

Si potrebbe anche aprire una sezione (magari a parte..) legata alla considerazione giurisprudenziale intorno al paesaggio in Italia.. lì c'è da scrivere un libro.. partendo dalla Costituzione, etc etc.. difatti qui non ho inserito nulla, ad esempio, in merito al "Codice Urbani" perchè volendolo affrontare criticamente, sono più i problemi che apre che le risposte che da (dal punto di vista concettuale).. era comunque stato citato (ma lasciato un po' lì seza spiegazione) nel paragrafo che ho tolto sulla parte dell'accezione scientifica (il paragrafo comunque l'ho tolto non per il rif. al Codice! L'ho tolto perchè come dicevo prima era un po' improprio)

Si potrebbe aprire, infine, una sezione su "citazioni storiche" del paesaggio. Ce ne sono un'infinità. Poi, comunque, si potrebbe andare avanti all'infinito... riprendendo la lettura di R.Milani sull' "arte del paesaggio" si potrebbero dare definizioni intorno alle categorie estetiche del paesaggio, il paesaggio della meraviglia, del pittoresco, del sublime, della grazia, della bellezza..

Credo comunque che come voce sia infinita... ci andrà un po' di tempo..! --Alberto.dg 01:20, 8 ott 2007 (CEST)[rispondi]


Dissento totalmente dal fatto che la voce "Paesaggio" possa essere classificata come "voce di Architettura" -- Diesis 18:26, 7 feb 2008 (CET)[rispondi]

Concordo, la voce non può essere categorizzata come voce di architettura. Sembra comunque piuttosto impossibile riuscire a trovare una categoria che soddisfi tutti i campi di ricerca..--Alberto.dg (msg) 16:18, 14 apr 2008 (CEST)[rispondi]


MODIFICA all'introduzione ho eliminato questa parte

Per un'esaustiva lettura del paesaggio, andrebbero analizzati sia gli elementi oggettivi che soggettivi: da un lato, il paesaggio è considerato nell'accezione di landscape, ossia di veduta suggestiva e panoramica, con caratteristiche definite; dall'altro, è vissuto nell'accezione di inscape, il punto di vista interno attraverso il quale ciascuno interpreta, secondo la propria sensibilità e cultura, l'esperienza della visione paesaggistica.

in quanto a mio avviso 1. sono elementi che comunque emergono successivamente e si genera un discorso troppo frammentato 2. è comunque inopportuna come parte da utilizzare come presentazione della voce. Il "paesaggio" rappresenta un connubio tra queste due definizioni, presentate invece come "accezioni". Ovvero: il paesaggio non è composto da elementi "oggettivi" e "soggettivi", bensì dalla loro relazione (riferimento a quanto segue nella voce, Raffestin e Convenzione Europea del Paesaggio). Diventano due accezioni solo se si considera il "paesaggio" come "elemento" proprio a discipline settoriali di studio, non se si considera il paesaggio come "bene culturale". E, come già commentato in precedenza: credo che in base all'evoluzione del pensiero ed anche della legislazione in materia di paesaggio, il paesaggio debba essere presentato in primo luogo come "bene culturale", a seguire come elemento di studio di specifiche discipline. --Alberto.dg (msg) 17:20, 14 apr 2008 (CEST)[rispondi]

Non sono totalmente d'accordo. Il paesaggio non deve essere presentato in primis come "bene culturale", per evitare che esso venga definito come tale. Quella di "bene culturale" è una qualifica che gli viene giustamente attribuita, anche perché funzionalmente lo definisce. Esso va invece presentato per ciò che realmente è: un oggetto complesso (Teoria della Compl.) composto da elementi reali oggettivi (naturali, antropogeni e loro interazioni), la cui realtà si completa considerandolo come elemento cognitivo derivante dal processo percettivo (tento di sintetizzare al massimo, ma è quasi impossibile). Inoltre, la definizione della Convenzione Europea è sì un ottimo compromesso, di grande utilità oggigiorno,fra accezione percettiva e accezione scientifica, ma non è perfetta, anzi. E' un pò come la Teoria dell'evoluzione: indispensabile e "quasi vera", pertanto usiamola e poniamola a fondamento della ricerca, ma non crediamo che sia la Verità Definitiva.--Diesis (msg) 17:44, 13 apr 2009 (CEST)[rispondi]


Non ritengo più accettabile che ancora si definisca il P. come "la fisionomia di un territorio" e che esso è "imprescindibile dall'osservatore" Il P. è una realtà a sé stante che ci giunge, come tutti gli altri oggetti dell'universo, tramite un processo percettivo. Inutile insistere oltre. Ci sarà sempre qualche epigono della concezione percettivo-estetica che sosterrà la natura unicamente visivo-formale del P. Meglio rimandare alla lettura dei due primi capitoli (e in particolare del primo paragrafo del primo capitolo) dell'ultimo testo del Romani: Il paesaggio. Percorsi di studio, F.Angeli, Milano 2008. Non tornerò più su questo argomento, basta.--Diesis (msg) 11:11, 20 nov 2009 (CET)[rispondi]

Definizione di Paesaggio[modifica wikitesto]

Insieme di OGGETTI e FENOMENI legati tra loro tramite MUTUE RELAZIONI.--Nijetho

Lo è anche il mio garage --Bultro (m) 14:11, 18 apr 2011 (CEST)[rispondi]

Infatti anche il tuo garage è sia parte del paesaggio che paesaggio esso stesso...non c'è altra definizione che lo comprenda da micro a macro, puoi esaminarne un pezzo infinitesimo o uno infinito rientrerà sempre in queste parole...Non è una tautologia in quanto l'universo espresso non è banale ma solo definito tramite concetti semplici ed immediati che ne danno comprensione profonda --Nijetho--Nijetho (msg) 18:54, 21 apr 2011 (CEST)[rispondi]

Su Wikipedia non ci inventiamo definizioni, riportiamo quelle date da fonti autorevoli, e nessun vocabolario o altro testo definisce il paesaggio così (quella semmai è la definizione di sistema). Né alcuna persona non fatta di LSD definirebbe il mio garage paesaggio o parte di esso, visto che nemmeno si vede dall'esterno --Bultro (m) 14:31, 22 apr 2011 (CEST)[rispondi]

Quindi per lei le grotte di Frasassi(AN)o quelle di Castellana(BA) non sarebbero parte del paesaggio e non sarebbero nemmeno paesaggio esse stesse, in quanto non si vedono dall'esterno?...In effetti è probabile fossero fatti di LSD quando ci sono entrati la prima volta, chi fa certe scoperte ha spesso un asso nella manica e vede cose che altri non vedono. Per quanto riguarda le fonti ha ragione in parte in quanto l'argomento non si riduce ad una convenzione o ad una scoperta scientifica; comunque non voglio discutere sull' appropriatezza di inserire una fonte attendibile o su come e quando possa essere considerata tale. Piuttosto consiglio di tener d'occhio le prossime pubblicazioni del Prof. M. Prati e dell' ing. S. Nafissi in merito al Contemporary Landscape e magari di dare anche un'occhiata a questo sito: http://www.contemporarylandscape.org (il primo dei tanti balenatimi in testa) così da aprire un po' di più i suoi orizzonti senza dover per forza assumere LSD. Nel frattempo sembra mi convenga fare ammenda della lacuna: mi curerò personalmente di ovviare citando "autorevolmente" quando sarà possibile. Cordialmente Buongiorno. --Nijetho

dicotomia tra saperi[modifica wikitesto]

questo commento si riferisce al seguente passaggio:

"È a questo punto importante notare come coloro che con il termine "paesaggio" intendono solo l'immagine, l'aspetto visibile e formale (e anche estetico, beninteso) del territorio, in generale non ammettono che tale termine possa avere significati diversi, seppur in contesti diversi. Al contrario, chi sposa l'accezione scientifica del paesaggio non esclude mai la componente percettivo-estetica, poiché, di fatto, essa è determinante sia ai fini di una conoscenza realmente complessiva, sia in quanto essa è sovente la prima causa di alterazioni e modifiche (positive o negative) del paesaggio stesso, e al medesimo tempo di provvedimenti tutelativi o valorizzativi."

Credo che sotto traccia ci sia un pensiero positivista che attribuisce alle scienze dure un grado di valore gnoseologico maggiore rispetto ad altre forme di conoscenza. Spesso tra gli esperti c'è lo stesso grado di assolutezza e arroccamento nella posizione relativa all'accezione estetica e quella relativa all'accezione scientifica. Non è opportuno a mio avviso esprimere giudizi a riguardo.

Forse bisognerebbe citare l'UNESCO?