Discussione:Olea europaea

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ho messo una piccola ricerca sull'olivo sperando di soddisfare le vostre esigenze. appena avrò in pò di tempo in più provvedero ad aggiornare questa ricerca!

Perché resettate ogni volta la pagina?[modifica wikitesto]

Questa è una pagina di discussione: se ogni volta che uno aggiunge un commento cancella quello precedente, per seguire la discussione bisogna districarsi tra la cronologia... Non sarebbe stato meglio lasciare interventi e correzioni uno sotto l'altro? ;)

Al più presto prometto che aggiungerò qualche contributo all'articolo e anche a Olivicoltura...

Fede 15:43, Giu 19, 2005 (CEST)

Tolto i pargrafi dei "cultivar"[modifica wikitesto]

Ho messo delle semplici scritte in grassetto invece di veri paragrafi all'interno delle liste dei cultivar altrimenti l'articolo diventava illegibile, a meno di non togliere completamente l'indice (spostarlo a lato non era sufficente). --paulatz(+) 15:45, 3 feb 2006 (CET)[rispondi]

Modifica alle cultivar sarde[modifica wikitesto]

Ho apportato delle correzioni alle voci cultivar relative alla Sardegna: modificato Peschixedda, il termine corretto è Paschixedda, ho aggiunto anche Nera di Gonnos e Tonda di Cagliari --Furriadroxiu 11:46, 10 mag 2006 (CEST)[rispondi]

Corsivi misteriosi[modifica wikitesto]

Scusate la mia assoluta ignoranza in materia, ma nelle liste cultivar non comprendo perché alcune sono in corsivo ed altre no. Se c'è una ragione, la potete gentilmente spiegare anche nella voce? Grazie :-) --Sn.txt 01:12, 15 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Rimozione immagine[modifica wikitesto]

Ho rimosso l'immagine a lato dal testo della voce per i seguenti motivi:

  1. osservando la ramificazione e la corteccia dei rami giovani non mi sembra assolutamente una pianta d'olivo
  2. la pianta è completamente defogliata. Potrebbe anche trattarsi di un albero morto o che ha subito una defogliazione totale per qualche misteriosa causa (fatto decisamente insolito per l'olivo), ma è probabile che si tratti di una caducifoglia
  3. la didascalia della stessa immagine postata sui Commons riporta, ad opera dello stesso autore, l'inequivocabile frase This tree is not an olive tree.

A scanso di equivoci meglio eliminare la foto, su Wikimedia Commons c'è l'imbarazzo della scelta per metterne una alternativa. --Furriadroxiu 07:16, 1 dic 2006 (CET)[rispondi]

Concordo pienamente con Furriadroxiu (a dir il vero credevo di averla giá eliminata in passato, mah) Tomi 07:53, 1 dic 2006 (CET)[rispondi]

Proposta sulle cultivar[modifica wikitesto]

La mia proposta è di cambiare il titolo Principali cultivar in Cultivar (oppure Scelta varietale). Al posto del lungo elenco delle cultivar italiane ed estere si può mettere un rimando di approfondimento ad una nuova voce, es. Cultivar di olivo, in cui spostare l'intero elenco. Il paragrafo nella voce corrente si potrebbe invece utilizzare per:

  1. citare le cultivar più diffuse
  2. citare i principali elementi di classificazione/caratterizzazione delle cultivar (portamento, morfologia delle drupe, destinazione nella trasformazione, precocità, resistenza alle principali avversità, ecc.)
  3. citare i principali criteri di scelta varietale

In questo modo si snellisce la voce lasciando spazio agli ampliamenti sulla tecnica colturale, ancora carente, e si rende lineare la fruibilità della pagina senza dover ricorrere all'espansione del paragrafo. Nello stesso tempo una voce apposita lascerebbe maggiori margini di libertà nell'organizzazione della struttura della voce.

Posso occuparmi io di fare il lavoro di riordinamento, ma prima di prendere decisioni affrettate, unilaterali (e arroganti) preferirei sentire il parere di chi da tempo ha contribuito allo sviluppo di questa voce. --Furriadroxiu 12:35, 2 dic 2006 (CET)[rispondi]

Per sicurezza aspetta qualche tempo, un giorno ad esempio. Se nessuno si proclama contrario fall oe basta. Draco "An Ye Harm None" Roboter 15:02, 2 dic 2006 (CET)[rispondi]
+1 su Draco :-) --Piero Montesacro 15:04, 2 dic 2006 (CET)[rispondi]
+1 Tipo domani alle 12:36 puoi procedere :-) Gac 15:14, 2 dic 2006 (CET)[rispondi]
Non era mia intenzione procedere subito, forse un giorno è anche poco: mica possono essere tutti incollati a wikipedia 24 su 24 :D --Furriadroxiu 16:36, 2 dic 2006 (CET)[rispondi]
+1 a patto che poi i vari censori anti-lista che girano per wiki non vanifichino il lavoro fatto da me e altri nella raccolta delle moltissime cultivar con una cancellazione. Nel caso richiederei il reintegro della lista della pagina principale. Sarebbe anche da trovare una fonte attendibile ed esaustiva per completare le varie varietà di olivo italiane e mondiali. Ciao, --Accurimbono 14:30, 3 dic 2006 (CET)[rispondi]
Non sapevo di questa avversione per le liste! IMHO trovo più dannose le lunghe liste integrate in un articolo perché nella maggior parte dei casi non sono richieste. Però le liste varietali sono utilissime come banca dati e nel tempo possono essere convertite in indici a voci specifiche senza dover ricorrere ad una categorizzazione (che fra l'altro sarebbe incompleta come banca dati).
In ogni caso provvederò ad integrare nella lista delle informazioni generali relative alle cultivar in modo da darle i connotati di un articolo. Lo scopo è quello di snellire i contenuti della voce Olea europaea rimandando il lettore agli opportuni approfondimenti senza peraltro trasformare la voce principale in un "articolo di smistamento". Sto facendo una piccola prova con i sistemi d'allevamento.
Ecco le linee guida per le liste: Aiuto:Liste, se pensi che la pagina sulle cultivar possa rispettare le caratteristiche richieste, procedi pure, altrimenti lascia le liste in questa pagina in fondo sono "cassettate" e non disturbano troppo la lettura. Puoi puntare molto sul fatto che questa lista contiene informazioni (un elenco, per quanto possibile, completo delle cultivar) difficilmente reperibili altrove. --Accurimbono 09:20, 4 dic 2006 (CET)[rispondi]
A proposito ci si può ispirare per analogia dalla pagina dei vitigni. --Accurimbono 09:24, 4 dic 2006 (CET)[rispondi]
Sono d'accordo: in questi due giorni ho lavorato al riordino dell'albero delle categorie in Agricoltura perché c'era parecchia confusione (e c'è ancora un notevole lavoro da fare). Un'indicizzazione che ho predisposto è la possibilità di accedere a cultivar, ibridi, vitigni attraverso questo sistema sia entrando da una generica categoria "Liste varietali" sia entrando da una categoria specifica di un settore (olivicoltura, viticoltura, altre coltivazioni arboree, coltivazioni erbacee, ecc.). La categoria si presta sia per contenere la lista sotto forma di voce (comprendendo per dovere d'informazione anche le voci che ancora devono essere state create) sia per contenere le singole voci di approfondimento. Questo criterio penso che sia valido in generale per qualsiasi coltura. --Furriadroxiu 10:11, 4 dic 2006 (CET)[rispondi]
Per quanto riguarda la fonte attendibile penso che quello che chiedi sia pura utopia: il panorama varietale dell'olivo è in piena evoluzione per la notevole varietà di ecotipi. Ad esempio, in Sardegna c'è il caos perché tutte le varietà citate nella letteratura in realtà sono ecotipi che fanno capo ad un insieme piuttosto ristretto di varietà. Per alcuni casi ci sono pure discussioni accese sullo status da attribuire ad un raggruppamento (cultivar o ecotipo di una cultivar?), probabilmente derivate anche da ragioni campanilistiche. In ogni caso le fonti più autorevoli possono essere individuate per ambiti regionali facendo riferimento ad una facoltà di agraria (se esiste), ai centri regionali di sviluppo e assistenza o a centri sperimentali. Difficile pensare ad un'opera omnia in grado di trattare in modo esaustivo e attendibile questo argomento, è probabile che possa avvicinarsi a qualcosa del genere, nel prossimo futuro, proprio Wikipedia. --Furriadroxiu 14:59, 3 dic 2006 (CET)[rispondi]
Infatti è quello che temevo, mentre per i vitigni molto lavoro è stato fatto per l'olivo siamo indietro di 30 anni, poche dop, confusione sulle varietà, e per noi nessuna fonte esaustiva ed attendibile. Io non sono del settore e penso che l'esperienza di chi come te ha studiato l'argomento, possa essere fondamentale per dare un po' di chiarezza ed eliminare errori. Buon lavoro! --Accurimbono 09:20, 4 dic 2006 (CET)[rispondi]
Beh, più che altro posso essere un riferimento per il germoplasma sardo di cui ho un po' di documentazione. Se varco il mare mi ritrovo in un territorio del tutto inesplorato. E' per questo che ritengo utile un apporto regionalizzato: se parliamo di un Cannonau anche un amatore non enologo saprà probabilmente di cosa si tratti e può trovare facilmente documentazione perché sul germoplasma ampelografico si sono scritti fiumi di documenti. Se parliamo di una Nera di Gonnos, un qualsiasi sardo che abbia avuto un po' d'esperienza in olivicoltura ne "macina" più di un qualsiasi agronomo o esperto in olivicoltura. Per questo ritengo fondamentale mantenere e contribuire a questa lista, potrebbe diventare in tempi brevi la più documentata banca dati di pubblico dominio nel settore --Furriadroxiu 10:11, 4 dic 2006 (CET)[rispondi]
Dimenticavo, a proposito del divide che esiste fra i due settori in materia di studio del germoplasma: in viticoltura si è arrivati da lungo tempo a definire una relazione fra il vino e il vitigno da cui deriva al punto che in generale esiste una identificazione vino-vitigno. In Sardegna l'Università di Sassari e i Consorzi interprovinciali per la Frutticoltura stanno iniziando ad elaborare per le varietà sarde un equivalente delle schede ampelografiche, studi sulle affinità genetiche e un principio di correlazione fra caratteristiche tecnologiche ed organolettiche fra olio e cultivar. In rete c'è pochissimo, però esiste una divulgazione a livello cartaceo anche se non facilmente accessibile perché la bibliografia non è in commercio. Penso che la stessa cosa si stia facendo localmente in molte regioni. Si tratta di cercare. --Furriadroxiu 10:20, 4 dic 2006 (CET)[rispondi]

Olivastri millenari[modifica wikitesto]

Salve, perchè non scrivere dell'olivastro millenario (3000-4000 anni) presente a Luras (sardegna)?? Ciao!

Perché di olivastri millenari ce ne sono parecchi ma l'età è un dato che non può essere assolutamente messo a meno che non ci sia una pubblicazione scientifica che ne attesti l'affidabilità della stima. 3000-4000 anni per un olivastro sono un dato da prendere con le pinze: mi risulta che quell'età è stata stimata per alcuni ginepri nelle montagne rocciose, ma non ho mai letto nulla a proposito di olivastri. Lo stesso Siro Vannelli nel suo libro sugli alberi monumentali della Sardegna non si sbilancia in stime di età di questo genere limitandosi ad un "plurisecolare", perché senza una carotatura adeguata sono del tutto campate in aria.

In ogni modo si può fare una sezione o meglio una voce a parte perché di olivastro presunto millenario non c'è solo quello di Luras --Furriadroxiu (msg) 10:15, 13 dic 2009 (CET)[rispondi]

Sgarufando (termine tipico delle mie parti) fra le pagine ho scovato Lasioptera berlesiana: che nel relativo template viene denominata Cecidomia; premesso che sono soddisfatto del fatto che venga descritta un'ulteriore avversità della coltura, c'è però un inghippo(?): il vero oggetto in questione è la Dasyneura oleae o quella che è già lì è stata classificata erroneamente? Naturalmente va anche classificata in categoria apposita ed eventualmente immessa nella sezione Avversità. Intanto aspetto qlc vostro parere. 1 altra infima cosuccia: nella pag in questione il termine è scritto Dasineura: dunque serve la y o la i? Casomai va modificato il titolo della voce sbagliato. 195.223.72.220 (msg) 15:27, 7 giu 2011 (CEST)Carlettaccio[rispondi]

Ciao Carlettaccio, la questione è un po' incasinata, mea culpa perché nella voce Olea europaea non sono stato sufficientemente chiaro, perciò ne approfittiamo per fare un po' di ordine e chiarezza.

Prima questione, il nome comune "cecidomia". Esistono alcuni ditteri della famiglia Cecidomyiidae più o meno associati all'olivo. Molti ditteri di questa famiglia sono genericamente chiamati con il nome comune di "Cecidomie" e trattandosi spesso di specie oligofaghe, il nome comune è associato alla specie botanica ospite. Le due cecidomie infeudate all'olivo sono quelle che hai citato e hanno nomi comuni la cui differenza è una sottile sfumatura. In realtà, nella voce Lasioptera berlesiana c'è un paragrafo che spiega l'inghippo:

  • Lasioptera berlesiana Paoli, 1907. E' detta Cecidomia delle olive[1] (in inglese: Olive fruit midge), pur essendo un predatore zoofago-micetofago infeudato all'olivo in forma secondaria. La sua biologia e il ruolo occupato nell'entomofauna dell'olivo sono un po' complicati, l'ho spiegato nella voce perciò non mi dilungo in questa sede. In ogni caso, per la sua biologia larvale, è associata al frutto dell'olivo. Da qui il nome di cecidomia delle olive. Il nome comune cecidomia è ereditato per estensione di quello generalmente adottato per i cecidomidi fitofagi-galligeni, in realtà non si tratta di un dittero fitofago, perciò non potrebbe assolutamente chiamarsi "cecidomia dell'olivo": si trova nell'olivo per - chiamiamola così - pura combinazione. Quando si trova nell'olivo, la troviamo esclusivamente nei frutti, perciò è corretta la specificazione delle olive.
  • Dasineura oleae (Loew, 1885). E' detta Cecidomia delle foglie di olivo[2] o anche, semplicemente, Cecidomia dell'olivo[3] (in inglese: Olive leaf gall midge, in francese: Cecidomyie des feuilles d'olivier o Cecidomyie des feuilles et des pédoncules floraux de l'olivier). In questo caso si tratta di una specie fitofaga e galligena associata obbligatoriamente all'olivo. Le larve si comportano come galligene, generalmente sulle foglie, occasionalmente anche i peduncoli delle mignole (le infiorescenze, per intenderci). Per questo motivo il nome comune specifica l'associazione con le foglie dell'olivo.
  • Resseliella oleisuga (Targioni-Tozzetti, 1887). E' detta Cecidomia suggiscorza dell'olivo[4][5] (in inglese: Olive bark midge, in francese Cecidomyie de l'écorce de l'olivier). Non so nulla di questa specie, stando a quanto leggo nel Tremblay è associata principalmente all'olivo e secondariamente ad altre specie della stessa famiglia (frassini e filliree). Le larve, gregarie, si sviluppano sotto la corteccia a spese del cambio, da cui deriva il nome ("suggiscorza").

A rigore, la cecidomia dell'olivo per antonomasia è la Dasineura oleae per i seguenti motivi: perché come le classiche cecidomie si comporta come galligena a spese delle foglie, perché ha l'olivo come ospite esclusivo. L'altro fitofago, la cecidomia suggiscorza, ha un comportamento atipico perciò è pertinente la specificazione del comportamento nel nome comune, mentre la Lasioptera berlesiana non è né un fitofago né associata obbligatoriamente all'olivo. Tuttavia, essendo il cecidomide più noto, è talvolta erroneamente chiamata anche "cecidomia dell'olivo"[6] o ambiguamente "moscerino dell'olivo" (ambiguamente perché non è l'unico moscerino).

Veniamo al secondo punto: Dasineura o Dasyneura? Tipico esempio di casino generato dai cosiddetti "misspelling" (errori ortografici nella nomenclatura scientifica, diffusissimi). In letteratura ricorrono questi tre nomi:

  • Dasineura Rondani, 1840. E' il nome corretto, coniato da Camillo Rondani, che per primo descrisse il genere.
  • Dasyneura Saunders, 1842. E' attualmente ridotto a sinonimo minore del sottogenere Bactrocera (Bactrocera). Non c'entra nulla con le cecidomie e tanto meno con l'olivo, dato che il nome è stato usato dall'autore per mosche australiane della famiglia dei Tephritidae (per intenderci, parenti della mosca delle olive).
  • Dasyneura Agassiz, 1846. E' un errore ortografico perché l'autore fa riferimento a Dasineura Rondani, quindi alle cecidomie. Gli errori ortografici sono piuttosto comuni in letteratura ma sono invalidati perché generati da facili confusioni come lo scambio della y con la i o l'inserimento o l'omissione di una h, ecc. A titolo d'esempio, in Servadei et al. (1972). Entomologia generale ed applicata. Padova, CEDAM, è usata erroneamente la "y". E' un errore che commetto spesso anch'io, tant'è che ora vado a verificare quante volte l'ho commesso su wikipedia. --Furriadroxiu (msg) 21:27, 7 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Confesso che sono riuscito a seguirti quasi del tutto (coll'eccezione del gergo agronomimico/botanico specifico). Sul 2° punto,come ho già detto + volte lascio la "palla" a voi specialisti. Sul 1° allora propongo se scrivessimo cecidomie+(le 3 sottospecie) che hai citato? Ci sentiamo. 195.223.72.220 (msg) 15:15, 8 giu 2011 (CEST)Carlettaccio[rispondi]

Se non sono stato chiaro per l'uso di qualche termine non farti remore a chiedere delucidazioni. Per quanto riguarda il lemma "cecidomia" credo che la direzione più appropriata sia la seguente: la parola "Cecidomia" deve reindirizzare alla voce Cecidomyiidae (com'è attualmente). Cecidomia è infatti un nome comune generico che fa riferimento a un numero elevato di specie tutte appartenenti alla famiglia Cecidomyiidae. Manca il lemma "Cecidomie dell'olivo", da non confondere con "Cecidomia dell'olivo". "Cecidomie dell'olivo" può essere trattata alla stregua di una disambigua che riporti le tre voci, di cui attualmente esiste solo Lasioptera berlesiana. "Cecidomia dell'olivo" dovrà invece essere destinata a reindirizzare alla voce Dasineura oleae, con necessaria nota di disambigua, perché è il nome comune specifico di quella specie. Se non sono stato sufficientemente chiaro fammi sapere --Furriadroxiu (msg) 19:33, 8 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Direi cho grossomodo hai colto nel segno. Sulla formula da adottare per me è indifferente:conta la chiarezza (forse la pag. disambigua per ora è prematura dato che 2 voci sono da comporre). 195.223.72.220 (msg) 12:19, 9 giu 2011 (CEST)Carlettaccio[rispondi]

Ho rimosso l'indicazione della Lasioptera dalla voce per i seguenti motivi:
  • concettualmente è errato inserirla fra i fitofagi perché non è un fitofago. Come ho detto, la larva si nutre del fungo che viene inoculato nelle ferite, forse nella dieta concorrono anche i tessuti della polpa attaccati dal fungo, ma è difficile quantificare l'entità di questo concorso, soprattutto in termini di danno da fitofagia diretta
  • nessun testo annovera questa specie fra le avversità dell'olivo, anche se potenzialmente lo è essendo vettore di un parassita fungino che, comunque, è considerato un'avversità minore dell'olivo
  • nella valutazione della dannosità si deve tener conto del contesto reale: la Lasioptera inocula il fungo (nella stragrande maggioranza dei casi) nella camera di ovodeposizione della mosca delle olive, perciò il danno si verifica in realtà su olive che saranno probabilmente danneggiate dallo sviluppo della larva della mosca.

Quest'ultimo aspetto è fondamentale: la Lasioptera è dannosa? in linea teorica si, in pratica l'orientamento pressoché universale che si evince in letteratura è di ritenerla utile in quanto antagonista della mosca delle olive. Per un motivo ben preciso: il danno prodotto dal moscerino si sostituisce ad un danno che ci sarebbe comunque, però in bilancio va messo l'azione di contenimento sulla popolazione della mosca: la larva del moscerino, per prima cosa si mangia l'uovo della mosca e quindi concorre ad abbattere la popolazione di un fitofago sicuramente più dannoso. Questa azione è fondamentale per le generazioni estive, in quanto una riduzione della popolazione in estate si ripercuote su un contenimento dei danni della mosca nel picco autunnale. In un contesto di lotta biologica ed integrata, pertanto, la Lasioptera non è un insetto dannoso in quanto i danni, peraltro marginali, non superano assolutamente quella che è una soglia economica di danno (colpisce olive già perse!) ed è invece un insetto utile perché contribuisce a contenere le pullulazioni della mosca delle olive. --Furriadroxiu (msg) 19:36, 9 giu 2011 (CEST)[rispondi]

Per spiegare meglio il concetto faccio un esempio numerico sballato nelle proporzioni. Supponiamo che su 100 olive, 10 saranno attaccate dalla mosca. In assenza di antagonisti naturali, da queste 10 si svilupperanno ad esempio 5 femmine che in una generazione successiva deporranno le uova in altre 50 di queste 100 olive. Il danno complessivo ammonta a 60 olive. Supponiamo che la Lasioptera metta due uova nelle punture delle prime 10 olive attaccate. Il danno diretto prodotto è di due olive su 100, ma sarebbero comunque due olive perse perché attaccate dalla mosca. Aggiungiamo che l'azione della Lasioptera comporti la perdita di una femmina di mosca, per cui nella generazione successiva l'attacco ammonta a 40 olive. Il danno si riduce perciò a 50 olive su 100. In quest'ottica l'utilità della Lasioptera compensa in eccesso la sua dannosità. A prescindere dalle proporzioni sballate, il concetto su cui verte l'orientamento fra gli entomologi agrari è questo --Furriadroxiu (msg) 19:46, 9 giu 2011 (CEST)[rispondi]

  1. ^ Ermenegildo Tremblay (1991). Entomologia applicata, Volume III Parte Prima. Liguori, Napoli: 82-84. ISBN 88-207-2021-3.
  2. ^ Tremblay (1991): 113-115
  3. ^ Sbitri et al. (2007). Tecniche di produzione in olivicoltura. Consiglio oleicolo internazionale, Madrid: 242-243. ISBN 978-84-931663-4-2 (PDF in rete)
  4. ^ Tremblay (1991): 105.
  5. ^ Sbitri (2007): 244-246
  6. ^ esempio

Lebbra e Rinchite[modifica wikitesto]

Lebbra. Continuando a curiosare ho scoperto che sotto questo nome vengono classificate 2 malattie fungine: Colletotrichum gleosporioides e Gloeosporium olivarum; ora però non mi è chiaro un aspetto: sono semplici sinonimi o due patologie che vengono richiamate sotto lo stesso nome comune? Se é così, é corretto nominare una pagina vuota come ho lasciato (separate da /)? Rinchite. Ho appreso anche di questo coleottero (che ogni tanto fa inquietare) e vorrei segnalarlo con pag. vuota ma benchè di solito venga chiamato Coenorrychus Cribipennis non mancano le versioni "Rynchites C.", "Coenarrichus", "Coenorrhincus", "Coenorrhi/ynus", "Rhynchites ruber": dato che ignoro il nome scientifico corretto e mi trovo "in un ginepraio" sono costretto a non aggiungerlo. Se qualcuno può contribuire a chiarire queste questioni gliene sarò grato. 195.223.72.220 (msg) 12:53, 29 set 2011 (CEST)Carlettaccio[rispondi]

Ciao, posso solo dirti che qualsiasi sia il nome esatto Rhynchites ruber ne è un sinonimo; su un edizione dell' Enciclopedia Agraria Italiana ho trovato Coenorrhinus Cribipennis, ma essendo un opera datata di circa 40 anni è provabile che qualche contenuto sia stato riclassificato in quanto obsoleto. --141.250.94.15 (msg) 18:16, 4 lug 2012 (CEST)Nasonaso[rispondi]
✔ Fatto --195.223.72.220 (msg) 15:12, 29 apr 2013 (CEST)Carlettaccio[rispondi]

SEGNALAZIONE DI FRASE FUORVIANTE NEL TESTO DELLA VOCE OLEA[modifica wikitesto]

BUONASERA VORREI SEGNALARE CHE A MIO PARERE LA SEGUENTE FRASE <<A causa del sapore amaro dovuto al contenuto in polifenoli, l'uso delle olive come frutti nell'alimentazione richiede però trattamenti specifici finalizzati alla deamaricazione (riduzione dei principi amari), realizzata con metodi vari>> E' INESATTA E FUORVIANTE: I POLIFENOLI NELL'OLIO D'OLIVA E NELL'OLIVA STESSA SONO UN PREGIO E PERMETTONO LA SUA CONSERVAZIONE CONTRASTANDO L'OSSIDAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI. QUESTI POLIFENOLI POI DANNO SIA L'AMARO CHE IL PICCANTE ED ENTRAMBI SONO UN PREGIO TRA LE CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE E FANNO DI UN OLIO D'OLIVA UN OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA.

ORA NEL CASO SPECIFICO DELLA SUDETTA FRASE SI PARLA DI OLEA E NON DEL SUCCO DI OLEA (OLIO) MA SE L'AUTORE INTENDEVA RIFERIRSI ALLA NECESSITà DI DIMINUIRE L'AMARO ED IL PICCANTE PROPRI DELL'OLEA DOVUTI ALL'ALTO CONTENUTO DI POLIFENOLI PRIMA DI POTER MANGIARE L'OLEA E CHE CIò AVVIENE SECONDO DIVERSI METODI. ALLORA SPECIFICHEREI MEGLIO LA COSA.

CORDIALI SALUTI

Olivo in nel Ponente Ligure[modifica wikitesto]

Vorrei render noto a tutti che nel Ponente Ligure, specialmente nella provincia di Imperia,la presenza di olivi è molto importante, quasi da dover parlare di monocoltura, è presente una varietà tipica e unica, quella dell'oliva Taggiasca, pianta che può raggiungere anche i 15-20 m di altezza se lasciata all'abbandono. Come ligure trovo che sia molto importante parlarne, data la sua enorme e quasi totale presenza sul territorio e la bontà del prodotto ottenuto. Se volete farvi un giro nella provincia di Imperia noterete quello di cui sto parlando. Purtroppo la coltivazione dell'ulivo è in continua diminuzione e molti uliveti sono ormai abbandonati, a volte intere colline, questo a causa del terreno impervio, data la sua estrema pendenza, si ha infatti in liguria un forte terrazzamento, risalenti la maggior parte al 1600 quando i monaci benedettini portano la coltivazione intensiva dell'ulivo. Quello ligure è poi notoriamente un clima estremamente mite, con importanti microclimi interni come quello nella zona di Ospedaletti. Ribadisco ancora il fatto che nella provincia di Imperia si tratta di una monocultura visto che ogni collina, fino a 500 m di altitudine (come minimo) e ricoperta di manti argentati di ulivi( vedi val Prino ). Questo è per dire che in Liguria la produzione è molto importante e che potrebbe essere, a mio avviso, uno dei più grandi produttori al mondo vista l'enorme quantità di piante presenti (la produzione casalinga è altissima, chiunque possieda terreni, possiede almeno un uliveto). Grazie per la cortese attenzione, Paolo.

Spiegazione piccole modifiche[modifica wikitesto]

Bella voce, complimenti. Mi sono permesso di aggiungere due brevi precisazioni sull'uso dei termini olivo/ulivo e sull'Olivastro. Se non sei d'accordo toglile pure. Ciao,--Diesis (msg) 14:36, 29 mar 2012 (CEST)[rispondi]

Foto su avversità[modifica wikitesto]

Guardando l'omologa voce in francese ho notato una buona (secondo me) idea che propongo di imitare: la sezione francofona Avversità (come la "nostra" Fenologia) ha una galleria fotografica che mostra schematicamente le avversità principali ed anche alcune con voce "vergine"; secondo me oltre che gradevole esteticamente, è una buona idea per chi non è troppo interessato a visionare voci più approfondite. --195.223.72.220 (msg) 18:02, 9 mag 2012 (CEST)Carlettaccio[rispondi]

--Alexmar983 (msg) 12:56, 29 apr 2013 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Olea europaea. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 14:42, 29 mar 2018 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Olea europaea. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 06:08, 28 apr 2019 (CEST)[rispondi]