Discussione:Monetazione medievale

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Numismatica
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La monetazione medioevale e quella moderna, sebbene da riferire ad un arco temporale molto ampio, vengono considerate come facenti parte dello stesso periodo numismatico, data la continuità dell'attività delle zecche da esse interessate.

la frase non va bene, il concetto espresso non va bene, la voce è errata. Bisogna scindere completamente la monetazione mediovale da quella moderna.


--Carlomorino 11:14, ott 13, 2005 (CEST)

separazione[modifica wikitesto]

a mio avviso bisogna separara nettamente le due monetazioni

tra il penny di Offa e le monete di Giorgio I le differenze sono abissali:


per la disponibilità di metallo prezioso proveniente dalle americhe

per l'immissione del tornio e quindi ed il conseguente cambiamento delle tecniche produttive

per l'adeguamento alle nuove esigenze di scambi



Chiariamo: certamente vi sono vistose e numerose differenze che è minimamente impegnativo trovare anche per un profano tra la monetazione nel Medioevo (dal 476 al 1492) e quella nell'Età moderna (dal 1492 al 1815). Ma, qui come in altri numerosi casi, non si può assolutamente pensare di produrre cesure nette. Come è stato facile qui sopra riportare tre punti di abissali differenze, così io potrei produrre uno sterminato elenco di analogie e caratteristiche di lunga durata (anche non numismatiche). Da un certo periodo vi è stata sì maggiore disponibilità di metallo prezioso (anche prima della scoperta delle Americhe); è avvenuta sì l'introduzione dell'energia meccanica nella procedira di coniazione; non comprendo invece a cosa si allude a riguardo delle nuove esigenze di scambio. Se cecura vi fu, questa è da cercarsi nella Rivoluzione francese che portò ad un progressivo abbandono - comunque non generale - del sistema monetario risalente all'epoca di Carlo Magno. Altra cesura, se proprio si volesse cercare la fine della monetazione medievale, è costituita dall'introduzione di monete coniate diverse dal denaro carolingio: con il venir meno di una forte autorità monetaria centrale, il denaro si svalutò seguendo strade differenti; fu allora che nacquero la lira milanese, la lira fiorentina e tutte quelle lire che oramai avevano in comune solamente il nome. Le esigense di scambi (già quelle della rivoluzione commerciale) imposero che non ci si limitasse al conio del solo denaro, peraltro sempre più misero; allora nacquero tutte quelle monete "grosse" che si andarono ad affiancare alle monete piccole. Era nato un sistema monetario su due livelli che perdurò a lungo e che in Wikipedia non ha ancora trovato spazio. Fu solo nel Settecento che, a causa anche della avvenuta svalutazione del valore dei metalli preziosi, si costituì un sistema monetario unico ove le monete grosse costituivano i multipli di quelle piccole. I veri spartiacque sono la rivoluzione commerciale e il "secolo delle riforme", ma non tali da necessitare due o più distinte voci enciclopediche.

Personalmente ritengo che si debba riaccorpare le due voci (monetazione medievale e moderna) in modo che il passaggio sia chiarito al meglio, poichè non può risultare comprensibile e tantomento spiegabile la voce "monetazione moderna" per varie ragioni (alcune delle quali sono sopra riportate) senza fare ampi accenni a quella medievale.

Guiscard

Tavola Acta Eruditorum 1738[modifica wikitesto]

Ciao [@ Carlomorino], grazie ancora per i consigli e le note, ho aggiunto l'immagine dagli Acta alla voce come mi hai chiesto sul nostro catalogo trovi il link all'articolo (se non si dovesse aprire il il link l'articolo è nella seconda parte di giugno, Historicarum Amoenitatum, ex numis... da p. 348). Grazie intanto! --Federica Viazzi (BEIC) (msg) 14:51, 6 set 2017 (CEST)[rispondi]