Discussione:Molise

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In data 18 settembre 2013 la voce Molise è stata sottoposta a un vaglio.
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Intervento di anonimo da controllare e integrare[modifica wikitesto]

Il Molise non si differenzia molto dall’Abruzzo. Presenta un territorio aspro all’interno, con montagne non molto alte e cime in genere tonniniche e in una breve pianura verso il mare. Le coste, sabbiose e molto basse, non consentono attrezzature portuali, salvo a Termoli, che possiede un discreto porto, unico sbarco marino del Molise. Il versante marittimo ha un clima piuttosto dolce durante tutto l’anno. Sorvolando questa zona prevalentemente montana si presentano ai nostri occhi ampie distese di boschi di secolari querce e di castagni, tipici alberi dell’Appennino.

La fauna del Molise ha tutte le caratteristiche della fauna appenninica: qualche lupo, qualche camoscio che sconfina dal vicinissimo Parco Nazionale d’Abruzzo e poi scoiattoli, volpi, tassi e lepri.

Il Molise è una regione agricola, ma si tratta di un’agricoltura divisa in piccole proprietà, sorta su terreni montagnosi poco fertili e in gran parte condotta da anziani, poiché la maggior parte dei giovani ha abbandonato la regione.

Le aree più intensamente coltivate sono i brevi fondovalle e la zona pianeggiante in prossimità del mare. Le colture principali sono quelle del grano, del girasole, del granoturco, dei fagioli e delle fave, che occupano un posto importane nell’alimentazione locale, dei meloni e dell’olivo da cui si ricava una notevole quantità di olio. La coltivazione della vite è praticata soprattutto lungo il litorale e risente molto della scarsità d’acqua della regione.

L’ allevamento, che era tradizionalmente soprattutto ovini, è oggi in declino, mentre l’allevamento bovino consente una grande produzione di mozzarelle.

Ha una grande importanza la produzione e la lavorazione del legno, fornito dalle abbondanti foreste della zona.

Fino a qualche anno fa l’industria in Molise era inesistente. Negli ultimi decenni si sono compiuti degli sforzi per avviare l’ industrializzazione della regione, ma questo processo è ostacolato dalla scarsità delle risorse, dall’isolamento e dalla scarsa estensione delle vie di comunicazione.

E’ a Termoli, situata sul mare, che è sorto un discreto numero di aziende metalmeccaniche, siderurgiche e chimiche ed alcune industrie alimentari. Una certa rilevanza hanno l’industria tessile, quella della fabbricazione di mobili e dall’abbigliamento che hanno, però, dimensioni e caratteristiche artigianali.

Negli ultimi anni si sta sviluppando un’industria collegata alla lavorazione dei prodotti dell’agricoltura, soprattutto legata alla produzione di olio.

La pesca marittima è poco sviluppata ed ha la sua base più importante a Termoli.

L’artigianato è una delle attività più fiorenti nel Molise così i turisti hanno vaste possibilità di scelta: artistiche creazioni in legno, ceramiche variopinte, preziosi merletti, lavori in filigrana e di oreficeria, pietre lavorate. All’epoca medievale risale la fabbricazione delle campane.

LE CITTA’

Campobasso rimase per secoli una tipica città medievale, con strade strette e in pendenza, disposta a semicerchio sul fianco della collina sulla quale era stato costruito il Castello. Oggi è il capoluogo della regione ed è composta da due quartieri nettamente in contrasto tra loro: alle vie strette e tortuose della parte antica si contrappongono le strade spaziose e le vaste piazze dei quartieri moderni. La città, situata in una zona di montagna ricca di bellezze naturali, costituisce un’attrattiva per i turisti anche grazie ad interessanti reperti archeologici che si trovano nelle sue vicinanze ed alla possibilità di sfruttare le proprietà terapeutiche delali.

Isernia, città situata su un colle tra i fiumi Carpino e Sordo, si trova al centro di un importante nodo stradale verso il Lazio, l’Abruzzo e la Campania per il Passo di Rionero. Distrutta dai bombardamenti del 1943, la città fu ricostruita per tre quarti. Uno dei pochi monumenti che si sono salvate nel tempo è la Fontana della Fraterna.

MOLISE IL NOME

Il nome Molise deriva dall’antica famiglia “De Molisio” che partecipò alle lotte fra Chiesa e Impero. Il Molise è la più giovane regione italiana ed è caratterizzata da una fascia costiera molto breve seguita da un entroterra collinare e montuoso che culmina con alte montagne del Matese, dove la natura si è mantenuta quasi intatta.

LO STEMMA

La stella a otto punte riportata sullo stemma della regione, era il simbolo dell’antica provincia di Molese, una delle dodici province del Regno Di Napoli. Infatti la regione ha fatto parte del Regno Di Napoli dall’età moderna fino al 1860.

TERRITORIO

E’ la regione meno estesa dopo la Valle D’Aosta. A parte una zona pianeggiante lungo la costa adriatica che è bassa e sabbiosa, la maggior parte della regione presenta un territorio montuoso e collinare. I monti più alti si trovano nel massiccio del Matese e nei Monti della Meta, lungo i confini con le altre regioni: l’Abruzzo, la Puglia, il Lazio e la Campania. Alle sue spalle si trova l’Appennino e davanti il mare Adriatico. Nell’insieme, il Molise presenta vaste zone desolate, aride, con scarsa vegetazione a causa del terreno argilloso. Le vie di comunicazione sono insufficienti; la ridotta rete stradale e ferroviaria limita gli scambi con le altre regioni con grave danno per il turismo e per l’economia molisana. La superficie è ampia 4438 km; il suolo si suddivide in: il 45% è occupato da zona collinare mentre il 55% da montagne ed è utilizzato al 54% per le coltivazioni, il 16% è occupato da boschi, il 12% da preti e pascoli e il 18% e terreno produttivo mentre le aree protette sono solo 1,4% della superficie totale

FIUMI

I fiumi molisani non hanno un regime regolare:d’estate sono praticamente asciutti, mentre in autunno e in inverno si arricchiscono di acqua, rischiando a volte piene disastrose. I principali sono il Trigno, il Biferno e il Fortore, che sfociano nel Mar Adriatico, e il Volturno che si getta nel Mar Tirreno dopo aver attraversato la Campania. Nell’insieme il Molise presenta vaste zone desolate, aride, con scarsa vegetazione a causa del terreno argilloso.

AGRICOLTURA

Il Molise è una regione agricola, ma si tratta di un’agricoltura divisa in piccole proprietà, sorta su terreni montagnosi poco fertili e in gran parte condotta dai vecchi, poiché la maggior parte dei giovani ha abbandonato la regione. Le aree più intensamente coltivate sono i brevi fondovalle e la zona pianeggiante in prossimità del mare. Le colture principali sono quelle del grano, del girasole, del granoturco, dei fagioli e delle fave, che occupano un posto importante nell’alimentazione locale, dei meloni e dell’olivo da cui si ricava una notevole quantità d’olio. La coltivazione della vite è praticata soprattutto lungo il litorale e risente molto della scarsità d’acqua della regione.

INDUSTRIA

Fino a qualche anno fa l’industria in Molise era inesistente. Negli ultimi decenni si sono compiuti degli sforzi per avviare l’ industrializzazione della regione, ma questo processo è ostacolato dalla scarsità delle risorse, dall’isolamento e dalla scarsa estensione delle vie di comunicazione. E’ a Termoli, situata sul mare, che è sorto un discreto numero di aziende metalmeccaniche, siderurgiche e chimiche ed alcune industrie alimentari. Una certa rilevanza hanno l’industria tessile, quella della fabbricazione di mobili e dall’abbigliamento che hanno, però, dimensioni e caratteristiche artigianali

L’ALLEVAMENTO

L’ allevamento, che era tradizionalmente soprattutto ovini, è oggi in declino, mentre l’allevamento bovino consente una grande produzione di mozzarelle. Ha una grande importanza la produzione e la lavorazione del legno, fornito dalle abbondanti foreste della zona. La pesca marittima è poco sviluppata ed ha la sua base più importante a Termoli. L’artigianato è una delle attività più fiorenti nel Molise così i turisti hanno vaste possibilità di scelta: artistiche creazioni in legno, ceramiche variopinte, preziosi merletti, lavori in filigrana e di oreficeria, pietre lavorate. All’epoca medievale risale la fabbricazione delle campane.

LA SAGRA DELL’ UVA

Riccia è un piacevole centro del Molise, immerso in un ambiente incontaminato e ricco di boschi, con la presenza nell’abitato di opere artistiche ed architettoniche di importante valore culturale e storico. Il Paese è l’unico della regione a conservare e tramandare da molti anni la tradizione della “Sagra dell’Uva” che si svolge la seconda domenica di settembre. La sfilata dei carri, prima molto piccoli nelle dimensioni e semplici nella fattura, poi sempre più grandi e sofisticati negli addobbi viticoli e nelle composizioni figurative, è diventata il momento centrale della festa. Tutta la cerimonia ruota intorno al “carro dell’uva”, alla sua preparazione, al suo doppio ruolo di attrazione scenica e di mezzo dal quale attingere a piene mani le prelibatezze che vengono offerte. Su di essi uomini e donne in abiti contadini ricreano scene di vita e di lavoro tradizionali in ambienti agricoli e domestici abilmente ricostruiti; vengono messi in mostra, inoltre, strumenti della civiltà rurale non più in uso. Si suona, si canta e soprattutto, si cucina. Il carro si tramuta in un’arca mobile zeppa di prodotti tipici. Non solo vengono distribuiti uva e vino, ma ogni genere di vivande, cucinate al momento o preparate prima, che rimandano ai sapori di una volta. In un’atmosfera allegra, pregna del penetrante profumo dell’uva e del vino versato, i carri percorrono le strade dell’interno centro abitato, preceduti da un corteo di gruppi folk e sbandieratori, attesi e seguiti da una folla vocante che interagisce con i protagonisti e diventa parte integrante della cerimonia stessa.

SALUMI E INSACCATI

I migliori insaccati vengono realizzati nell'Alto Molise, dove si mantiene ancora la tradizione della norcineria più classica. Grande reputazione spetta alla soppressata, soprattutto a Castel del Giudice, Capracotta e Agnone, dove si trovano anche eccellenti assaggi di prosciutto affumicato; una ventricina simile a quella abruzzese e certamente non meno piccante si produce a Montenero di Bisaccia. Sessano vanta la specialità di particolari salsicce di fegato di maiale, dette "frascateglie" nel dialetto locale, abbastanza simili ai mazzafegati e ai fegatazzi di regioni confinanti. Il loro consumo più diffuso è in compagnia della polenta. A Rionero si prepara una particolare salsiccia, insaporita dal finocchio e conservata sotto grasso. La salsiccia stufata è diffusa in tutto il territorio; la lavorazione della salsiccia secca (di carne e di fegato) si svolge secondo un ben preciso rituale: la materia prima è macinata, impastata, insaccata nell'appropriato budello, quindi sottoposta a stufatura, asciugatura e stagionatura, che conferisce all'impasto un sapore veramente particolare.

OLIO

Limitata ma di grande qualità la produzione di olio d'oliva extravergine molisano. Le qualità di olive maggiormente coltivate sono la "gentile di Larino", la "leccino", la "tenera ascolana" e la "nocellare etnea". Le zone più vocate all'olivicoltura sono quelle collinari attorno a Campobasso, soprattutto a Larino, San Martino in Pensilis e Guglionesi. Le differenze sono minime, dovute sia alle diverse qualità delle olive impiegate sia alle caratteristiche dei terreni e all'altitudine degli uliveti. Nella zona di San Martino in Pensilis, per esempio, dove gli ulivi si estendono su colline fra i sessantacinque e i centottanta metri sul livello del mare, gli esperti individuano nell'olio prodotto un profumo deciso e un sapore fruttato, leggermente mandorlato con richiami di carciofo. Sulle colline dell'Alto Molise, fra i settecento e gli ottocento metri, da olive "gentile del Molise", "leccino" e "coratina" si ottiene un olio opalescente, giallo tendente al verde, intenso di profumo e dal sapore delicatamente fruttato. Qualche azienda agricola propone olive conservate in salamoia variamente preparate: intere, snocciolate, sott'olio, condite con peperoncino e altri aromi

VINO

per avere qualche informazione sulla coltura della vite, è necessario giungere al quinto secolo a.C., periodo in cui l'attività della popolazione molisana era caratterizzata dall'agricoltura e dall'allevamento. Questo tipo di economia non solo è sopravvissuto nel corso delle diverse migrazioni, ma si è consolidato, in età preromana, con l'affermarsi delle popolazioni sannite. Tali popoli erano anche viticoltori. Divenuto colonia romana, il territorio sannitico incominciò a decadere e a spopolarsi, tant'è che nel 180 a.C. i Romani vi deportarono, a scopo di ripopolamento, coloni liguri della zona apuana, i quali ripresero a coltivare la vite. Mancano altre notizie della situazione vitivinicola della zona nel lungo periodo della dominazione romana e nel periodo dell'Alto e Basso Medioevo; il «silenzio» enologico continua anche nel periodo del Rinascimento e nell'età moderna. È con l'unità d'Italia che si ricomincia a parlare della vite e del vino molisano. Lo storico Galanti, nel 1871, annota che il Molise è un forte produttore di vino, tanto che ne fa commercio con gli Abruzzi e informa altresì che «i vini sono bianchi, graziosi e leggeri». Inntri vitivinicoli, dove si fanno «vini spiritosi e delicati», sono Lucito, Mirabello, Petrella, San Giovanni in Goldo e Toro.


DOLCI

I dolci più caratteristici sono: IL CALZONE DI RICCIA, IL CALZONE DI NATALE, LE CEPPELLATE DI TRIVENTO E LA PIGNA DI GUARDIELFIERA. Tutti i dolci vengono offerti con liquori spesso fatti in casa a base di arance e limoni. Il più caratteristico tra i liquori molisani è la crema di poncio, liquore prodotto in origine a livello familiare, passato poi a una produzione artigianale di qualità, oggi reperibile nei bar e nelle pasticcerie. Incerta l'origine del nome, che richiama il "punch" d'origine anglosassone anche nell'impiego. È certo che in Molise la crema di poncio si fa da secoli e che i Borboni, dopo averla scoperta durante le battute di caccia nel Matese, l'avevano introdotta alla corte napoletana. Il procedimento di preparazione è apparentemente semplice, ma richiede molta attenzione. Dopo aver lasciato nell'alcol per alcuni giorni bucce di mandarino e di arancia, l'infuso viene unito a uno sciroppo di zucchero e a zucchero caramellato. Il liquore così ottenuto viene usato, d'inverno, diluito in acqua o latte bollente, in estate per "affogare" una pallina di gelato alla crema.

TARTUFO

La possibilità di trovare buoni tartufi tra le colline molisane è poco nota, eppure gli abitanti della regione dedicano tempo ed energie alla ricerca del pregiatissimo fungo: l'albo dei "cavatori" vanta più di settecento iscritti (oltre quattrocento a Campobasso e circa trecento a Isernia), mentre nelle due province esiste una sola azienda che cura la diffusione sui mercati e per questo il tartufo molisano è poco conosciuto. La varietà più apprezzata è il tartufo bianco, detto anche "di Alba" perché molto simile a quello piemontese che invece è famosissimo. Il periodo di raccolta, che inizia più tardi rispetto al Piemonte, va da gennaio a marzo; nei mesi primaverili è possibile raccogliere il meno pregiato scorzone. La maggior parte dei tartufi raccolti nella regione è assorbita dal consumo locale. Le ricette che ne prevedono l'impiego sono soprattutto quelle dei primi piatti, linguine o altri formati conditi semplicemente con burro e tartufo; ma dobbiamo ricordare anche le gustosissime bruschette tartufate servite per antipasto in auge in particolare nell'area di Petrella, Montagano e Frosolone.

FORMAGGI E LATTICINI

La produzione casearia molisana ripropone puntualmente quanto avviene sia in Abruzzo sia nella confinante regione del Sannio campano. Le differenze, anche se minime, tuttavia esistono e sono dovute più che ai sistemi di lavorazione, alla qualità dei prodotti in rapporto al tipo di pascolo e ai vari microclimi che in determinate zone favoriscono il nascere di erbe aromatiche destinate a influire sulle caratteristiche del latte e a conferire ai latticini speciali aromi. I latticini più caratteristici sono: il CACIOCAVALLO DI AGNONE, il CACIO PUNTO, la JUNCATA la MOZZARELLA DI BOJANO e la RICOTTA CAMPOBASSO


CAMPOBASSO

Campobasso rimase per secoli una tipica città medievale, con strade strette e in pendenza, disposta a semicerchio sul fianco della collina sulla quale era stato costruito il Castello. Oggi è il capoluogo della regione ed è composta da due quartieri nettamente in contrasto tra loro: alle vie strette e tortuose della parte antica si contrappongono le strade spaziose e le vaste piazze dei quartieri moderni. La città, situata in una zona di montagna ricca di bellezze naturali, costituisce un’attrattiva per i turisti anche grazie ad interessanti reperti archeologici che si trovano nelle sue vicinanze ed alla possibilità di sfruttare le proprietà terapeutiche delle importanti fonti termali.


ISERNIA

Isernia, città situata su un colle tra i fiumi Carpino e Sordo, si trova al centro di un importante nodo stradale verso il Lazio, l’Abruzzo e la Campania per il Passo di Rionero. Distrutta dai bombardamenti del 1943, la città fu ricostruita per tre quarti. Uno dei pochi monumenti che si sono salvate nel tempo è la Fontana della Fraterna. Altri centri importanti sono Termoli, Agnone e Capracotta.


ECONOMIA

il Molise, ha poche risorse naturali, e per tradizione terra di emigrati. Attualmente però è impegnato in uno sforzo di sviluppo economico e sociale. L’agricoltura è il settore che ha il maggior numero di occupati ed è praticata in maniera intensiva lungo le coste e nella valle del Biferno. I prodotti principali sono frumento, fave, patate, olive, meloni,uva e tabacco. Sono presenti piccole industrie di tipo familiare e artigiane: meccaniche, tessili, di mobili e alimentari, soprattutto pasta, olio e latticini, tra i quali spiccano le famose mozzarelle di bufala di Bojano. Nella zona di Termoli si trova lo stabilimento industriale della FIAT. Uno dei più importanti del centro-sud. Nuove possibilità di lavoro sono offerte dallo sfruttamenti dei giacimenti di gas metano. L’attività artigianale è specializzata nella lavorazione del ferro, del rame, del legno, nella fusione di campane, nel ricamo a tombolo. In sviluppo il turismo sulle coste e sulle zone montuose.Il Molise è una delle regioni più povere d’Italia ed i suoi abitanti sono stati costretti, nei decenni scorsi, ad abbandonarlo quasi in massa per andare a cercare lavoro nelle città settentrionali. Il Molise è una delle regioni più povere d’Italia ed i suoi abitanti sono stati costretti, nei decenni scorsi, ad abbandonarlo quasi in massa per andare a cercare lavoro nelle città settentrionali. Oggi che si è avviato un processo di industrializzazione e si è sviluppato il terziario, si è aperta una concreta prospettiva di miglioramento.

LE OASI LINGUISTICHE

Nel Molise sono noti i paesi di San Felice, Acquaviva Collecroce e Montemitro, dove immigrarono profughi, serbo-croati e i centri di Ururi e Portocannone, dove giungero numerosi albanesi in fuga dai Turchi che avevano invaso la Penisola Balcanica. Uomini e donne indossavano ancora i costumi dell’antiche tradizioni orientali e mantengono ancora vive le loro danze folcloristiche e le loro feste religiose. Sono le cosiddette Oasi Linguistiche, che contano ciascuna qualche migliaio di abitanti e che hanno un notevole interesse storico perché create dall’immigrazioni di popolazioni provenienti via mare da altri paesi del Mediterraneo.


LA LAVORAZIONE DELLE CAMPANE

Agnone detiene il primato mondiale dellafabbricazione di campane, un’arte che si tramanda dal Medioevo e che è legataal nome della ponticia Fonderia Marinelli,dove ancora oggi, nel rispetto della tradizione, si rifinisce ogni pezzo a mano.



PERICOLO TERREMOTI!!!!!!!

Il Molise è vittima di frequenti terremoti a causa della sua sfavorevole posizione geografica Il terremoto che ha colpito il Molise il 31.10.2002 è avvenuto in un'area in cui, con buona probabilità, non si sono originati eventi dello stesso livello energetico negli ultimi 1000 anni. Andando indietro negli anni, gli eventi più forti localizzati nelle vicinanze sono stati: a)la sequenza appenninica del dicembre 1456, di cui si ricordano danni gravi a Casacalenda b) la sequenza Garganica del luglio/agosto 1627, che ha provocato, fra l'altro, danni a Termoli e a Campomarino c) l'evento del luglio 1805 nel Matese.


IL PARCO NAZIONALE

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise famoso in Italia, e un po' in tutto il mondo come modello per la conservazione della natura e la difesa dell'ambiente. Negli ultimi 20 anni il parco ha potuto svilupparsi armonicamente grazie alla "zonizzazione" del territorio, che ha permesso di integrare conservazione e sviluppo e ad un accordo con i comuni del parco per superare i problemi urbanistici. Le visite al parco sono controllate e selezionate, e molte sono le realizzazioni per continuare a rendere questo parco sempre più moderno ed efficiente.

la dicitura Molise = regione Italia centrale è sbagliata, visto che persino l'Abruzzo è considerata una regione dell'Italia meridionale è assolutamente insensato e privo di logica collocare il Molise in centro Italia per cui Wikipedia deve correggere la dicitura ed includere il Molise nel meridione.


N.B. ERRORE DI CONTESTUALIZZAZIONE

Al terzo rigo della voce, laddove si parla di luoghi di una certa importanza, la frase sembra dimenticare che Isernia è un capoluogo di provincia. Il tono è palesemente superficiale e sbrigativo. Isernia è un piccolo centro urbano ma qui non si parla di città di rilievo in genere quanto di città molisane di rilievo. Isernia non è quindi una città di una qualche importanza (nell'ambito molisano, ripeto!) insieme a Termoli ma è un capoluogo di provinci.

Altro intervento di anonimo[modifica wikitesto]

IL MOLISE

Il molise è una regione centro-meridonale dell' italia . Confina con la puglia ad est ,la campania a sud , il lazio ad ovest e l'abruzzo a nord ovest . Esso si affacia sul mar adriatico ad est. La sua superficie è pari a 4 430kmq origini e passato

Anticamente fu abitato dai Sanniti da cui il nome sannio il territorio del Molise. Devastazioni gotiche(535-553d.C.) Ducato longobardo(570d.C.) Divisione ducato di benevento (847d.C.) forma : contee di Venarto (964d.C.),di Larino (975d.C.) e di Trivento. Inizi xi sec. Prevale ,con l'aiuto dei normanni , Bojano su Isernia e Capomarino (1503d.C.) Primo signore Rodolfo poi Ugo ii (1128-1168d.C.) che nel 1144 d.C. assunse titolo di conte ma venuto a contesa con Ruggero ii di sicilia gli dovette cedere alcuni feudi . Contea intatta fino al xiii sec. Tommaso di segni la cedette a Federico ii Aggregato alla Capitania Eretto provincia autonoma (1806) Fu aggregato a Larino nel 1811da G. Murat. Seconda guerra Mondiale: scelto dagli alleati per lo sbarco sulle coste italiane, che avvenne a Termoli. Dal 1963 è provincia autonoma.

Il Clima Sulla costa c'è un clima mediterraneo, all'interno ci sono inverni rigidi. Le pioggie presentano il massimo a novembre e il minimo in estate. Invece le zone appenniniche presentano il massimo in luglio e agosto.

Elementi geografici

Elementi Nomi Fiumi Biferno, Fortone, Trigno Laghi Guardialfiera Monti Miletto, Monti della Meta

Un saluto a tutti, vi segnalo l'apertura del nuovo Progetto:Torri costiere per enciclopedizzare le voci delle varie torri e fortificazioni costiere. Ogni utente interessato può iscriversi e avanzare proposte e suggerimenti, oltre a creare, migliorare e categorizzare le voci relative alla regione Molise. --Petit verdot 18:15, 20 feb 2008 (CET)[rispondi]

Scusate l'ignoranza[modifica wikitesto]

Ma il Molise non è nato il 27 dicembre 1963? --Ranma Saotome a morte dragonball!!! 13:55, 30 apr 2008 (CEST)[rispondi]

transumanza[modifica wikitesto]

è grave che non ci sia un minimo accenno alla transumanza;anche nella voce abruzzo è così

Domenico S. Antonacci (msg) 02:23, 19 mar 2010 (CET)[rispondi]

Molise al Sud e Abruzzo al Centro?[modifica wikitesto]

Perché il Molise è nell'Italia meridionale e l'Abruzzo è nell'Italia centrale? Se consideriamo la storia, entrambe le regioni appartenevano al Regno delle Due Sicilie, come tutto il resto del Mezzogiorno d'Italia, e non allo Stato Pontificio. Se però consideriamo soltanto la latitudine, Termoli si trova all'incirca alla latitudine di Roma (leggermente più a nord) mentre il punto più meridionale del Molise si trova più a nord del punto più meridionale del Lazio: insomma, come latitudine sarebbe nell'Italia centrale. In definitiva, non credo sia sensato, visti anche i forti legami storici e culturali tra le due regioni, mettere Abruzzo e Molise in due macroregioni diverse. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 94.165.138.169 (discussioni · contributi) 02:15, 5 gen 2012‎ (CET).[rispondi]

L'osservazione è giusta: in effetti entrambe le regioni sono ufficialmente considerate come appartenenti all'Italia Meridionale. --Nicolabel 16:01, 18 set 2013 (CEST)[rispondi]
Giustissima osservazione da rimuovere la voce sulla posizione centrale dell'Abruzzo. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 94.163.49.168 (discussioni · contributi) 11:27, 10 apr 2019 (CEST).[rispondi]

Sia Abruzzo che Molise, secondo fattori e dati geografici legati alla latitudine, ai confini ed alla longitudine relativamente alle altre regioni centro-meridionali circostanti, come in particolare Lazio e Puglia (soprattutto il Gargano, storico-culturali, etnico-sociali e geomorfologici apparterrebbero di fatto all'Italia centrale): qualsiasi libro o manuale scolastico di geografia, dai tempi delle elementari fino ai primi anni delle medie, ha perennemente riportato così in modo ufficiale, a meno che non si discerni in senso più specifico e particolare la suddivisione geo-amministrativa e socio-culturale della penisola italiana, secondo territori e macroregioni trasversali e neutralmente, de facto, ambigue (e.g. Emilia-Romagna e le province toscane più settentrionali, in particolare quelle relative alla periferia fiorentina tosco-romagnola, Prato, Pistoia e le garfagnine Lucca e Massa-Carrara, verso la Lunigiana, nonché Ancona e Pesaro-Urbino nel Centro-nord; parte della Ciociaria e dell'ex-Terra del Lavoro, più Abruzzo parziale e Molise come centro-meridionali)--Pavidus. rex (msg)

Aggiunta della lontra al paragrafo fauna[modifica wikitesto]

Trovo molto importante che nel paragrafo della fauna sia inserita la lontra (Lutra lutra), perchè la sua presenza è ben documentata (www.ivb.cz/folia/58/3/309-326_MS1495.pdf‎) e sicuramente molto rilevante. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 192.107.83.251 (discussioni · contributi) 15:52, 18 mar 2014‎ (CET).[rispondi]

Fatto, grazie della segnalazione. --Nicolabel 16:26, 18 mar 2014 (CET)[rispondi]

Nelle prime righe della voce "Molise" tra i centri principali è stato aggiunto Acquaviva Collecroce. Non nego l'importanza di tale luogo, specie nell'elenco delle particolari oasi linguistiche molisane, però in quel caso è palese che si parlava dei centri citati in ordine decrescente per numero di abitanti. In questo caso il paese in questione è stato citato senza motivo. Al suo posto andrebbe citato Campomarino.

Al terzo rigo della voce, laddove si parla di luoghi di una certa importanza, la frase sembra dimenticare che Isernia è un capoluogo di provincia. Il tono è palesemente superficiale e sbrigativo. Isernia è un piccolo centro urbano ma qui non si parla di città di rilievo in genere quanto di città molisane di rilievo. Isernia non è quindi una città di una qualche importanza (nell'ambito molisano, ripeto!) insieme a Termoli ma è un capoluogo di provinci.

trascrizione fonetica del nome dialettale "Mulise"[modifica wikitesto]

La trascrizione in Alfabeto Fonetico Internazionale è scorretta: il secondo suono (la "u" di Mulise) si scrive /u/, non /ʌ/.

Motivi annullamento elezioni regionali 2000 e 2011.[modifica wikitesto]

La voce parla di elezioni regionali annullate per 2 volte per firme false. Ma mi pare sia sbagliato,le elezioni sono state annullate non per firme false,ma per firme irregolari,che è una questione un pò diversa anche se si tende a confonderle.

Qui si parla chiaramente di vizi formale e non firma false: http://www.repubblica.it/politica/2012/10/29/news/annullate_elezioni_in_molise-45500806/

Anche nel 2000 si parlava di irregolarità formali tipo mancanza di indicazione di documenti o della firma di un segretario e non di firme false vere e proprie. --Antonio Bigoni. (msg) 18:56, 24 gen 2017 (CET)[rispondi]

"Il Molise non esiste"[modifica wikitesto]

Siete molto simpatici a scrivere che il Molise non esista, ma questa è Wikipedia e dobbiamo evitare di scrivere certe cavolate. Siate portatori di conoscenza, non di ignoranza nel significato attuale del termine. Liviojavi (msg) 21:24, 25 dic 2017 (CET)[rispondi]

Però se vogliamo uscire dall'ignoranza non dobbiamo nemmeno ignorare l'origine di questa triste battuta internetTARDA. E' vero che è nata dal famigerato dialogo tra Ratman e Babù nel fumetto di Leo Ortolani Rat-Max pubblicato nel novembre 2004? o esisteva anche prima? Il paragrafo sul Turismo ci ricorda che il Molise è "la regione italiana con la percentuale più bassa del turismo e ultima per arrivi", non è insensato domandarsi se questa statistica abbia un peso nell'origine del meme. Tra l'altro, avevo sentito due diverse teorie sull'origine della vignetta di Ortolani: la prima parla di un viaggio in treno; la seconda, di cui non riesco più a ritrovare la fonte, parlava proprio della minore popolarità turistica del Molise rispetto alle altre regioni italiane. --82.48.74.206 (msg) 10:06, 20 ott 2018 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Molise. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 14:57, 26 mar 2018 (CEST)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Molise. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 03:47, 23 lug 2019 (CEST)[rispondi]

Fra le linee ferroviarie mi pare manchi la Ferrovia Vairano-Isernia che non è di poco conto visto che unisce Napoli e Roma alla regione. Poi è brutta la dicitura iniziale "le principali", mettetele tutte come anche la Isernia Sulmona sebbene soppressa per il movimento passeggeri ha un suo valore. --11:01, 26 lug 2021 (CEST)

Collegamenti esterni interrotti[modifica wikitesto]

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