Discussione:Martiri di Cordova

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Nel testo è riportata la seguente frase riferita al concilio di Cordova del 852: "Dopo di che ebbero per sempre fine quelle manifestazioni così appariscenti di ostilità al governo islamico di al-Andalus." La cronologia delle esecuzioni capitali per blasfemia o apostasia smentisce tale affermazione. Dopo il concilio di Cordova si ebbero altri casi di martirio volontario: Anastasio, Felice, Degna, Aurea, Benilde e Colomba (853), Abbondio (854) Amatore, Pietro, Ludovico,Sandila e Witesindo (855), Argimiro, Elia, Paolo e Isidoro nel 856, Ruderico e Salomone (857), Leocrizia (859). Le statuizioni del concilio di Cordova vennero decise sotto la pressione incalzante degli eventi e delle autorità musulmane per affrontare una crisi potenzialmente devastante della società ma il loro valore dottrinale fu nullo. Nella forma e nella sostanza tali decisioni furono estranee e avulse dalla chiesa universale, che mai le ratificò. Diciannove episodi di martirio dopo il concilio di Cordova starebbero ad indicare che il sentimento più profondo del popolo cristiano spontaneamente ne riconosceva nelle decisioni il carattere politico e non autenticamente dottrinale. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.8.129.172 (discussioni · contributi).

Quanto è stato scritto è direttamente riferibile a E. Levi-Provençal che, da grande studioso qual era, indicava le sue fonti. Se però non corrisponde al vero puoi specificarlo nel testo ma ricordandoti sempre di certificarlo con le tue fonti (complete però di tutte le necessarie caratteristiche di ogni buon riferimento bibliografico). E la prossima volta ricordati di firmare. Vedi semmai le pagine di aiuto che riguardano la firma. Grazie. --Cloj 20:00, 27 gen 2012 (CET)[rispondi]

Se qualcuno deve citare correttamente le sue fonti, quello non sono io. I miei due contributi alla pagina hanno riguardato la posizione ufficiale della Chiesa Cattolica e la cronologia dei martiri. Le mie fonti sono: Martirologio Romano, Libreria Editrice Vaticana. 2007 Eulogio, Documentum martyriale. Patrologia Latina (PL) volume 115: pp 819-34 Eulogio, Epistula. PL 115:841-52. Eulogio, Liber apologeticus martyrum. PL 115:852-70 Eulogio, Memoriale sanctorum. PL 115:751-818 Alvaro Paolo, Vita Eulogii. PL 115:705-20 Sono intervenuto per correggere, spiace dirlo, una evidente distorsione della realtà storica. Riporto il testo artatamente inserito:

“Ci furono colloqui tra Cordova, Santiago de Compostela e la stessa Roma, e un apposito concilio, svoltosi a Cordova nel l'852, decise che quelle azioni da quel momento in poi non dovessero essere più fraintese come "santo martirio" per l'attestazione della vera fede ma come forme irrituali di suicidio, quindi irrimediabilmente condannate dal credo cristiano” Ancora: “Come ricordava uno storico «quello che era stato definito fino ad allora un martirio, degno perciò della ricompensa celeste, da quel momento in poi fu bollato come meritevole nell'Aldilà delle pene dell'Inferno».”

La distorsione è evidente. Si vuol far credere che le decisioni del concilio di Cordova vennero prese con il benestare della Chiesa di Roma e divennero la posizione ufficiale della chiesa universale. Non vi è alcuna evidenza storica di colloqui tra la chiesa locale e quella di Roma che ha invece sempre mantenuto una posizione inequivocabile: i martiri di Cordova furono autentici testimoni della fede cristiana (cfr Martirologio Romano) Quanto alla reale influenza del deliberato conciliare sulla chiesa locale si omette di dire che il principale apologeta del martirio, Euologio, continuò a polemizzare con le autorità fino ad essere eletto arcivescovo di Toledo, sede primaziale spagnola, ancorchè mai consacrato a causa del suo arresto e della successiva esecuzione capitale (cfr Alvaro Paolo, Vita Eulogii. PL 115:705-20)

Vediamo un’altra frase: “L'appariscente contestazione cristiana, regolarmente sanzionata dalla pena di morte prevista per i reati di vilipendio della religione del Profeta Maometto, finì quando le autorità islamiche di Cordova si rivolsero - preoccupate per il mantenimento dell'ordine pubblico - alle autorità ecclesiastiche cristiane perché intervenissero a metter fine a un'azione che comportava, com'era a tutti noto, la condanna a morte” Questa affermazione non corrisponde alla realtà: dopo il concilio di Cordova vi furono altre diciotto esecuzioni capitali per blasfemia o apostasia, precisamente dal 853 al 859 (cfr Eulogio, Documentum martyriale).

Altra frase: “ anche senza tener conto che quei martìri non erano stati il prodotto di una persecuzione, condotta oltre tutto da pagani, e che nessuna manifestazione miracolosa aveva chiosato la santità di quei "màrtiri".” A parte la sgradevolezza del virgolettare la parola “martiri”, l’autore ignora che per i martiri il processo di canonizzazione non richiede alcun miracolo ma l’accertamento del vero martirio, ossia di morte inflitta in esplicito odio alla Fede e alla Chiesa, e dal martire liberamente e serenamente accettata e sopportata in testimonianza di fedeltà e di amore alla Fede e alla Chiesa. L’autore della frase sostiene che non vi fu alcuna persecuzione. Si omette però di dire che non tutti cercarono il martirio volontariamente. Abbondio venne denunciato dal fratello musulmano nel 854, Aurea venne denunciata nel 856 dai parenti musulmani, Aurelio e Natalia furono condannati per apostasia nel 852, Leocrizia fuggi dalla famiglia musulmana e si rifugiò in un convento per essere giustiziata come apostata nel 859, Nunilo and Alodia figli di padre musulmano e madre cristiana, allevati come cristiani, vennero denunciati dal nuovo marito della moglie e giustiziati nel 851, Ruderico fu denunciato dal fratello musulmano nel 857, Sancho fu giustiziato nel 851 per essersi rifiutato di abbracciare l’Islam, Witesindo fu giustiziato per essere tornato alla fede cristania nel 855 (cfr Eulogio, Memoriale sanctorum. PL 115:751-818 – Eulogio, Documentum martyriale PL 115:819-34)

Altra frase: “anche se occorre dire che i martirizzati erano stati giustiziati prima del deliberato conciliare e che, quindi, potevano essere considerati màrtiri a pieno titolo anche dalla Chiesa cristiana locale” ??? A parte una certa confusione sul rapporto tra chiesa locale e universale nel procedimento di canonizzazione, anche i martiri successivi al 852 sono venerati dalla Chiesa.

Ancora una frase aggiunta successivamente: (il concilio di Cordova si svolse anche alla presenza) “dell'exceptor (ossia esattore delle imposte) Comes, un funzionario cristiano della corte omayyade” Allora sarebbe utile ricordare che il primo martire volontario Isacco, giustiziato per blasfemia il 3 giugno 851, occupò anni prima la medesima carica di exceptor rei publicae alla corte omayyade.

Quanto ad interpretazioni alternative di questo fenomeno storico si può citare James Waltz, "The significance of the voluntary martyr movement of ninth-century Córdoba," Muslim World 60 (1970) Riferito ad Eulogio ed Alvaro “their aims neither required nor anticipated the martyrdoms. Yet it may be argued that they caused the martyrdoms indirectly, because their assertion of Latin-Christian culture in open opposition to Arabic-Islamic culture sharpened the outlines of each culture, made explicit and obvious previously implicit and muted culture conflicts and thereby prepared a confrontation situation in which bearers of each culture maintain the truth of their, and the falsehood of their opponents', faith and culture with all possible reason, authority, and invective” (Waltz, p. 226.) La tesi vede quindi in Eulogio un organizzatore della resistenza cristiana all’assimilazione forzata musulmana, ed il martirio solo come conseguenza indiretta.

La pagina, attualmente, fornisce al lettore un quadro distorto e anche di difficile lettura risultando il testo in alcune sue parti una giustapposizione di interventi non coerenti tra loro. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.24.137.22 (discussioni · contributi).

Metti pure quello che ti pare giusto, evitando di scrivere però una pagina di storia sacra. Su WP si scrivono pagine di storia, senza aggettivi. Fallo, dunque. E, per favore, firmati! Basta spingere quel pulsante che raffigura una penna. Queste sono le regole di WP. Adeguati, per favore. E grazie per il contributo. --Cloj 18:25, 1 feb 2012 (CET)[rispondi]