Discussione:Ladri di biciclette

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Ritorno a casa[modifica wikitesto]

«Padre e figlio si incamminano verso casa, mischiandosi alla folla.» --Gierre (msg) 07:05, 20 lug 2014 (CEST)[rispondi]

Se vuoi affermare la tua versione della chiusura del film riportala nella voce sostenuta da una fonte adeguata. Ma secondo te, che ne sai di più dell'Enciclopedia del Cinema Treccani, i due protagonisti del film dopo quegli avvenimenti dove se ne vanno? a buttarsi al Tevere? Non ce ne sarebbe bisogno ma tanto per toglierti un ultimo dubbio vedi anche qui: «Padre e figlio tornano a casa, esausti, disperati, piangenti.»--Gierre (msg) 08:11, 21 lug 2014 (CEST)[rispondi]
"Ma secondo te, che ne sai di più dell'Enciclopedia del Cinema Treccani..." Allora, visto che tutti parlate sempre di comportamento corretto e di rispetto reciproco, io questa tua frase potrei anche leggerla come una presa per i fondelli o un attacco personale. Poi "... i due protagonisti del film dopo quegli avvenimenti dove se ne vanno? a buttarsi al Tevere?" Probabile, visto che il film non ci dà nessun indizio, non mi sembra che il padre dica: "Bru', torniamo a casa"; possono essere ritornati a casa o possono tranquillamente esser stati investiti dal tram, noi cosa ne sappiamo? Si chiama "neorealismo", una finestra sulla realtà, un'opera che non ha finale, come Umberto D., non capisco il motivo di forzare a dargli un finale, non capisco perché chiudere, bloccare, l'immaginazione e la libera interpretazione dello spettatore. Inoltre nei siti (inclusa l'Enciclopedia Treccani) ho letto spesso baggianate assurde, se ogni tanto qui su Wikipedia provassimo a scrivere qualcosa fuori riga non sarebbe male. E poi, l'ho scritto due volte e lo ripeto: da quello che so, sono vietate nella trama le frasi "il film si chiude con; il film inizia; la scena si sposta; etc..."? Sbaglio, forse? Correggimi, in caso, invece di ostinarti ad annullare la mia modifica.--LucaPaz 11:16, 21 lug 2014 (CEST)[rispondi]
Anzitutto facciamo che, a parte toni un po' esasperati, nessuno ha attaccato nessuno e non si prende in giro nessuno. Sì, sulla Treccani si parla di un ritorno a casa, ma è vero che il film si chiude più o meno, così:
Bruno stringe la mano al padre per consolarlo e i due si allontanano tra la folla mentre su Roma scende la sera.
Certo, non si tratta di un finale aperto: non ha senso ipotizzare cosa potrebbe succedergli dopo o cosa potrebbero decidere fare allontanandosi tra la folla. Sì, sicuramente hanno intenzione di tornarsene a casa, al 99,9% è proprio quello che stanno facendo, e sulla Treccani concludono nel modo più logico il finale del film. Ma il film finisce così, con loro che si allontanano mescolandosi alla folla (così come il padre emerge dalla folla all'inizio del film, non per nulla è Neorealismo). Sarebbe più corretto, quantomeno nel dubbio, fare solo riferimento alla esplicita e semplice conclusione della pellicola, piuttosto che alle conclusioni di una fonte (ripeto, nel dubbio...). D'altro canto è la Treccani, mica De Sica stesso.
°Kelvin (scrivimi) 10:13, 24 lug 2014 (CEST)[rispondi]
Ma, a parte la voce dell'Enciclopedia del Cinema della Treccani scritta da Giaime Alonge, sceneggiatore e accademico, a parte che prima del tentativo fallito di rubare una bicicletta «Stravolti dalla stanchezza, Antonio e Bruno attendono il tram per tornare a casa», a parte che uno di quelli che catturano Antonio lasciato libero dal derubato gli dice «vattene a casa che ti ha detto bene» (Vedi Youtube), a parte l'obbligo di citare fonti autorevoli (e la Treccani la è), come prescrive WP, a parte che De Sica stesso avrebbe ritenuto stupida una domanda di chi gli chiedesse che fanno Bruno e il padre alla fine del film, a parte che l'utente che ha fatto la modifica la giustifica non per un'esigenza di obiettività, ma in nome della immaginazione e della libera interpretazione e dello "scrivere qualcosa fuori riga" (il che è il deprecato POV wikipediano), a parte tutto questo, la logica, che pure tu invochi, che fine fa? --Gierre (msg) 08:37, 25 lug 2014 (CEST)[rispondi]
L'utente Kelvin è stato chiaro nell'esprimere il suo parere, e io ho espresso il mio. Come dici tu che io giustifico la mia modifica "In nome della immaginazione e della libera interpretazione", e certo, il cinema si basa proprio su questo, è costruito sulla libertà d'interpretazione! E comunque per "scrivere qualcosa fuori riga" non intendevo chissà che cosa, lo so bene che qui su Wikipedia servono fonti, ma non in questi casi. Son anche d'accordo con quello che dice Kelvin, che sarebbe più corretto fare solo riferimento all'esplicita e semplice conclusione della pellicola; il film termina con loro che si allontanano tra la folla, è simile al finale di Umberto D., lo avete visto? Voi come lo scrivereste quel finale? Ripeto poi che secondo me rimane una questione di forzatura, e ribadisco: si chiama "neorealismo", la macchina da presa coglie un momento di vita nuda e cruda, per poi allontanarsi e lasciare che il tutto continui. Giusto Sciuscià ha un finale un po' più diretto. Ma il discorso può essere valido anche per altri film, ora non voglio fare esempi per non "spoilerare" i finali delle pellicole.--LucaPaz 11:53, 25 lug 2014 (CEST)[rispondi]

[← Rientro] Non si tratta di sostenere la versione di LucaPaz in sé, i suoi modi o le sue motivazioni (senza offesa): come infatti ho detto non mi pare neanche il caso di ipotizzare o immaginare possibili finali e la faccenda mi pare molto, ma molto più semplice. Non è sbagliato dedurre che tornino a casa, ripeto, facilmente è proprio quello che stanno facendo e non è strano che critici e accademici lo diano per scontato. Ma se per una maggior correttezza qualcuno propone di descrivere la scena, pura e semplice, evitando conclusioni (ovvie quanto si vuole, ma non esplicitate al 100%), io posso non averci mai fatto caso prima, ma gli posso dare ragione.
Come ho detto, tutto sommato mi sembra una cosa molto semplice e neanche così controversa. Qui nessuno vuole proporre una versione alternativa del finale e non è un'interpretazione: nessuno dice "andarono a farsi due passi" o "andarono a prendersi una birra", nemmeno "non si sa che vanno a fare" e non è necessario chiamare in causa nessuna fonte. Anche volendo fare obiezioni, a ben guardare funziona benissimo anche così: se si può dedurre il rientro a casa dalla pellicola, si può dedurre anche dal testo attuale:

Stravolti dalla stanchezza, Antonio e Bruno attendono il tram per tornare a casa, quando Antonio nota una bicicletta incustodita e tenta maldestramente di rubarla, ma viene subito fermato e aggredito dai passanti. Solo il pianto disperato del figlio, che muove a pietà i presenti, gli evita il carcere. Bruno stringe la mano al padre per consolarlo e i due si allontanano tra la folla mentre su Roma scende la sera.

°Kelvin (scrivimi) 18:40, 25 lug 2014 (CEST)[rispondi]

Cerco di dirimere la questione:
il film e il suo finale sono visibili in ogni dove (se serve qui) e, se si vuole evitare qualsiasi interpretazione non neutrale è sufficiente descriverla ("camminano tra la folla", senza specificare rotta o destinazione), nel caso aggiungendo che Bruno prende la mano del padre.
A questo punto, per libera interpretazione, si potrebbe pensare che il bambino compia il gesto "affinché lui non pensi che il figlio lo considera un ladro", ed è più o meno così che viene descritto qui, dove viene specificato "compiendo l'unico, autentico gesto di compassione e solidarietà di tutto il film" (in realtà un errore, poiché il primo gesto di solidarietà e compassione viene compiuto da colui che evita di denunciare il padre).
Come si vede la questione è molto semplice e può essere risolta semplicemente seguendo le linee guida.
Spero di essere stato utile. --Pèter eh, what's up doc? 19:02, 25 lug 2014 (CEST)[rispondi]
È esattamente quello che ho detto anch'io. Non mi sembraava una questione tanto controversa da durare tanto, infatti. --°Kelvin (scrivimi) 19:14, 25 lug 2014 (CEST)[rispondi]

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