Discussione:Jeremy Bentham

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Questo articolo non sta d'accordo con gli scritti di FOUCAULT e PERROT. Bentham era favorevole all'abolizione di punizioni fisiche e alla pena di morte SOLO PERCHé NON ERANO PRODUTTIVE!!!! Bentham afferma di essere contrario alla pena di morte, a mutilazioni irreversibili o ad attentati al corpo. Secondo lui, “lunghi dall’essere convertibile in profitto, questa pena [di morte] è una perdita, uno sperpero di ciò che produce la forza e la ricchezza di una nazione, il numero di uomini” mentre le mutilazioni rendono gli uomini inabili al lavoro e allora “bisogna nutrirli a spese dello Stato o abbandonarli alla carità pubblica” , cosa improponibile giacché Bentham era contrario all’aiuto o alla carità; nei carceri sosteneva persino che il cibo doveva essere ridotto al minimo oltre a essere amaro al gusto in modo da “operare il suo effetto penale” e non svegliare il piacere dell’appetito materiale . Per lui l’uomo doveva essere classificato in base al suo valore utile che si traduceva nella misurazione della sua capacità di produzione, nel bilancio fatto tra i suoi consumi e la sua produzione: si era in presenza del valore-lavoro . Il salario non doveva essere unico, bensì a cottimo perché esso mette in rapporto salario e produttività (infatti, tale fu la forma di salario della prima rivoluzione industriale). Era, peraltro, favorevole al salario più basso possibile di forma a non permettere il divertimento ai lavoratori. Bentham, Jeremy; Foucault, Michel e Perrot, Michelle (a cura di). Panopticon, ovvero La casa d'ispezione. Venezia, Marsilio, 1983, p. 110-119. Vinicius Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 2.224.138.49 (discussioni · contributi) 20:44, 21 gen 2012 (CET).[rispondi]