Discussione:Gerontofilia

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Contesto l'utente che ha cancellato "parafilia" dalla definizione. Il fatto che nel linguaggio comune ha cambiato significato non vuol dire che nello specifico non definisca un atteggiamento sessuale di tipo parafiliaco. Una persona particolarmente giovane attratta sessualmente da un anziano (non da un uomo o una donna maturi) è correttamente detta gerontofila ma una persona giovane che è attratta dal denaro o dalla fama di una persona anziana non credo sia corretto definirla tale poichè la sua interazione con l'anziano non è derivante da pulsione sessuale. Aggiungo in oltre per chi non avesse curiosato su Wikipedia in altre lingue ovunque è definita come parafilia.

Saluti Lene Love

c'è molta confusione nell'uso del termine "parafilia". Nella voce parafilia si specifica imho correttamente come parafilia sia comportamento sessuale ripetuto e perdurante nel tempo, fortemente prevalente o esclusivo rispetto a ogni altra forma di sessualità del soggetto, e riguardante oggetti inanimati, sofferenza del partner NON consenziente, ovvero bambini, animali o soggetti non consenzienti. Questi sono i criteri applicati dal dsm-IV (cfr. ad es. qui [1] ); rispetto a questi criteri, la gerontofilia non è considerabile in alcun caso come parafilia, a meno che l'anziano/a sia non consenziente.
Per quanto riguarda la tua seconda osservazione, mi sembra che essa trovi già riscontro nella voce, dove si distingue fra uso "comune" del termine e uso "appropriato". In ogni caso la voce va ampliata e approfondita.--Antiedipo 08:42, 25 apr 2007 (CEST)[rispondi]
Riguardo al testo da te citato, di cui ero a conoscenza, non ho nulla da obiettare ma temo che nel momento in cui si ha un attrazione di tipo morboso verso un anziano non lo si consideri più come una persona ma come un oggetto quindi per questo ritengo che la gerontofilia possa essere inclusa nelle parafilie a prescindere dall'abuso o meno. Molto spesso la gerontofilia implica voyeurismo e quindi lo riconduce nuovamente ad avere le caratteristiche di una parafilia. Lene Love
la distinzione che fai è molto sfumata e opinabile. Seguendo i tuoi ragionamenti, qualsiasi forma di attrazione sessuale può essere considerata parafilia, laddove riguardi qualcuno considerato come oggetto anzichè come persona. Va sottolineato, però, che "parafilia" è termine clinico, psichiatrico, e che i disturbi sessuali come le parafilie riguardano uno stretto numero di persone che rientrano in criteri ben precisi. Altrimenti finiamo per ritornare al vecchio (e psichiatricamente insignificante) concetto di "perversione" con il quale si finiva per identificare, spregiativamente, tutte le forme di sessualità al di fuori della posizione del missionario effettuata da due coniugi regolarmente sposati con rito cattolico.--Antiedipo 15:47, 25 apr 2007 (CEST)[rispondi]


All'interno dell'elenco di "parafilie" elencate nel dsm sono presenti anche abitudini sessuali considerabili assolutamente normali se nn fossero praticate in modo esclusivo. Quando un individuo inizia a preferire rapporti con anziani ed intrattenersi solamente con loro a livello sessuale temo purtroppo che non si tratti di una ordinaria "preferenza" o "perversione". Riguardo ad alcune delle parafilie inserite nel dsm: forse siamo tanto prevenuti da ritenere alcune pratiche "disdicevoli" o addirittura "da deviati" (parafilie) senza ragione alcuna soprattutto quando sono praticate saltuariamente, non esclusivamente, o di accompagnamento al rapporto sessuale. Mi riferisco a quelle che non implicano abuso, quindi nel caso in cui la coppia o le persone siano assolutamente consenzienti. In sostanza tra le parafilie bisognerebbe far rientrare non delle semplici perversioni ma delle vere e proprie fissazioni capaci di comportare problemi di natura sociale, individuale e collettiva. Di per se io non farei rientrate la gerontofilia tra le parafilie ma per la logica addottata non vedo nessun impedimento nell'inserirla tra queste. Il fatto che il DSM sia collettivamente conosciuto come la "bibbia della psichiatria" non lo esime dall'essere criticato e nel caso rivisitato. Ciò che secondo me differenzia una ordinaria perversione da una vera e propria parafilia è appunto l'ossessione e l'esclusività. Per quanto riguarda individui con preferenze per soggetti nn consenzienti, minori, animali, oltre a dover rientrare nelle parafilie, devono rientrare nei comportamenti punibili dalla legge, ma questo è un altro discorso. In sostanza chi ha scritto il dsm è cmq un gruppo di persone con una certa cultura riguardo alla sessualità, forse non è ben chiaro il fatto che la parafilia è una vera e propria patologia da ossessione, mentre molte delle pratiche lì citate se non esclusive sono semplicemente perversioni. Per eliminare il termine perversioni a mio avviso si è preferito fare molta più confusione generalizzando un po' tutto. Mi scuso per essere stata così prolissa, saluti Lene Love

Guarda, se ci mettiamo a discutere del DSM e dei suoi aspetti opinabili, sfondi una porta aperta, con me; nel senso che la mia critica alla psichiatria è radicale in un gran numero di aspetti, compresa ovviamente la nosografia del DSM-IV. Se però vogliamo usare i termini clinici con una certa appropriatezza, siamo costretti a far riferimento a una classificazione di riferimento accettata dalla maggioranza degli esperti del settore, anche se non da tutti; altrimenti finiamo per usare termini come parafilia o perversione non in senso clinico, ma come giudizi di valore, e questo è del tutto estraneo agli obiettivi della scienza medica.
E' ovvio che comportamenti sessuali attuati ai danni di soggetti non consenzienti siano penalmente rilevanti: a questo punto poco importa che siano parafilie o meno(sono reati, e questo conta molto di più). Ribadisco però che parafilie, in senso clinico, sono comportamenti, come dici tu, attuati in modo esclusivo o fortemente prevalente, e in modo costante nel tempo, non occasionale.
Ma tornando al tema gerontofilia, in conclusione, mi pare si possa concordare su questo: che si tratta di parafilia se attuata come pratica sessuale costante ed esclusiva su soggetti anziani non consenzienti. Non si tratta di parafilia, se ci riferiamo alla preferenza sessuale verso soggetti anziani consenzienti.--Antiedipo 16:19, 26 apr 2007 (CEST)[rispondi]


Resto cmq contraria a questa definizione, l'attrazione morbosa verso un anziano non è una preferenza sessuale ma una patologia. Qui non si tratta di un rapporto occasionale o di amore per una persona anziana ma di una pulsione sessuale incontrollata e mirata, quasi a trasfigurare la perona in un oggetto di eccitamento sessuale. Cmq se vogliamo nuovamente rifarci al DSM le parafilie sono contenute nei problemi psicosociali e sinceramente la gerontofilia potrebbe essere un problema di questo tipo anche senza l'accezione dell'abuso. Bisogna quindi considerare anche che cosa implica la gerontofilia per l'individuo che "la pratica" con persone consenzienti.Una persona giovane gerontofila ossessiva, chiamiamola così per non far confusione, ha rapporti quasi esclusivamente con anziani e ciò implica danni irrimediabili alla sua socialità e alla sua stessa natura dal momento in cui con un anziano non si può procreare o cmq creare una vita affettiva "normale". Il gerontofilo ossessivo è una persona con una mania non con una perversione, che si esterna dai rapporti sessuali con persone "adatte" (è discutibile cmq uso questo termine) e spesso anche da rapporti affettivi poichè diffcilmente riesce a farli conciliare.
Purtroppo devo attenermi a ciò che un libro come un altro dice e accetto per pura formalità. Lene Love
Trasfigurare una persona in oggetto di eccitamento sessuale, è imho ciò che normalmente accade nei confronti di chiunque sia oggetto di una pulsione erotica: cioè è cosa normalissima. Ciò può divenire problematico solo se: a)la persona "oggetto" non è consenziente o non è in grado di esprimere consenso(ciò può succedere con anziani malati, dementi, o incapaci);b)se la persona che prova la pulsione non può soddisfarla con la persona che ne è "oggetto". Non vedo altri problemi oltre a questi. I danni alla socialità di cui parli, per il soggetto gerontofilo, mi sembrano cosa molto opinabile(a meno che non pensi che "socializzare" significa solo avere rapporti con coetanei ovvero che la sessualità debba avere solo fini procreativi, cosa che in effetti certa chiesa cattolica effettivamente ritiene).
Voglio richiamare l'attenzione sul grande pregiudizio culturale che ancora preme sulla sessualità degli anziani, e ancor più, evidentemente, sulla sessualità fra soggetti di età diversa, soprattutto quando il maschio è giovane e la donna più anziana(il contrario invece è ritenuto cosa normale e tradizionale). Vorrei che non ricadessimo nei vizi di questo pregiudizio.--Antiedipo 17:23, 26 apr 2007 (CEST)[rispondi]

Qui non c'è nessun pregiudizio riguardo agli anziani e alla loro sessualità, la mia considerazione non riguardava tanto la persona anziana ma l'individuo che è morbosamente alla ricerca di rapporti esclusivamente sessuali, esclusivamente con anziani. Se già di per se la ricerca morbosa di rapporti sessuali può definirsi una mania, figuriamoci se la pulsione unica verso un anziano è la normalità. Qui non si parla di una infatuazione o di innamoramento ma della completa trasfigurazione della persona umana in un gioco poichè ha delle determinate caratteristiche. Se capita nella vita di avere un rapporto di tipo affettivo e perchè no, anche solo sessuale con un anziano o più anziani ciò non rende una persona gerontofila, ma la assidua e morbosa ricerca di rapporti sessuali con una persona esageratamente più adulta dell'individuo in questione mi permette di definirlo immediatamente come gerontofilo. E' per questo che la gerontofilia è una parafilia poichè è una alienazione dei rapporti umani, delle interazioni sociali nonchè una trasfigurazione dell'anziano in unico mezzo per il piacere sessuale. Lene Love

Non capisco la tua ostinazione, francamente. Se vuoi mettere in discussione i criteri universalmente riconosciuti in psichiatria per definire la parafilia(ovvero quelli del DSM-IV)con me sfondi una porta aperta; tuttavia così finiamo nelle opinioni personali e qui invece siamo su una enciclopedia, e dobbiamo attenerci a criteri possibilmente oggettivi, universalmente riconosciuti e neutrali. Io in ogni caso la penso nel modo opposto a te: la gerontofilia, anche come morbosa ricerca di rapporti sessuali con una persona anziana, per me è semplicemente una forma di sessualità come un'altra. C'è a chi piace l'anziano, e a chi piace il coetaneo, non vedo perchè il primo sia un essere abominevole e il secondo normale. Ma, ti ripeto, nulla quaestio: qualcuno più autorevole di noi ha già stabilito dei criteri in modo universalmente e scientificamente riconosciuto, e a quelli mi attengo.--Antiedipo 18:48, 17 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Ti riferisci a un testo solo perchè il più utilizzato, ma questo non implica per assoluto che sia il più corretto. Appena ho tempo vado ad estrarre contenuti di altri testi per poterti confermare ciò che sto dicendo e modificare nuovamente la voce. Lene Love 15:09, 18 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Beh, mi riferisco a un testo molto utilizzato, considerato quasi la bibbia della psichiatria moderna visto che "la standardizzazione che propone nella classificazione sindromica è ormai condivisa a livello internazionale." (cito dalla voce relativa al DSM-IV). Sono curioso di vedere in base a quali criteri oggettivi e standardizzati si può considerare la morbosa attrazione per gli anziani CONSENZIENTI come un disturbo della sessualità. Non mi stupirei però che qualche psichiatra sessuofobo consideri tutta la sessualità come un disturbo, al di fuori della posizione del missionario nell'ambito del matrimonio eterosessuale ovviamente senza l'uso di metodi contraccettivi, possibilmente deprivata dell'orgasmo femminile che tanto si sa che non serve a nulla.--Antiedipo 09:48, 19 mag 2007 (CEST)[rispondi]

La morbosità nella vita di una persona è già un problema! Io non sono una psichiatra sessuofobica semmai essattamente il contrario e sinceramente ribadisco che ci sono pratiche considerate parafiliache nel dsm che sarebbero normalissime se non fosse per la MORBOSITA' e l'ESCLUSIVITA' con cui vengono praticate. Non ritengo NORMALE che una persona ipoteticamente di 30 anni abbia SOLO RAPPORTI SESSUALI con persone di 70 ad esempio, E RICERCHI SEMPRE E SOLO QUELLE in un ventaglio di età così vasto. Il punto NON sta nella morale perchè non c'è NULLA di sbagliato nell'avere rapporti sessuali con anziani ma sta nei processi mentali che portano a questo tipo di comportamento. Molto spesso dietro alle MANIE o ai COMPORTAMENTI MORBOSI ci sta un universo fatto di traumi fortemente limitanti per la persona che li ha subiti, idem per le parafilie. Ciò che ti dico è che MOLTE PARAFILIE NON SONO INDICE DI COMPORTAMENTI AMORALI (poichè la morale può essere relativa), MA SEMPLICEMENTE DI COMPORTAMENTI A-NORMALI. Per una DEFINIZIONE DEVONO ESSERE PRESE IN CONSIDERAZIONE PIU' FONTI POSSIBILI, anche quelle contrastanti con la tua (anche la mia) visione. Quindi se trovo testi di ipotetici luminari come quelli del dsm allora mi arrogo il diritto di citare una fonte. Lene Love 12:23, 20 mag 2007 (CEST)[rispondi]

uhm....la morbosità è un problema?E cosa significa morbosità? E normalità?Cos'è normale?Io personalmente sono completamente contrario a questo tipo di classificazione, cioè per me il termine "parafilia" non significa assolutamente niente, dal punto di vista psichiatrico. Il vero problema è se i due (o più)soggetti implicati nella relazione sessuale, hanno soddisfazione, o meno, dalla loro relazione. Io stesso, come molti altri del resto, nella mia vita sessuale ho fatto cose che probabilmente ti spingerebbero a parlare di "morbosità", "parafilia", "anormalità" o addirittura perversione. Le ho fatte in piena consensualità e senza alcun trauma nè passato, nè presente. Le ho fatte con soddisfazione. Solo questo, a mio avviso, conta. Una persona realmente disturbata non può provare piacere nella propria sessualità, questo è il discrimine. Ma sono decenni che la psichiatria(almeno, la parte maggiore, di essa) evita di usare categorie come quelle di "normalità/anormalità", che non hanno niente di scientifico e molto, molto di moralistico(e in campo di sessualità, tanto più). Cmq attendo luminari dotati di lume della ragione, che illumini il tuo fosco dire. --Antiedipo 16:47, 20 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Guarda anch'io ho fatto cose nella mia vita che mi farebbero rientrare in categorie assurde, non sono una santarellina anzi, l'esatto contrario ma secondo me c'è un limite che non è nell'atto ma nella consapevolezza e purtroppo si vede. Una persona consapevole pur praticando cose assolutamente depravate per la maggioranza della gente sa quando le cose rischiano di sfuggirgli di mano. La morbosità porta a una assenza della consapevolezza che non fa per nulla bene al rapporto e alle persone, non c'è il desiderio dell'altra persona perchè è lei, ma perchè è uno stereotipo e non è sano! In oltre se questa pulsione proviene da dei traumi, beh... peggio che peggio... vuol dire che la persona oltre a non riuscire a viversi appieno scarica tutto il suo bagaglio su altri, in modo più o meno esplicito. Lene Love 20:35, 20 mag 2007 (CEST)[rispondi]

ormai questa discussione sta diventando un dibattito sull'essenza della depravazione in generale, e quindi mi sembra decisamente OT. Le tue considerazioni sono, come dire, imho scientificamente poco apprezzabili(ma magari di grande valenza etica?Qui però questo conta poco, non siamo qui per dare giudizi di valore). Dubito che la scienza medica si fondi ancora su categorie come la "morbosità", la "depravazione" e la "normalità", soprattutto in fatto di psicologia e sessuologia. Pronto a cambiare idea, tuttavia, di fronte alle eventualità di una fonte degna di questo nome, neutrale e oggettiva. --Antiedipo 16:02, 21 mag 2007 (CEST)[rispondi]

Per un contributo trasversale.[modifica wikitesto]

Ho ormai l'età per essere divenuto oggetto d'interessi parafilici (ecco: tanto per iniziare, secondo me nell'aggettivo non ci va l'ultima "a"), quindi sono coinvolto in prima persona. Non conosco testi sulla sé-duzione che, come afferma Antiedipo, non si pongano il problema se OGNI desiderio sia per ciò stesso morboso nel senso d'ossessivo-compulsivo. La risposta, fin qui, è lasciata sostanzialmente alla NORMA in senso statistico, rinviando a data da precisarsi ulteriori chiarimenti, che forse però non servono. Colpo al cerchio, colpo alla botte: come fa un utente col nick "Antiedipo" a dimenticare che "gerontofilia" è l'EQUIVALENTE psichiatrico dell'Edipo/Elettra psicoanalitici? Andiamo avanti: un antiedipico dovrebbe non solo essere anche antigerontofilico (per un minimo di sinonimica coerenza interna, mica per altro), ma pure riconoscere che ogni compimento per così dire puberale realizza l'emulazione genitoriale (acquisizione dei caratteri fisioanatomici oltre che psicosociali conformi al desiderio materno o comunque del caregiver/accudente di riferimento). C'è un tizio un po' fuori di capoccia per il suo animismo a oltranza, citazione prediletta del notturno Gabriele La Porta, che però un paio di libri interessanti sull'argomento affrontato da questa voce è riuscito a scriverli. Prendendo le distanze sia dal freudismo che dallo junghismo ortodosso, dunque tanto dalla psicoanalisi quanto dalla psicologia analitica, la psicologia archetipica o archetipale di James Hillman propone che il vero "Anti-Edipo" non sia questo e nemmeno quest'altro, bensì l'opposizione completa all'intero complesso dei valori paterni e materni: il Puer (aeternus) ripudia frontalmente il Senex, per recidere alla base ogni legame coi suoi proletari, mentre la vulgata predominante e imperante lo accusa esattamente del contrario. Nella prospettiva d'Hillman, è gerontofilica/edipica/elettrica (?) OGNI relazione affettiva e sessuale fin qui sperimentata e vissuta dall'umanità. Deleuze e Guattari NON possono permettersi di salvare Nietzsche rigettando solo gli altri due maestri del sospetto, Marx e Freud. Infatti, se gli ultimi due sono stati a favore della valorizzazione del Senex come pater familias delle singole storie individuali, è vero che il primo non ha procreato, ma è altrettanto vero che è giunto addirittura a un'elegia incondizionata verso l'intero status quo, con lo zoroastriano e neospinoziano amor fati/crucis dell'eterno ritorno rivolto alla Storia in toto. Sarà giusto? Ossia: un Puer realmente fatto e compiuto in quanto vera ed efficace forma anti-edipica, anti-gerontofilica e anti-Senex, CAMBIEREBBE QUALCOSA DI SIGNIFICATIVO nella humana conditio? Oppure, ancora e sempre, Nihil sub sole novum? --Mauro Lanari (msg) 18:28, 5 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Interessantissimo tutto, ma...qual è esattamente la modifica che proponi alla voce?--Antiedipo (msg) 20:06, 5 ott 2008 (CEST)[rispondi]
T'ho chiamato in causa non a caso: il DSM, non il IV ma il Text-Revision del 2000, inserisce o no 'sta cosa nelle parafilie? La risposta è quella che, pertanto, prevale FINORA nella sé-dicente comunità scientifica. POI, per fedeltà verso il tuo nick nonché per maggiore esaustività e completezza enciclopediche, estenderei la voce agli ulteriori IMPOSSIBILMENTE neutrali POV, come appunto quelli dell'antropologia filosofica e psicodinamica (utilizzo quest'aggettivo come etichetta onnicomprensiva dei vari indirizzi e scuole psicoterap[eut]iche). Insomma, una sorta d'elenco puntato: il POV psichiatrico, quello freudiano, quello junghiano, quello filosoficamente antiedipico, quello hillmaniano e chi più ne ha più ne metta. O no? Ciao e grazie per la solerzia nel rispondermi. ("Solerzia" è un indice di gerontofilia linguistica autoerotica e narcisistica?). --Mauro Lanari (msg) 20:31, 5 ott 2008 (CEST)[rispondi]
Una sorta d'abbozzo d'autoreplica: alla voce Parafilia, questa è assente, così come, arbitrariamente, non sono riportate tutte le categorie presenti invece nel DSM-IV-TR: "Parafilie Non Altrimenti Specificate - Includono le altre Parafilie di osservazione meno frequente che non soddisfano i criteri per alcuna categoria specifica. Gli esempi includono, ma NON [!] si limitano a, scatologia telefonica (telefonate oscene), necrofilia (cadaveri), parzialismo (attenzione esclusiva per una parte del corpo), zoofilia (animali), coprofilia (feci), clismafilia (clisteri) ed urofilia (urine)." --Mauro Lanari (msg) 20:46, 5 ott 2008 (CEST)[rispondi]
Se ho ben capito proponi di mettere nella voce i vari punti di vista delle varie scuole psicologiche in merito alla gerontofilia, non ritenendo esaustivo il punto di vista psichiatrico ufficiale. Ne sarei ben lieto, purchè i vari POV siano sostenuti da fonti adeguate. Ugualmente, se ritieni, l'elenco delle parafilie può essere ampliata, sempre purchè sussistano le fonti. --Antiedipo (msg) 21:45, 5 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Proprio così: non solo psicologiche o psichiatriche ma anche filosofiche e antropologiche. Le fonti già ci sono nei link che ho postato sopra, con tanto di bibliografia. Invece sulle parafilie: di sicuro integrare quel che dice il DSM-IV-TR sino in fondo, specificando sempre bene, però, che è il POV dell'APA. Poi c'è quell'ambiguità vergognosa del "NON" che ho evidenziato sopra, buona per farvi rientrare all'occasione tutto quel che va contro il "senso del pudore psichiatrico". Comunque c'è un'altra storia strana, che non capisco: questa. All'improvviso diventano 15 conclamate e accertate, ma senz'alcun link alla stessa voce Parafilia. Come si modifica? E perché pissing invece dell'italico "Urofilia"? --Mauro Lanari (msg) 22:53, 5 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Ah: e se ritieni giusto il modificare questa voce in nome dell'epistemologia del (poli)Prospettivismo (cf. anche Larry Laudan), a fortiori andrebbe fatto con l'intera metacategoria della parafilia. --Mauro Lanari (msg) 23:00, 5 ott 2008 (CEST)[rispondi]
Forse non ti è chiaro il funzionamento di wikipedia. Le modifiche le possono fare tutti, liberamente. Quindi invito te, se hai documenti e idee per migliorare la voce, a farlo. Sul pissing: nessuno lo conosce come urofilia, che è solo un termine medico ormai antiquato. Provo a fare una ricerca su google e vedi quale dei due termini è più diffuso. La definizione di parafilia è sfuggente, perciò può esserci qualche confusione su quelle che lo sono e quelle che non lo sono. Ripeto, cmq, puoi fare tutte le modifiche che ritieni, purchè NPOV e dotate di fonti. --Antiedipo (msg) 07:24, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Intanto ho passato la notte in bianco per inserire gran parte di questi concetti nella voce Complesso di Edipo; inoltre ti ripeto che non sono riuscito a modificare "Categoria:Parafilia" (qui non mi prende neppure il link); infine "urofilia" è il termine medico che, per quanto antiquato, rimane ancora l'unico presente nei testi e manuali sulle parafilie (Google lo lasciamo a chi non sa [più] sfogliare un cartaceo; eventualmente si reindirizza). --Mauro Lanari (msg) 08:11, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Per la scelta dei titoli ti consiglio di leggere qui, dove si spiega chiaramente che il titolo deve essere quello più semplice e intuitivo, quello riconoscibile dalla generalità delle persone. Se cerchi su google, ci sono 22.800.000 di pagine con pissing, 27.000 con urofilia. Non ci sono dubbi: pissing è ormai il termine universalmente noto e urofilia va bene come redirect. Non importa quale sia il termine medico corretto, importa quale sia il termine più facilmente riconoscibile.
Per modificare la "categoria:parafilia" semplicemente devi entrare nelle singole voci e togliere o aggiungere, in fondo, il link alla categoria in questione: automaticamente verranno tolte o aggiunte le pagine dalla categoria. Ti consiglio in generale la lettura di Aiuto:Aiuto.
Sulle modifiche fatte in "complesso di Edipo" appena possibile me ne occuperò lì. --Antiedipo (msg) 09:42, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]

A parte che su Google "pissing" ricorre un tanto meno: 312mila volte, basta ricordarsi che il confronto va fatto con "urofilia" e quindi nell'ambito delle pagine in italiano. Comunque il problema è un altro: in uno dei miei primi interventi su WP m'è stato detto il contrario della tua affermazione. Le voci dovrebbero essere di guida scientifica per le tesi di laurea e non per una "semplice e banale" consultazione. Secondo me è possibile mettersi d'accordo e conciliare le due posizioni antitetiche inserendo ambedue le voci e linkandole fra loro, da dove a dove è irrilevante rispetto al fatto che, in questo momento, per WP l'urofilia è sconosciuta, non htmlizzata né indicizzata. O sbaglio? --Mauro Lanari (msg) 10:17, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]

sbagli: urofilia è redirect a pissing. In ogni caso non vedo posizioni antitetiche: le voci dovrebbero essere di facile consultazione, ma anche di utile approfondimento; direi però che un'enciclopedia non può essere specialistica come un manuale scientifico. Questo è ovvio. Poi questa è wikipedia in italiano, non "wikipedia degli italiani", quindi non deve essere italocentrica o autarchica. --Antiedipo (msg) 10:36, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Grazie al kaiser: il redirect l'ho inserito io, basta controllare nella cronologia; invece, se provi a sforzarti per capirmi, altrimenti 'sto pseudodialogo muore qui e buonanotte, FACENDO LA RICERCA SU GOOGLE PER UROFILIA troverai la voce nella WP polacca, portoghese e non so cos'altro, ma NIENTE in quella italiana. Tutt'al più la si scorge in neretto all'interno di Parafilia, indicizzata al 9° posto cercando "Urofilia wiki". Non ritengo che sia il massimo per quegli studenti che vogliono documentarsi online e non trovano alcun accesso immediato al lemma. Se però non si studiano le parafilie ma ci si limita a praticarle, allora da bravi pornofili si sa puntare dritti a pissing. Vogliamo accontentare o no anche la prima categoria di persone? Tutto questo sta capitando proprio perché l'altroieri, concedimi l'aneddoto, un assistente sociale con laurea e specializzazione, erotomane di suo, m'ha telefonato per chiedermi cosa fosse l'urofilia, parola da lui trovata su un libro di testo e incapace sia di ricollegarla a pissing e pioggia dorata, sia di trovarla su WP. Fino a un paio di mesi fa regnava un bordello fra DSM e DSM-IV, hanno chiesto il mio parere (vedi area discussione), ho suggerito l'accorpamento e l'hanno fatto: la voce DSM-IV è rimasta, però reindirizza in automatico a DSM. Ci vuole così tanto per bissare con urofilia e pissing? --Mauro Lanari (msg) 12:08, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]

Moderiamo i toni(cose come "grazie al kaiser" le trovo poco utili alla discussione). Ok, il redirect a urofilia l'hai messo tu?Molto bene, ben fatto. Ora, chiunque cercherà urofilia, verrà reindirizzato a pissing: il problema è risolto. Si potrebbe fare anche l'inverso, ma è evidente che la maggior parte delle ricerche sarà "pissing" e non "urofilia", perchè è sicuramente maggiore il numero di coloro che sono genericamente interessati alla pratica erotica, rispetto al numero degli specialisti che fanno ricerche scientifiche(i quali, peraltro, dubito partano da ricerche su WP: visto che sono specialisti, sapranno rivolgersi a testi più scientifici). Faccio notare di nuovo, che so Google in italiano la ricerca "urofilia" dà 1390 risultati, "pissing", in italiano, 313000. In ogni caso, ritorno a dire: il problema è risolto. Chi cercha urofilia va su pissing automaticamente. --Antiedipo (msg) 12:27, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]
A parte che a quanto vedo dalla cronologia, devo correggermi, il redirect è stato creato da Borgolibero. In ogni caso ti suggerirei di concentrarti sulle modifiche da fare al contenuto delle voci, il titolo credo sia un fatto piuttosto secondario, al momento. --Antiedipo (msg) 12:43, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]

1) "Grazie al kaiser" mi sembra una locuzione attinente al tema trattato. "Chi cerca urofilia va su pissing automaticamente"? Certo, SOLO se però ha risolto il problema a monte, l'individuare l'urofilia all'interno di Parafilia. Invece si DOVREBBE creare una voce ad hoc per urofilia che reindirizzi a pissing SENZA il transito obbligatorio attraverso Parafilia. E' così difficile da capire? Gli specialisti sono e/o restano ignoranti proprio per quest'ambiguità ed equivocità nel trattare le voci enciclopediche, prive dei rimandi euristici più semplici e diretti. Che fare, allora, per urolagnia, si va giocoforza su WP inglese? E proprio per una parola italiana? WP nostrana non ha neanche una voce specifica per Frotteurismo, come si fa a scoprire che è il termine psichiatrico per mano morta? Idem per clismafilia, ipossifilia, parzialismo, agalmatofilia, andromimetofilia, ecc. Basta fare l'analisi differenziale con zoofilia/zooerastia per comprendere quanto WP non sia ANCORA omogenea nel trattare pariteticamente tutte queste voci concernenti le (presunte) parafilie.

2) Riga 9 di Pissing: <<Quando il pissing viene praticato su soggetti non consenzienti si può classificare come una forma di parafilia: l'urofilia>>. L'aggiunta finale è mia e la ritengo doverosa. Riga 16 di Parafilia: <<urofilia o pissing (urina)>>. Anche questa precisazione è mia e la ritengo altrettanto necessaria. E' inutile affrontare assieme i massimi sistemi quando non si trova un accordo manco sugli elementi di base.

3) A proposito di massimi sistemi, t'ho già detto che sto sul pc da ormai 18 ore per poterti fornire un esempio d'approccio poliprospettivistico nella sfera sessuale, l'esempio è Complesso di Edipo e io faccio riferimento a quel modello. --Mauro Lanari (msg) 13:19, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]

1)ancora una volta, mi spiace, devo consigliarti una maggiore conoscenza del funzionamento di it.wiki: chi cerca urofilia sul motore di ricerca di wikipedia, finisce al redirect a Pissing. Non è necessario passare per la voce parafilia. Esiste una voce urofilia, insomma, che contiene il redirect a Pissing e basta. Guarda bene.
2)Non ho niente da contestare su queste tue aggiunte. Però potevi risparmiarti lo stesso il grazie al kaiser.
3)Ti consiglio una camomilla e una bella dormita, non vale la pena di impiegare 18 ore per dimostrare a me qualcosa che è già scritto nelle regole di Wikipedia, ovvero: che le pagine devono essere neutrali.--Antiedipo (msg) 13:24, 6 ott 2008 (CEST)[rispondi]

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 02:13, 13 lug 2019 (CEST)[rispondi]