Discussione:Forte Santa Caterina (Porto Ercole)

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protesto vivamente : nella storia del Forte Santa Caterina le notizie da me riportate su mio Padre barone Lotario di Mehlem riguardano un epoca precedente e successiva alla seconda guerra mondiale che hanno profondamente inciso sulla sua storia e tutte rigorosamente documentate. Ancor oggi lo stemma di Faniglia è rimasto sul portale d'ingresso e la strada da noi costruita l'unica carrabile di accesso. Vorrei spiegazioni su questo accanimento contro un nome onorato. Che qualcuno risponda, come vedo su argomenti ben più futili. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 95.224.246.17 (discussioni · contributi).

Quale accanimento? Hai inserito alcune informazioni che, a mio modesto parere, non sono enciclopediche ma promozionali. Se la comunità (esprimendosi in questa pagina di discussione) decide che l'informazione sulla attuale proprietà di un bene storico non sia una forma di promozione personale, la rimetteremo senza problemi. Ricordiamoci che su wikipedia tutti i nomi sono onorati e non solo qualcuno in particolare. Ciao, --Gac 09:01, 16 apr 2013 (CEST)[rispondi]

sono fatti storici e non promozionali[modifica wikitesto]

Innanzitutto sono un utente registrato.Non capisco cosa possa esserci di promozionale nel rettificare notizie vaghe quali "venduta a privati" e altre inesattezze in merito al Forte. La dedizione del Barone Lotario von Mehlem e di suoi figli nel ripristinare quella che era stata la residenza del Governatore dello Stato dei Presìdi, in un epoca prossima e subito dopo la seconda Guerra Mondiale, è stato un episodio raro per tutte le altre fortificazioni del genere trascurate dai proprietari o dallo Stato, coma La Rocca e Monte Filippo. Non esistevano collegamenti carrabili del Forte sia con Porto Ercole che con Cala Galera. Si accedeva soltanto con un sentiero pedonale, che nell'ultimo tratto si affacciava sul "passo delle Mogli", precipizio sul mare, dal quale la leggenda diceva che qualche Nobile Spagnolo si fosse liberato della sua. Il Forte si divide in due ali riunite dal corpo centrale dove furono costruiti gli inesistenti servizi igienici sopra l'accesso dall'ampio portale e da un ponte levatoio del quale esistevano ancora le catene ed i meccanismi,All'interno due cortili, dei quali il principale a giardino ed il secondario con il pozzo, unica fonte di raccolta dell'acqua piovane. Nell'ala sinistra la parte residenziale con il grande salone e la cappella al piano terra e l'appartamento padronale al primo piano, a destra al piano terra la sala da pranzo, l'office, la dispensa e la cucina, al piano superiore le camere da letto. Era un'epoca di guerra ed i primi materiali nel 1939 furono per mesi portati con carriole a mano e la strada sterrata personalmente curata con lo scavo a mano nella roccia delle canaline di scolo.L'ultimo tratto con pendenza da percorrere solo in prima marcia. L'accenno alla "vendita" è dovuto soltanto alla necesità di precisare i motivi per i quali dopo tanti sacrifici la proprietà fu venduta.Il valore della ricostruzione è appunto corroborato dal fatto storico che pochissimi anni dopo, divenuto maggiorenne offrii oltre 100 ( dico cento) volte quell'irrisorio prezzo per riportare in famiglia quella che era diventata la nostra Casa.