Discussione:Famiglie in missione

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Famiglie in missione[modifica wikitesto]

- Vorrei sapere chi e dove ha trovato la castroneria spaventosa che le famiglie in missione sono una associazione!! E' una affermazione che non ha nessun riscontro nella realtà.

- Inoltre è improprio parlare di "membri" o di "aderenti" per chi fa il Cammino (linguaggio mai usato dai diretti interessati, infatti), proprio perché (si veda discusione sugli statuti) il Cammino NON è un'associazione, non esistono tessere. Esistono solo persone che fanno o non fanno il Cammino.

- Correzione di imprecisioni riguardo all'invio delle famiglie da parte del Santo Padre. --Daddo 14:37, 18 ago 2006

Ti faccio notare che, pur se in buona fede, stai usando il Papa per giustificare l'invio neocatecumenale delle famiglie neocatecumenali in missione neocatecumenale:
-Io non sto usando nessuno; sto invece esprimendo su una voce enciclopedica quello che è un fatto nel modo più fedele alla realtà. La missione è legata e richiesta _per_ _iscritto_ dai Vescovi e dai parroci delle terre di missione e non sempre possono essere accontentati e quindi sono molto lieti quando viene loro inviata una famiglia, per cui parlare di "missione neocatecumenale" come se in questo la Chiesa cattolica non c'entrasse nulla è fuorviante oltre che falso e si oppone alle parole del Papa che dice la vostra azione apostolica intende collocarsi nel cuore della Chiesa, in totale sintonia con le sue direttive e in comunione con le Chiese particolari in cui andrete ad operare, valorizzando appieno la ricchezza dei carismi che il Signore ha suscitato attraverso gli iniziatori del Cammino. Se le famiglie in missione lavorano all'interno del carisma del Cammino (anche in modo non esclusivo), è questo stesso carisma che si pone al servizio della Chiesa, per cui per Kiko, per le famiglie e per tutti non è un optional ricevere un mandato missionario dal Papa o no.
  • non è stata iniziativa del Papa mandarle in missione, altrimenti avrebbe usato un termine esplicito, del tipo: "vi invio", oppure "il Pontefice vi manda", etc; invece ha usato termini impersonali; per giunta si tratta di un'udienza che gli era stata chiesta, che non ha deciso di concedere di propria iniziativa; infine, il suo discorso tocca per gran parte la questione della lettera sulla liturgia;
-il fatto che l'iniziativa non sia del Papa non impedisce al Papa di farla sua. Il Papa HA FATTO L'INVIO dicendo una preghiera di invio composta ad hoc indossando la stola, in clima liturgico. Se questa preghiera non è riportata sul sito del Vaticano, non significa che non l'abbia fatta. Sul sito internet vengono riportati solo i discorsi (vedi l'Angelus, la preghiera è omessa...). Quando il Papa nel discorso dice: «le famiglie che si apprestano a ricevere uno speciale "invio" missionario per recarsi in varie nazioni» si riferisce al gesto liturgico che il Papa stesso sta per fare, appena finito il discorso. E se non ci credi, procurati i filmati! Smettila però di inventarti cose che non stanno ne in cielo ne in terra, anche perché stai facendo una figuraccia pubblica. Perché di questo invio sono testimoni cardinali, vescovi nonché giornalisti (che infatti hanno tutti parlato di "invio" del Papa) oltre che tutta la sala Nervi strapiena di gente!
Il Papa non ha voluto inviarle. Il Papa non ha fatto altro che presenziare ad un invio che non ha deciso lui. Ciò è verificabile dal suo discorso, già citato nella voce. Pertanto è una mistificazione propagandistica (per quanto magari involontaria) il riassumere l'evento del 12 gennaio 2006 con "il Papa manda 200 famiglie in missione". Ciò che dici tu riguardo al "clima liturgico" (clima? dunque non è una liturgia, ma solo una cerimonia qualsiasi?) non cambia la sostanza delle cose. Non è stata volontà del Papa, e pertanto non si può scrivere "il Papa invia 200 famiglie".
Stiamo facendo le pulci alla grammatica, o stai spacciando la tua (rispettabile) interpretazione della frase come l'unica possibile? Comunque non fa assolutamente parte delle "note e documenti". Sai, la neutralità, e tutte quelle cose lì...
  • è stata invece iniziativa di Kiko, che a fronte della disponibilità delle famiglie, le ha inviate (se a Kiko fosse minimamente dispiaciuto, dubito che tante famiglie neocatecumenali avessero voglia di partire);
-Dubiti male perché le famiglie in missione danno spontaneamente la loro disponibilità e non tutte vengono per forza inviate; al contrario le famiglie disponibii erano più delle 200 che sono state inviate. E possono dare la disponibilità solo le famiglie piuttosto avanti nel Cammino... Il giorno dopo l'incontro mondiale della Famiglie a Valencia, difronte al Vescovo della città e a numerosi altri tra vescovi e cardinali, nonché alle autorità e alla stampa, nell'incontro del Cammino che si è tenuto nello stesso luogo della Messa con il Papa, si sono "alzate" per andare in missione diverse centinaia di nuove famiglie...
Ti invito, inoltre, a non fare il processo alle intenzioni di Kiko, come se, leggendo tra le tue parole, fosse lui a caldeggiare e spingere le famiglie ad andare in missione, perché ti assicuro che sei assolutamente fuori dalla realtà. Perché in missione, inevitabilmente, si _rischia_ la _vita_ e nessuno è così matto da farlo se non vede in questo _sinceramente_ la volontà di Dio (e quando stai per morire te ne freghi di quello che pensa Kiko!) (leggiti le testimonianze di fede della madre di 6 figli che ha perso il marito, stando in missione in Africa, per malaria cerebrale e poi ne riparliamo...).
Resta ovvio che se Kiko non avesse gradito la disponibilità delle famiglie in questione, dubito che queste si offrissero mai per la missione della Chiesa. Pertanto è stato Kiko a mandarle in missione, non il Papa. È stato Kiko, dietro "richiesta" dei Vescovi interessati (dei quali non c'è però traccia nel discorso del Papa: come mai?), a mobilitare duecento tra le famiglie disponibili ad installare in altri paesi il Cammino.
Come al solito, da parte mia vengono presentati dati oggettivi e verificabili, mentre da parte tua vengono presentate opinioni e questioni secondarie (la questione della madre di sei figli non cambia nulla di ciò che stiamo discutendo).
No, da parte tua vengono diverse interpretazioni supportate da mezze falsità (vedi "gran parte del discorso" quando si tratta di un accenno) che alla fine danno un'impressione sbagliata a chi non ha voglia, o tempo, di leggere per intero il documento riportato al link.
  • che per l'invio di tante famiglie si chieda una benedizione al Papa, non c'è niente di strano o di eccezionale che il Papa risponda ad accetti la visita;
-Il Cammino ha avuto tante Udienze speciali dal Papa (questo o i predecessori) e nessuno li ha chiamati "invii", se qui, per le famiglie, si parla di invio è perché c'è qualche differenza; non credi?
Finora l'evidenza è che il termine il Papa invia è stato utilizzato per mera propaganda pro-neocatecumenale.
Resta una tua opinione, che non giustifica l'inserimento di una libera interpretazione dove ci dovrebbero essere solo riferimenti. Il lettore legga e tragga le proprie conclusioni.
  • il fatto che il Papa accetti di "conferire il mandato" inclusa la consegna della croce (secondo una modalità e una tradizione neocatecumenali) non implica che lo si possa usare dicendo «il Papa invia 200 famiglie neocatecumenali in missione»; questa è un'evidente forzatura per far dire al Papa ciò che piace al Cammino, una forzatura per trasformare un incoraggiamento (che dal Papa non manca mai) in una volontà pontificia ufficiale (che è evidente non esserci stata);
1) banalizzi il gesto del Papa dicendo che "non manca mai", quando non è affatto una cosa ovvia e scontata perché se lo fosse, come dici tu, allora il Papa sarebbe solo una marionetta... e questo mi porta al punto seguente
2) che _tu_ stai "forzando" i fatti perché non riesci ad ammettere che il Papa possa decidere, nella sua libertà, una volta fattagli la richiesta, di fare lui stesso l'invio alle famiglie per sostenerle, ben sapendo le difficoltà e, allo stesso tempo, l'utilità per la Chiesa cattolica delle famiglie in missione.
1) siamo dunque tutti in attesa di un tuo controesempio in cui dimostri che il Papa si è rifiutato di incoraggiare qualcuno alla missione;
2) è vero: non riesco ad ammettere che il Papa abbia detto ciò che non ha detto. Tu invece ci riesci. Auguri. Ottimo esempio di come i neocatecumenali sanno "capire" i fatti.
  • il fatto che Giovanni Paolo II possa aver preso iniziativa nel 1988 non significa che nel 2005 avesse ancora la stessa idea sul Cammino, e tanto meno obbliga Benedetto XVI ad agire allo stesso modo;
Quello del 1988 era solo un esempio, tra i più lampanti: invii delle famiglie ce ne sono stati molti dal 1986 al 2000 (anno in cui l'invio fu in mondovisione, 109 famiglie che, dopo la preghiera di invio, ricevettero davanti a tutti la croce e fecero la foto una a una con il Papa davanti a tutti, in piazza S. Pietro, in occasione del Giubileo delle Famiglie). Quanto a Benedetto XVI egli stesso dice "Voi avete chiesto che a conferirlo fosse il Successore di Pietro, come già avvenne con il mio venerato Predecessore Giovanni Paolo II il 12 dicembre del 1994, perché la vostra azione apostolica intende collocarsi nel cuore della Chiesa, in totale sintonia con le sue direttive e in comunione con le Chiese particolari in cui andrete ad operare..". Quindi egli si colloca nella stessa linea di ciò che ha fatto il suo venerato Predecessore. Nulla lo obbligava, infatti, ma nulla glielo impediva neppure.
-No, mi dispiace, ma dalle tue stesse affermazioni traspare che parli di ciò che non conosci a fondo e, di conseguenza, non ci hai neppure capito molto... --Daddo 15:32, 21 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Tra l'altro dal fatto che hai pure rimosso il link alle testimonianze di famiglie in missione (che si vede ti da fastidio) e che invece è più che appropriato in questa voce enciclopedica, dimostra la tua mala fede. Daddo 15:52, 21 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Nella foga non hai notato che non sono stato io a toglierlo. Rileggiti la cronologia della pagina Famiglie in missione.
  • Rimosso il riferimento alla liturgia del Cammino che è estraneo alla voce sulle Famiglie in Missione e si trova già a quella, più appropriata sul Cammino in generale. --Daddo 16:05, 21 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Commento di anonimo[modifica wikitesto]

Permettetemi di contestare la "note e documenti" delle "Famiglie in Missione". E' stato arbitrariamente stravolto il senso dell'Invio del Papa alle famiglie missionarie. Suddette famiglie si recano in tutto il mondo non per proprio interesse, o per coltivare una proprio ambizione ma esclusivamente per evangelizzare. Fanno cioe' quello che Cristo predicò ai discepoli: "andate ed annunziate il vangelo fino agli estremi confini della terra". Cristo quindi li ha inviati.. la Chiesa conferma questo invio. Ogni sacerdote può inviare una famiglia in missione, così come ogni sacerdote può benedire una famiglia. Le parole attribuite a Benedetto XVI sono citate con una interpretazione errata e direi quasi maliziosa. Non può il pontefice esporsi inviando famiglie per conto della Chiesa e nello stesso tempo prendere le distanze da loro. Accogliendole il 12 gennaio alla Sala Nervi in Vaticano, Benedetto XVI intende manifestare tutto il suo appoggio per questa realtà missionaria. Cosi come fece Giovanni Paolo II suo "venerabile predessore" che invio' più di mille famiglie in 5 incontri differenti.

Non è stato messo in dubbio da nessuna parte il fatto che le famiglie si offrano spontaneamente (dove lo avevi letto? puoi citare la frase esatta?) Resta ovvio che essendo neocatecumenali, tali famiglie si offrono solo se ciò è gradito a Kiko. Peraltro, finora non risulta di famiglie che si siano offerte per la missione della Chiesa senza condizionare la missione al metodo del Cammino. Sarebbe poi divertente sapere come hai fatto a sapere da Cristo in persona che è stato Lui ad inviarle. Benedetto XVI ha ricevuto in udienza (che non ha proposto lui) le famiglie in partenza (che non dice di aver voluto inviare lui). Per di più, tutto il suo appoggio consiste anzitutto nel ricordare certe norme liturgiche. -- Zagor 10:54, 11 set 2006 (CEST)[rispondi]
E' un tuo rispettabile punto di vista, ma a me sembra solo proporre la tua opinione come verita' oggettiva. Ad esempio, quando dici "gran parte del discorso" introduci una storpiatura della realta'. Comunque puoi trovare altri documenti, relativi ad altri incontri analoghi con il precedente pontefice e fare i dovuti paragoni. Commentero' adeguatamente quando ne avro' il tempo.

Collegamenti esterni modificati[modifica wikitesto]

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