Discussione:Dialetto veneziano

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Lingua ufficiale[modifica wikitesto]

"Il dialetto veneziano fu, assieme al latino, lingua ufficiale del governo della Serenissima Repubblica di Venezia." Non ho modificato la voce, però chiedo soltanto: ne siamo sicuri? Lungo i secoli di vita della Repubblica, ovviamente, molte cose sono cambiate, però, per esempio, vedo in giro per la città moltissime lapidi con ordinanze e statuti del Settecento (e anche qualcosa del Seicento) e quelle sono sicuramente in italiano. Magari c'è una patina di dialetto nella grafia e nella sintassi, ma parlerei di italiano regionale, non certo di dialetto veneziano. Non sono un esperto, sono in Veneto da poco, ma per esempio nel caso delle leggi e statuti, dopo il Cinquecento (prima di Bembo, non esisteva un italiano standard, e non esistevano neanche "lingue ufficiali"), si aveva coscienza di scrivere in "veneto", o piuttosto non si "pensava" in veneto per poi cercare di "metterla giù" in italiano? La differenza non la fa tanto il risultato, quanto la coscienza dello scrivente: Goldoni voleva scrivere in dialetto, i notai della Serenissima volevano scrivere in dialetto o in italiano?--Talmid3 (msg) 19:19, 2 set 2012 (CEST)[rispondi]

Credo che il problema sia ancora più profondo. Nella "storia della lingua italiana" di B. Migliorini si parla dell'uso del dialetto come eccezione: "non manca tuttavia qualche eccezione: nei tribunali veneti le arringhe si fanno in un veneto illustre, intermedio tra la lingua e il dialetto", dove la lingua è l'italiano ed il Veneto è il Veneto propriamente detto, senza considerare Bergamo o Pordenone per intenderci. Ma le arringhe dei tribunali hanno carattere prettamente orale e locale (a differenza magari delle sentenze) e dicono poco dell'ufficialità. Una rapida occhiata ai documenti in linea dell'archivio di stato di Venezia[1], non aiuta più di molto: le delibere ecc. dei vari maggior consiglio, minor consiglio, senato, che però arrivano al '500, sono in latino, le sei/settecentesche mappe catastali in italiano (confini, opere fluviali ecc.), i dispacci dai possedimenti ottomani sono in greco, arabo e italiano (dispacci e traduzioni, cfr.[2] "copia de una l[ette]ra turchesca tradutta da Nicolo Pachimama interprete per questo effetto, la qual venne da Tripoli ecc."). --BRG (msg) 18:44, 21 ott 2012 (CEST)[rispondi]
Come ha già accennato da Talmid3, io penso che ai tempi della Serenissima non ci fosse veramente la consapevolezza di una lingua ufficiale. I documenti veneziani più antichi sono in latino, poi vengono sostituiti dall'italiano nel tardo medioevo, e sia nell'uno che nell'altro caso si nota una forte influenza del veneto (si osservi ad esempio questa mappa secentesca). In ogni caso, visti i dubbi emersi e la mancanza di fonti, quell'informazione può essere tranquillamente eliminata (e non solo da questa pagina). --Fras.Sist. (msg) 19:54, 21 ott 2012 (CEST)[rispondi]

Procedo ad eliminare. Se lo si vuole reintrodurre, sarà il caso di corredare con qualche citazione da fonte autorevole. Qualche giorno fa ho trascorso una giornata al Museo Correr, nel reparto sulla storia della Serenissima. Mi trovo confermato nella mia ipotesi (che è anche quella di chi ha scritto qua sopra): dopo il latino, la lingua ufficiale della Repubblica era l'italiano (e qualche doppia in più o in meno o qualche incertezza GL/GI o S/Z non sono sufficienti per chiamarlo "lingua veneta"). --Talmid3 (msg) 22:05, 21 ott 2012 (CEST)[rispondi]

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