Discussione:Dialetto brindisino

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sono di brindisi.. credo ci siano diversi errori in questa voce per quanto riguarda i vari termini scritti in dialetto brindisino.. ad esempio, nel paragrafo riguardante la sillaba 'one/oni' c'è un'errore.. in brindisino si dice 'lu muloni', e non 'lu miloni'.. poi, il perfetto del verbo andare per la 3° persona plurale è 'sciunu', e non 'scerunu'.. ma ce ne sono anche altri di errori.. e poi la citazione riportata all'inizio penso sia scritta in qualche dialetto della provincia, ma non in dialetto brindisino.. se possibile, correggete perfavore, dato che io non sono pratico del sito..

La voce presenta alcune regole e termini del dialetto brindisino che, come tutti i dialetti, non ha una grammatica scritta. Inoltre i limiti sono dettati dalle minime differenze che si hanno tra i vari comuni. Nonostante questo, un brindisino, un mesagnese, un sanvitese e un oritano possono affermare di parlare lo stesso dialetto. --Zappuddu 17:50, 26 ago 2007 (CEST)[rispondi]

presenza della "i centrale", fonema /ɨ/?[modifica wikitesto]

salve a tutti... sono nativo di brindisi, e vorrei una smentita o una conferma in merito ad una cosa che ho notato nella nostra parlata, avrei piacere se fossero altri brindisini a rispondermi o comunque chi "ha orecchio" per il nostro dialetto. Ho notato che nella variante bridisina - assolutamente non in quella leccese, che assume direttamente la vocale "e" - la "i" vocale non accentata assume un suono particolare, assimilabile alla cosiddetta "i centrale" qui considerata un'esclusiva del dialetto reggino e messinese (che di fatto col brindisino hanno una somiglianza non indifferente).Tale suono è quello, non facilmente descrivibile, di una i che tende quasi a diventare un suono intermedio tra la a ed una e molto chiusa. (nn avrò reso bene l'idea, bisognerebbe ascoltarlo). Un esempio: Mi sta ricordu(mi sto ricordando)/vettimu (vedemmo)/sciabbichi (reti da pesca)/misciagnesi (abitante di Mesagne): noto spesso che le "i" nn accentate presenti in queste parole/espressioni e simili assumono un suono intermedio, come di una "i" che tende alla e, o alla a. Stesso motivo per cui l'intercalare "'izzica"(usatissimo nell'entroterra) viene trascritto talvolta come 'izzica', con due "i" anche la seconda che nn è accentata, e talvolta come "izzaca" con la seconda i non accentata che diventa una a, e che di fatto ha una pronuncia che non è nè una "i" vera e propria nè una "a" vera e propria. E lo stesso modo per cui la parola "poppito" (epiteto conferito ai leccesi) diventa talvolta "poppatu" o "popputu" senza che nè la trascrizione con i, nè quella con la a e nè quella con u, si avvicinino all'effettiva pronuncia di questa vocale. Per questo vi chiedo, questa "i centrale" all'interno della fonetica del brindisino, esiste o magari è solo una caratteristica di certe inflessioni, soprattutto d'entroterra?

Perché nella diffusione territoriale è stata messa Ceglie Messapica? Lì il dialetto è pugliese o al massimo di transizione....io la tolgo.