Discussione:Densità dell'aria

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Aviazione
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1) Beh, ecco l'acqua ad esempio è considerata con ottima approssimazione un fluido incomprimibile. 2) Non c'è scritto nella voce che la densità dell'aria riportara (1,29 grammi(cm^3) sia la densità standard quindi non credo sia un'errore...se invece vuole inserire la densità standard a 15°C è libero di farlo. 3) se la portanza è minore a causa della rarefazione dell'aria allora la pista per il decollo sarà più lunga per poter raggiungere velocità più elevate non più corta. Per l'atterraggio la portanza non conta, conta invece la velocità del velivolo e di conseguenza la resistenza fluidodinamica dell'aria. In ogni caso ancora una volta la voce non era errata, al più incompleta e bastava inserire la parte mancante. 4) Si fa prima a correggere la voce, se si è veramente sicuri di quello che si dice, piuttosto che creare una discussione...LF

Densità dell'aria in aviazione[modifica wikitesto]

Chi ha detto che all' atterraggio la portanza non conta ? Se l'aria è meno densa, l' aereo dovrà mantenere una velocità di atterraggio più alta, proprio per compensare la minore portanza. Se l' aria è più densa, l' aereo potrà avvicinarsi a velocità più bassa. Non per nulla i piloti temono gli aeroporti "alti e caldi" dove la diminuzione della densità dovuta alla temperatura dell'aria e alla quota dell' aeroporto, rende necessarie corse di decollo più lunghe. Anche la spinta dei motori, se la densità èdiminuisce, è minore. Poichè la portanza alare varia con il quadrato della velocità, le velocità di decollo e atterraggio varieranno in funzione inversa della radice quadrata della densità dell' aria. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.40.139.213 (discussioni · contributi) 21:43, 6 set 2011 (CEST).[rispondi]

Si sta utilizzando terminologia non appropriata e questo confonde le idee e porta a formulazioni errate. "... l'aereo dovrà mantenere una velocità di atterraggio più alta" Ma neanche per idea! In aeronautica, se non specificato, si considera la "velocità indicata" e le velocità caratteristiche si esprimono, non a caso, con questo standard, che - guarda caso - non è influenzato dalla densità dell'aria. Indubbiamente, a parità di velocità indicata, al diminuire della quota, aumenta la velocità effettiva e quindi la corsa di atterraggio a parità di azione frenante, ma questo è un modo ben diverso di esprimere il concetto. "anche la spinta dei motori, se la densità diminuisce è minore". Nemmeno questa è buona ! I motori dotati di turbocompressore, compensano per un vasto numero di altezze la diminuzione di densità dell'aria e cominciano a manifestare perdite di potenza degne di nota, solo per quote andine o himalayane. Per fare un confronto, l'effetto della temperatura a quote medie e medio alte è decisamente più rilevante.
Concludendo, che la densità dell'aria sia un fattore di interesse per l'aviazione, mi sembra ovvio, ma attenzione a utilizzare terminologia appropriata e a cercare fonti che evitino "strane" affermazioni che farebbero storcere molto il naso a chi la materia la conosce. Anche con poco sforzo su Google, si trovano pagina come questa che aiutano a essere più rigorosi e riflessivi in quello che si dice. --EH101{posta} 23:06, 6 set 2011 (CEST)[rispondi]
Bhe, suppongo che 151.40.139.213 facesse un discorso di principio e sotto questo aspetto è... ineccepibile (come dimostra la pagina che hai linkato). --F l a n k e r (msg) 23:41, 6 set 2011 (CEST)[rispondi]
Direi di no. Gli aeroporti alti e caldi sono un problema solo in alcuni casi particolari. Indubbiamente un pilota coscienzioso calcola sempre la sua corsa di decollo in funzione di carico e densità dell'aria, ma per un turboelica su di una pista militare da 5000 metri, la differenza è talmente irrisoria rispetto alla lunghezza pista, da essere irrilevante. In effetti, arrivare al punto di mettersi a modificare il peso massimo al decollo perchè si è in quota, è una eccezione afgana, peruviana o himalaiana, ma nelle normali condizioni operative, è molto più sfumato come problema di quanto si voglia riportare con il concetto di "temono". Non parliamo poi degli aerei militari ad alte prestazioni, che la quota e quindi la minore densità di aria la "amano", per la sua minore resistenza aerodinamica, rendendo il quadro ancora più complesso da spiegare. Decisamente più preoccupati della cosa sono gli elicotteristi, che per la natura particolare del loro mezzo, sono in difficoltà pure a quote alpine, sopratutto per fare un "hovering" decente, necessario per un salvataggio per esempio. Ma di elicotteri non si era parlato finora e secondo me si tratta di un caso ben più significativo rispetto alla corsa di atterraggio. --EH101{posta} 00:45, 7 set 2011 (CEST)[rispondi]
beh, che gli aeroporti alti (ma peggio ancora caldi) siano un problema è un dato di fatto. Tanto per dare un po' di numeri, secondo il manuale di volo del Dornier 328-300, per fare un decollo a pieno carico da una pista a livello del mare con 30°C di OAT mi servono 1150 metri, a 2000 ft di altitudine mi servono 1350 m e a 4000 ft (circa 1220 m di altitudine) 1600 metri. Quasi il 40% di lunghezza di pista in più non mi sembra proprio trascurabile. Considera poi che i motori turbofan moderni sono progettati per dare la massima spinta al decollo con temperature esterne fino a 20° - 30°C (a seconda del motore) dopodiché con l'ulteriore aumento della temperatura esterna la spinta disponibile decresce per evitare problemi di ITT troppo elevata, contribuendo ad aumentare la corsa di decollo. Per questo è critico anche il decollo al livello del mare con temperature esterne elevate e infatti non è raro, proprio per questa ragione, lasciare a terra bagagli e quant'altro per riuscire a decollare (in sicurezza) da amene località turistiche estive.--Nubifer (dicaaa) 13:36, 7 set 2011 (CEST)[rispondi]
Perfetto! Ritornando al discorso principale però non si usa la densità per tenere conto di queste problemantiche, ma appunto temperatura e pressione (le tre grandezze dipendono tra loro dall'equazione dei gas perfetti che è lecito adottare con buona approssimazione per l'atmosfera). --F l a n k e r (msg) 15:36, 8 set 2011 (CEST)[rispondi]
PS: naturalmente le cose sono sostanzialmente più complicate di come ne stiamo parlando noi (ed è sicuramente per questo che non ci troviamo), ma primo è inutile approfondire troppo, secondo è inutile farlo qui e non nella voce (o meglio voci, perchè si dovrebbe scirvere anche in atterraggio e decollo). --F l a n k e r (msg) 16:07, 8 set 2011 (CEST)[rispondi]
sì, sì, concordo che con i piloti si debba parlare solo di temperatura e pressione, però nelle formulette di portanza, spinta e resistenza fanno più comodo le densità.--Nubifer (dicaaa) 18:40, 8 set 2011 (CEST)[rispondi]

Eliminazione dell'avviso "da controllare"[modifica wikitesto]

Ho fatto una serie di modifiche (spiegate nel campo "Oggetto della modifica") che secondo me risolvono i problemi segnalati nell'avviso:

  1. Quali sarebbero i fluidi incomprimibili?
  2. La densità standard è definita a 15C e non a 0C.
  3. Nella navigazione aerea, la minor lunghezza delle piste necessaria è solo una conseguenza della ridotta portanza che influenza anche il volo, non solo l'atterraggio.

Chi volesse, può dare un'occhiata ed eventualmente riproporre il template se le cose sono ancora problematiche.--188.152.143.237 (msg) 16:05, 27 nov 2011 (CET)[rispondi]