Discussione:Collegio cardinalizio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Qualcuno che mi aiuti per questa pagina.......!!!!!!!!!!! Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 2.237.210.50 (discussioni · contributi) 02:22, 28 gen 2013‎ (CET).[rispondi]

Ho provveduto a sistemare la pagina. Un consiglio: se non sei esperto prima di modificare una pagina leggi qui. --FeltriaUrbsPicta (msg) 03:09, 28 gen 2013 (CET)[rispondi]

Ho provveduto a modificare per la morte del cardinale Jean Marcel Honoré, oggi 28/02/13. Ma non capisco come modificare la sezione "Evoluzione nella composizione/Pontificato di Giovanni Paolo II". Ci pensa qualcuno?--Croberto68 (msg) 14:32, 28 feb 2013 (CET)[rispondi]

Fatto! --FeltriaUrbsPicta (msg) 16:48, 28 feb 2013 (CET)[rispondi]

Avvenimenti recenti[modifica wikitesto]

La sezione consentiva di avere un quadro delle modifiche intervenute nella composizione numerica (elettori e non elettori) del collegio cardinalizio dovute a morte, compimento dell'80º anno e creazione di nuovi cardinali. Spezzare la tabella in 3 IMHO non ha alcun senso in quanto adesso le sequenze numeriche sono assolutamente incomprensibili se non ... mettendo insieme le 3 tabelle! Sono quindi per ripristinare la vecchia versione. --31.26.7.188 (msg) 22:01, 3 mar 2013 (CET)[rispondi]

Sono d'accordo. Come si evince dalla cronologia avevo annullato ben due volte le modifiche dell'ip ma l'ip non ha voluto saperne. --FeltriaUrbsPicta (msg) 22:53, 3 mar 2013 (CET)[rispondi]
Ho ripristinato la tabella unica. --Antonio1952 (msg) 12:16, 4 mar 2013 (CET)[rispondi]

precisazione[modifica wikitesto]

si ma ora sono 115 no 116 perchè se ipoteticamente si va dopo domani in conclave questo numero di cardinali e quello che entra......... Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 2.237.210.50 (discussioni · contributi) 22:14, 15 mar 2013‎ (CET).[rispondi]

È giusto! Infatti nella riga successiva (situazione attuale) il numero è 115. --Antonio1952 (msg) 22:53, 15 mar 2013 (CET)[rispondi]

Ordine di precedenza[modifica wikitesto]

Carissimo/i,

Premesso che per il resto la voce è molto ben trattata, suggerirei al/ai curatore/i di presentare i due cataloghi dei cardinali di S. R. C. (quello degli elettori e quello degli ultraottuagenari) non secondo il criterio anagrafico (uno fra i tanti), ma secondo l'unico criterio contemplato a livello protocollare nella gerarchia cattolica, ossia l'ordine di precedenza, rinvenibile in siti dedicati al cardinalato o alla gerarchia cattolica, come quello del Prof. Miranda o gcatholic. L'ordine di precedenza prevede la ripartizione dell'intero Collegio cardinalizio nei tre Ordini episcopale (i 6 cardinali vescovi cui sono equiparati i Patriarchi delle Chiese orientali, assunti nel Sacro Collegio col proprio titolo), presbiterale e diaconale. All'interno dello stesso Ordine, la precedenza è data dall'antichità del Concistoro ordinario in cui i cardinali vennero creati e pubblicati e, all'interno del medesimo Concistoro, dall'ordine indicato nel biglietto di nomina. Infine il codice canonico contempla delle variazioni per la precedenza inerenti i cardinali riservati in pectore e pubblicati in un secondo tempo e i cardinali diaconi optanti per l'ordine presbiterale. Se mi è permesso, ti/vi suggerirei di fare riferimento per l'ordine di precedenza dei cardinali a uno dei due siti che vi ho indicato sopra,ed eventualmente di ripartire i membri del S. Collegio nelle vostre due sezioni (elettori, ultraottuagenari) estrapolando gli ultraottuagenari e mantenendo all'interno dei due cataloghi tale ordine di precedenza. Infine, per quanto concerne il "ruolo" (confesso di non aver ben controllato al riguardo i riferimenti per ogni singolo porporato) ti/vi suggerirei di indicare - in caso di discrasia - sia l'ufficio ecclesiastico che nel suo cursus honorum ha meritato al cardinale la porpora, sia l'ufficio attuale o l'ultimo ricoperto (ad es. per Angelo Scola, cardinale presbitero del titolo dei Santi XII Apostoli, sia l'ufficio di Patriarca di Venezia, che gli meritò la porpora, sia quello attuale di Arcivescovo metropolita di Milano). Ringraziandoti/vi per la cortesia e la disponibilità, ti/vi porgo cordiali saluti. VN Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.15.90.115 (discussioni · contributi) 13:35, 17 ott 2013‎ (CEST).[rispondi]

Le liste si possono ordinare con diversi criteri, qui si è scelto quello dell'età che ha il pregio di consentire un facile aggiornamento di entrambe le tabelle quando un cardinale diventa ottuagenario. Il criterio dell'ordine di precedenza IMHO non aggiugerebbe molto di più alla voce ma, in ogni caso, renderebbe più complicato il suo aggiornamento. --Antonio1952 (msg) 22:15, 17 ott 2013 (CEST)[rispondi]
D'accordo con Antonio1952: l'aggiornamento delle tabelle diventerebbe molto più complesso. --FeltriaUrbsPicta (msg) 03:39, 18 ott 2013 (CEST)[rispondi]

Sul cardinale protovescovo[modifica wikitesto]

Carissimo/i,

una postilla al mio precedente intervento. Chiedo venia, ma ritengo che all'inizio della voce, la dignità di "cardinale protovescovo di S. R. C." riconosciuta al cardinale Etchegaray, non sia canonicamente corretta.

Le dignità di cardinale protovescovo, protopresbitero e protodiacono spettano ai tre cardinali Capi dei tre rispettivi Ordini.

Tra la metà dell'XI e la metà del XII secolo, si invalse la prassi di conferire ai tre Capi d'Ordine (che all'epoca senza distinzioni erano individuati nei cardinali di più antica nomina all'interno del rispettivo Ordine) un titolo cardinalizio riservato a tale dignità, in sostituzione (previo trasferimento) o "in commendam" (in aggiunta) al titolo personale originario; questo titolo specifico venne individuato tra quelli di più antica erezione: il cardinale che fosse divenuto protodiacono (diacono più anziano) andava alla diaconia di Santa Maria in Via Lata (istituita nel 250 da Papa Fabiano), il cardinale che fosse divenuto protopresbitero (presbitero più anziano) andava al titolo di San Lorenzo in Lucina (istituito nel 112 da papa Evaristo), il cardinale che fosse divenuto protovescovo (vescovo più anziano) andava alla sede di Ostia (eretta nel 229).

Nel 1150 venne istituita la figura del Decano del Sacro Collegio, con la funzione di presiedere il Sacro Collegio in assenza del Papa e durante la Sede Vacante (quindi anche il Conclave). Eugenio III affidò quest'ufficio al cardinale-vescovo di Ostia, primo cardinale in ordine di precedenza, che già si vedeva riconosciuto da circa otto secoli, in qualità di titolare della diocesi suffraganea romana di più antica fondazione, il privilegio di consacrare il Sommo Pontefice neoeletto (336, Papa Marco).

Con la riforma introdotta da Paolo VI nel 1965, mentre è rimasto invariato il criterio di individuazione dei Capi dei primi due Ordini (pur essendo caduto per desuetudine il riferimento alla diaconia di S. Maria e al titolo di S. Lorenzo), è mutata la modalità di scelta del Capo dell'Ordine episcopale (che però ha mantenuto sia il titolo della chiesa suburbicaria di Ostia, sia l'ufficio di Decano del Sacro Collegio).

Per cui,il cardinale protodiacono continua ad essere individuato nel cardinale diacono di più antica nomina (Concistoro più risalente e all'interno dello stesso Concistoro priorità d'ordine nel biglietto di nomina).

Il cardinale protopresbitero continua ad essere individuato nel primo cardinale presbitero per precedenza (tenendo conto che la precedenza interna a questo Ordine subisce periodiche variazioni con l'ingresso dei cardinali diaconi optanti per l'Ordine presbiterale dopo almeno dieci anni dalla nomina originaria, e che vanno a precedere con l'opzione tutti i cardinali sin dall'origine presbiteri ma creati dopo la nomina originaria degli optanti).

Dal 1965, il cardinale protovescovo non è invece individuato con analogo criterio in modo automatico, legato al carattere personale dell'anzianità di nomina (sia essa al cardinalato tout court o all'Ordine dei cardinali vescovi); è frutto di libera scelta effettuata dai sei cardinali vescovi al loro interno, tramite l'elezione del titolare della chiesa suburbicaria di Ostia, che fin dal XII secolo (unico dei tre titoli, a differenza della diaconia di S. Maria e del titolo di S. Lorenzo) è continuata a rimanere associata a quell'ufficio.

In tal senso la dignità di "protovescovo di S.R.C.", non si desume più da un tratto legato al profilo biografico del singolo porporato, ma è legata a un elemento estrinseco, l'assunzione del titolo ostiense (prima sede tra le chiese suburbicarie); per rimanere in ambito ecclesiastico, si applica nel rapporto interno tra cardinale protovescovo e Ordine dei cardinali vescovi, lo stesso criterio che storicamente veniva usato per individuare la sede primaziale di una Chiesa nazionale tra le molteplici sedi metropolitane, ossia l'antichità di fondazione della sede diocesana, a nulla rilevando l'età del Primate rispetto a quella dei Metropoliti.

Il cardinale protovescovo di S.R.C. è il cardinale vescovo di Ostia in quanto questa è la sede suburbicaria più antica. I cardinali vescovi ben potrebbero eleggere a Cardinale protovescovo (del titolo ostiense) anche il più giovane di loro (anagraficamente) o quello di più recente nomina a cardinale tout court o a cardinale vescovo, salva sempre la successiva conferma pontificia.

Una volta che i cardinali vescovi eleggono al loro interno il cardinale protovescovo (titolo di Ostia), tale elezione per divenire efficace viene confermata dal Romano Pontefice che conferisce al neo-eletto in aggiunta l'ufficio di Decano del Sacro Collegio: con tale conferma il primo dei cardinali vescovi si vede riconosciuta la sua precedenza (primus inter pares) nei confronti di tutti i membri dei tre Ordini del Sacro Collegio.

A riprova, il Codice canonico continua a riconoscere al cardinal decano, proprio perché cardinale protovescovo (cardinale vescovo di Ostia) l'antichissimo privilegio, sopra richiamato, di consacrare il Pontefice neoeletto; se vi fosse una dissociazione tra le due figure, il Codice canonico non riconoscerebbe al Decano né il titolo ostiense né quest'ultimo privilegio.

Nel caso specifico, Etchegaray è sì stato creato cardinale presbitero già nel 1979 e poi promosso al rango di cardinale vescovo nel 1998; ma prima il collegio dei cardinali vescovi ha eletto come protovescovo di S.R.C. e cardinale vescovo di Ostia (23 aprile 2005) e poi Papa Benedetto XVI ha confermato come Cardinale Decano (30 aprile 2005), il cardinal Sodano, nonostante fosse stato creato cardinale presbitero solo nel 1991 e promosso a cardinale vescovo nel 1994.

Dal carattere elettivo della dignità di protovescovo (ostiense) -decano discende la sua rinunciabilità. Quid juris dell'ex protovescovo-decano nel periodo successivo alla sua rinuncia ? Si consideri il caso di Gantin: nato nel 1922, cardinale vescovo dal 1986, venne eletto protovescovo (ostiense)e confermato decano nel 1993. Nel 2002 rinunciò all'ufficio di protovescovo-decano. Al suo posto venne eletto protovescovo (ostiense) e confermato decano Ratzinger, nato nel 1927, cardinale vescovo dal 1993. Come è noto questi rimase protovescovo (ostiense) - decano fino alla sua elezione al Soglio pontificio tre anni dopo, periodo in cui ebbe come sottodecano il cardinal Sodano, nato nel 1927, cardinale vescovo dal 1994. Ebbene, dal 2002 fino alla morte (2008) Gantin "retrocesse" dal primo al terzo posto nell'ordine di precedenza, scavalcato prima dal duo Ratzinger-Sodano (2002-05), poi dal duo Sodano-Etchegaray (2005-08), mantenendo solo il titolo personale di cardinale vescovo di Palestrina, pur essendo ancora il cardinale anagraficamente più anziano, e il più risalente per creazione a cardinale (1977) e per promozione a cardinale vescovo (1986) delle due coppie che lo sopravanzarono.

Si può al massimo evidenziare, a livello non normativo ma di mera prassi, come finora i cardinali vescovi si siano orientati a eleggere come protovescovo (decano) e sottodecano in linea di massima il primo e il secondo tra di loro per antichità di promozione a cardinale vescovo.

IN CONCLUSIONE, consiglierei al massimo di far precedere a Sodano la qualifica di "protovescovo, del titolo ostiense, decano del Sacro Collegio" e a Etchegaray la qualifica di "sottodecano del Sacro Collegio", indicando come sia il cardinale vescovo che vanti la creazione a cardinale tout court (presbitero) più risalente (1979).

NB 1: Nel caso del cardinale sottodecano, vi è una significativa differenza causata dalla "novità istituzionale" di questo ufficio, che mal si concilia con lo sviluppo storico del cardinalato: si procede a tale nomina sempre con l'analoga successiva conferma da parte del Pontefice, ma all'atto della previa elezione da parte dei cardinali vescovi del futuro sottodecano, a quest'ultimo non viene associato un ulteriore titolo di chiesa suburbicaria oltre a quello personale (ossia esisterà pure per il codice canonico del 1983 un sottodecano, ma questi non potrà godere di un titolo che sarebbe spettato tradizionalmente a un "vice-protovescovo" mai esistito).

NB 2: Un'ultima osservazione riguardo all'ipotesi ventilata nella voce wikipedia "protovescovo" della contestualità di nomina di più cardinali vescovi. In realtà nel Concistoro per la creazione di nuovi cardinali, il Romano Pontefice provvede ad assegnare - almeno con le attuali norme canoniche - o un titolo (presbiterale) o una diaconia, non già il titolo di una chiesa suburbicaria: unica eccezione è costituita dai Patriarchi orientali, che vengono sì equiparati ai cardinali vescovi, ma mantengono il loro titolo personale, proprio della loro Chiesa particolare. Si giunge al rango di cardinale vescovo solo in un secondo tempo, a seguito di promozione pontificia dal novero dei cardinali presbiteri (molto di rado direttamente da quello dei cardinali diaconi, come è avvenuto eccezionalmente nel 2009 per il cardinal Saraiva Martins, promosso dall'Ordine diaconale (diaconia di Nostra Signora del Sacro Cuore, 2001-09) all'Ordine episcopale (chiesa suburbicaria di Palestrina) senza transitare per l'Ordine presbiterale a seguito di opzione dopo almeno dieci anni come cardinale diacono).

Ringraziandoti/vi per la cortesia e la disponibilità, ti/vi porgo nuovamente cordiali saluti. VN Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.18.67.18 (discussioni · contributi) 15:17, 17 ott 2013‎ (CEST).[rispondi]

Sull'anzianità nell'Ordine cardinalizio[modifica wikitesto]

Il cardinale protovescovo è il cardinale non di più antica creazione come cardinale tout court, ma il cardinale vescovo che vanta la maggior anzianità nella promozione all'Ordine cardinalizio dei Vescovi (nel caso di specie, Angelo Sodano, creato sì cardinale presbitero solo nel 1991, ma già promosso cardinale vescovo nel 1994, ossia ben quattro anni prima di Roger Etchegaray, anche se quest'ultimo era stato creato cardinale presbitero nel 1979). Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 95.250.60.231 (discussioni · contributi) 15:22, 26 feb 2015‎ (CET).[rispondi]

La questione andrebbe trattata, per competenza, alla voce Protovescovo: quanto scritto qui è solo una conseguenza della definizione data lì. In ogni caso, vanno riportati dei riferimenti normativi. --Antonio1952 (msg) 21:19, 26 feb 2015 (CET)[rispondi]

Keith Michael Patrick O'Brien[modifica wikitesto]

Si rimanda alla relativa Discussione:Keith O'Brien. --Jerus82 (msg) 16:33, 20 mar 2015 (CET)[rispondi]

Segnalo che è stato aggiornato l'elenco ufficiale dei cardinali del sito della Santa Sede: il cardinale O'Brien fa parte del collegio cardinalizio. Ho pertanto provveduto a correggere la voce.
--FeltriaUrbsPicta (msg) 13:11, 9 apr 2015 (CEST)[rispondi]
ma nell'elenco la data di nascita è diversa risulta 1935 e non 1938 cosi come spunta su wikipedia è un'errore nostro o del vaticano? --fra4481 (msg)
È sbagliata la data dell'elenco; la biografia porta la data corretta (1938). --Antonio1952 (msg) 11:45, 11 apr 2015 (CEST)[rispondi]

Perdita dell'elettorato attivo[modifica wikitesto]

Formalmente, un cardinale rimane elettore fino alle ore 24 del giorno del suo 80º compleanno.
Infatti la costituzione Universi Dominici Gregis, al punto II, I, 33, recita testualmente: «Il diritto di eleggere il Romano Pontefice spetta unicamente ai Cardinali di Santa Romana Chiesa, ad eccezione di quelli che, prima del giorno della morte del Sommo Pontefice o del giorno in cui la Sede Apostolica resti vacante, abbiano già compiuto l'80º anno di età.» In altre parole, se la Sede Apostolica resta vacante il giorno del 80º compleanno di un cardinale, questi, non avendo compiuto gli 80 anni il giorno prima, rimane elettore nel relativo conclave.
Bisognerebbe quindi aggiornare gli elenchi, al più presto, nella tarda serata del giorno in questione e non prima. :-) --Antonio1952 (msg) 19:55, 19 apr 2015 (CEST)[rispondi]

Cardinali e pontefice[modifica wikitesto]

Nella voce esiste già una tabella con il numero di cardinali per concistoro e per pontefice; non vedo l'utilità di aggiungere il nome del pontefice anche nell'elenco dei cardinali. In ogni caso, se lo si ritenesse un dato importante, allora andrebbe aggiunto anche nell'elenco dei non elettori. --Antonio1952 (msg) 20:44, 14 lug 2019 (CEST)[rispondi]

Cardinali per ordine religioso[modifica wikitesto]

In relazione alla modifica odierna chiedo se ha senso avere un elenco di questo tipo, visto che non riportiamo l'ordine religioso di appartenenza accanto al nome del cardinale. --Antonio1952 (msg) 16:59, 10 mag 2020 (CEST)[rispondi]

Aggiungo che su questo tipo di classificazione non ho trovato fonti che la riportino (sicuramente non c'è qui) per cui si configura come una ricerca originale presente solo su WP. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Antonio1952 (discussioni · contributi) 22:03, 8 ott 2023 (CEST).[rispondi]
Una fonte che fa questa classificazione sono i Cataloghi di Miranda. A me pare un elenco significativo, da cui capire quali ordini sono i più premiati. Generalmente si pensa che nei conclavi i cardinali di uno stesso ordine siano concordi. L'appartenenza a un ordine religioso è un dato oggettivo e facilmente verificabile. Semmai sarebbe opportuno aggiungere la sigla dell'ordine nell'elenco. --AVEMVNDI 11:04, 9 ott 2023 (CEST)[rispondi]
La mia opinione è sì. Un riferimento citabile è anche l'elenco su vatican.va (su cui in effetti si riporta, credo quasi sempre, quest'informazione). https://press.vatican.va/content/salastampa/it/documentation/cardinali---statistiche/elenco_alfabetico.html
Ciao --Marco Ciaramella (msg) 14:48, 24 ott 2023 (CEST)[rispondi]