Discussione:Borlengo

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Foto di ciacci, non borlenghi[modifica wikitesto]

Le foto della pagina non si riferiscono a Borlenghi, ma ai ciacci. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 213.136.141.65 (discussioni · contributi).

da una mia rapida ricerca su internet (non ho mai avuto il piacere di assaggiare né gli uni né gli altri) i Ciacci sono spessi, come quelli nella foto, mentre i borlenghi sono molto più sottili, tipo crépe. --Xaura (msg) 20:13, 18 lug 2008 (CEST)[rispondi]

Potresti citare le fonti? Basta anche solo un sito, un qualsiasi riferimento. Lo chiedo perchè non ho mai sentito parlare di questa differenza. I nomi, comunque, cambiano da zona a zona. Qui è chiamato Borlengo la "crèpe", mentre il ciaccio è una specie di "borlengo" di castagne. Al contrario, nelle zone vicine a Palagano è il borlengo ad essere chiamato ciaccio. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da AlbyLeo87 (discussioni · contributi) 03:01, 13 set 2008 (CEST).[rispondi]

Io ho mangiato entrambi: i ciacci, o anche necci (almeno quelli che conosco io nell'alta valle del Reno) sono fatto con farina di castagne ed hanno forma (ma non colore) simile alla foto. I borlegnhi (io li ho mangiati a Zocca) sono estremamente sottili tanto che si mangiano ripegati e non hanno affatto l'aspetto che vedo dalla foto (mi sembbra quasi una piadina!). Vengono preparati utilizzando una padella con i bordi in modo da far scorrere l'impasto molto liquido e fare una sfoglia sottilissima (vedi qui) e non un testo come mi pare in foto. Quello che vedo nella foto è magari una preparazione casalinga o una variante locale con un risultato originale. Ma ovviamente potrei sbagliarmi data l'alta variabilità locale ti tali preparazioni. Slurp!--Uomo in ammollo 14:01, 13 set 2008 (CEST)[rispondi]

dunque, la discussione mi sembra si stia arenando su un punto banale: ogni paese chiama i cibi in maniera diversa!! provate a spostarvi lungo la via emilia da rimini a piacenza e chiedete dei tortelli: ogni dieci chilometri vi daranno qualcosa di diverso!! Ora, per quanto riguarda borlenghi e ciacci è esattamente la stessa cosa. Esistono i borlenghi fatti nelle cotte (che non si chiamano testi) e quelli fatti nei soli, dipende da che parte della valle del panaro ti trovi. Se poi passi nella valle del rossena cambia di nuovo tutto. non esiste il borlengo per definizione! Ma l'articolo mi sembra faccia l'opportuna chiarezza su questo punto. Se ci sono foto dei borlenghi fatti nei soli, sarebbe molto bello e utile che fossero aggiunte. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Giuliof (discussioni · contributi) 12:32, 8 ott 2008 (CEST).[rispondi]

I burlenghi (come si chiamano a Montecreto) fatti nelle cotte sono diversi da quelli fatti nei soli, sono un po' più spessi prorprio per il tipo di cottura, le foto mi sembrano giuste, io quando li cucino nelle cotte li faccio così :) solo appena più sottili in modo da avere la parte più sottile e croccante all'esterno e il centro un po' più morbido per poterlo piegare in quattro senza romperlo... --151.51.60.35 (msg) 12:54, 21 nov 2008 (CET)[rispondi]

Borlengo e ciaccio[modifica wikitesto]

Per quanto riguarda la parte appenninica della provincia di Modena le foto sono giuste. Rappresentano i borlenghi, che sono fatti con farina di grano. In genere il borlengo dovrebbe essere molto sottile ma c'è chi (anche tra le persone native della zona) lo preferisce più spesso (sempre comunque al massimo poco più di 1 mm). Il ciaccio condivide la forma e la modalità di cottura ma è fatto con la farina di castagne. La degustazione originale del borlengo è con il "lardo" (trito di lardo, aglio e rosmarino) ed un'abbondante spolverata di parmigiano reggiano mentre il ciaccio viene tipicamente farcito con la ricotta. In tempi più recenti si è presa l'abitudine di chiamare ciacci anche i borlenghi. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 83.103.20.56 (discussioni · contributi) 15:11, 29 gen 2009 (CET).[rispondi]

Primo, antipasto o cosa[modifica wikitesto]

Inizio una discussione derivando da Discussione:Gnocco fritto#Primo, antipasto o cosa: anche per quanto riguarda il borlengo, non credete che la classificazione ideale sia "Piatto unico"? -- Massic80 Contattami 00:24, 31 mag 2011 (CEST)[rispondi]

Due modifiche da discutere[modifica wikitesto]

Riporto qui due modifiche rimosse oggi da me e da un altro utente: sicuramente non vanno nella voce, ma magari hanno un contenuto - da rivedere, sembrano vaneggiamenti in discussione - che ha un senso e magari un valore, da riportare nella voce. Io li metto lì, dategli un'occhiata e dite quello che pensate ;)

Il primo intervento:

Si racconta che in quel di Montalbano,graziosa frazione del comune di Zocca nonchè certamente la più antica,e tradizionalmente conosciuta come un vero e proprio ghetto dove in tempi antichi l'unica cosa certa era la miseria,gli abitanti fossero davvero stanchi dei soprusi della locale signoria(probabilmente i Sassatella o Sassatelli)dimoranti sull'attuale Monte della Riva,allora Montevecchio, alle pendici del quale si adagia il paesello. Sembra che in occasione di una visita,presente anche la giovane e altezzosa consorte del Signore,gli abitanti decidessero di burlarsi di loro e non sapendo cosa escogitare,il tutto fini in una colla con poca farina e tanta acqua,malamente condita con lardo aglio rosmarino e formaggio pecorino molto stagionato e assai puzzolente. Ora non è dato sapere quali effetti sortisse tale intruglio nei riguardi delle Signorie del luogo ma sembra che effettivamente, mossi a compassione per tanta indigenza,si siano poi adoperati per migliorare le condizioni di vita di quella povera gente. Un'accorta massaia però fece sua la "ricetta" ripetendo l'esperimento e migliorandolo un poco aggiungendo anche uova alla colla e il risultato è ciò che tutti oggi conoscono. Confermo senz'altro la derivazione del termine burlengo da "burla" e ho detto burlengo non "borlengo",orrenda storpiatura probabilmente ad opera dei soliti saputelli. Tutto quanto scritto è per dare voce ad un'altra versione dei fatti che ho sempre sentito raccontare dagli anziani e che loro l'avevano sentita dai loro vecchi e cosi via, a supporto di cio va detto che prima di una certa data, riconducibile a prima dell'ultimo conflitto, in pianura come noi usiamo dire, pochissime persone sapevano cos'erano i burlenghi,li conobbero meglio dopo la fine della guerra anche e sopratutto per la forte emigrazione che vide andarsene dai luoghi di origine un sacco di gente della montagna;cio non toglie che in casi particolari tutto possa essere accaduto ma non risultano esserci documentazioni a riguardo come invece esiste per le crescentine, che in realtà sono molto più antiche ma c'è una citazione di Dante che, di passaggio dalla zona del Pelago descrive l'uso di quelle genti nel cuocere " strani dischi di pasta nè li testi roventi per condirli poi con lardo in aglione e formaggio pecorone".

Il secondo:

SCRIVO IN STAMPATELLO PER DARE RISALTO A UNA COSA:LE DUE FOTO SOPRA RIPORTATE MOSTRANO IL MODO DI CONDIRE E CUCINARE "I CIACCI" E NON I BURLENGHI!!!!!....i BURLENGHI O SI CUOCIONO NELLE PADELLE DI RAME DETTE ROLE E NON "RUOLE" OPPURE NON SONO BURLENGHI...CHI LI CHIAMA IN MODO TALE IN PRATICA NON SA DI COSA PARLA E DUOLE CONSTATARE COME ANCHE AUTOREVOLI RIVISTE CULINARIE SIANO CADUTE IM MACROSCOPICI ERRORI NON SO QUANTO VOLUTI O VOLUTAMENTE PERPETRATI AI DANNI DI UNA MILLENARIA CULTURA CHE ANCORA OGGI MANTIENE SALDI USI E COSTUMI DI UNA CUCINA CHE TUTTI CI INVIDIANO. lE "COTTE" SERVONO ESCLUSIVAMENTE PER CUOCERE CIACCI O CRESCENTINE,I BURLENGHI NON POTREBBERO MAI ESSERE COTTI CON TALI ATTEEZZI PERCHè SI BRUCEREBBERO IMMEDIATAMENTE,IL FERRO NON è ADATTO A CUOCERE TALE SPECIALITA, A CIO SI AGGIUNGA CHE LA VERA COLLA DA BURLENGHI SI USA CON I MESTOLI E L'ABILITA DEL BORLENGAIO STA NELLO STENDERLA UNIFORMEMENTE NELLA ROLA E FARE POI CUOCERE IL BURLENGO PIAN PIANO(SERVONO DA DIECI A DODICI TREDICI MINUTI DI COTTURA PER OTTENERE UN BUON BURLENGO),INOLTRE.IL BURLENGO E FAMOSO PER ESSERE APPUNTO SPESSO COME UNA CREPES,A VOLTE ANCHE MENO,E QUI POSSO CONCORDARE CON GLI AMICI "DI LA DALL'ACQUA" QUANDO MAGARI LI CHIAMANO "SFUIADEL"..MA NON CONCORDO CON CHI LI ACCOSTA ALLE "ZAMPANELLE" DEGLI AMICI DI MONTESE, DOVE CAMBIANO TROPPE COSE PER POTER PARLARE DELLE STESSE COSE(IMPASTO DIVERSO CON PIU UOVA,CONDIMENTO DIVERSO,PIU SPESSORE...),TUTTO QUESTO PER AMORE DI PRECISIONE E PER NON VEDERE SVILITE LE NOSTRE USANZE DAI SOLITI SOLONI CHE BENE CHE VADA NON SDANNO NEMMENO DOVE SI TROVI zOCCA.

Di tutto questo, l'unica cosa che mi viene in mente in questo momento è che chi li chiama "Borlenghi" non sono "i soliti saputelli", ma buona parte del Frignano, laureati e analfabeti. 'notte! -- Massic80 Contattami 01:34, 15 gen 2012 (CET)[rispondi]

Denominazione Borlengo, Zampanella, Ciacci (o ciaci, necci)[modifica wikitesto]

Da buon Montesino di origine, quindi a metà strada tra Zocca ed il Frignano mi permetterei di Puntualizzare la denominazione di queste tre prelibatezze.

Esistono 2 prodotti, uno simile alla piadina ed uno estremamente più croccante e sottile di spessore simile al pane Carasau. Il terzo prodotto è a base di farina di castagne.


- Crepè salata cotta nei ferri o Cotte con impasto della densità dello stracchino, farina, acqua, uova sale. (attuale foto di Wikipedia)

 Frignano: si chiama Borlengo, Burlengo e Berlengo
 Montese/Zocca/Guiglia/Gaggio Montano e limitrofi: Si chiama Ciaccio o Ciacio, in alcune zone dell'appennino toscano 
 si chiamano Necci.

- Crepè salata cotta nelle ruole con colla liquida della densità di latte o maggiore, farina sale acqua e uova.

 A Zocca/Guiglia/Vignola/Modena e anche a Bologna comune ormai si chiamano Borlenghi e questo è il nome che si potrebbe 
 universalmente attribuire.
 A Montese/Castel D'Aiano/Gaggio Montano/Vergato/Porretta Terme si chiamano Zampanelle ma in molti ristoranti per
 richiamare l'attenzione viene anche riportata la dicitura "Borlengo"

- Crepe Dolce con farina di castagne:

 Ciaccio / Ciacio / Neccio di castagne quasi ovunque,
 Borlengo o berlengo, burlengo di castagne nel Frignano.

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