Discussione:Bene (filosofia)

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Propongo di cambiare la voce =Bene (etica)= in =Bene (filosofia)= onde favorire completamenti e integrazioni con mancanti elementi storici relativi alla metafisica, soprattutto quella antica e in particolare per quella platonica e neoplatonica. E'infatti in questo ambito che il concetto di bene ha ricevuto, nella storia della filosofia, cospicui investimenti di pensiero che devono esser considerati per completezza della voce stessa. Anche per accompagnare il concetto di male metafisico, che gli è speculare, sviluppato adeguatamente alla relativa voce.

Roberto Bruni


Concordo con quanto sopra citato

Francesco Meloni

Sono arrivato a questa voce cercando "valore morale".

Ho trovato assai stimolante una concezione diversa di "valore" (nell'ambito dell'etica) mutuata dai temi sviluppati da Martha Nussbaumm (in molti suoi scritti, soprattutto "l'intelligenza delle emozioni - Mulino - 2004).

Per ciascuno di noi, "Valori" sono le entità, anche astratte, a noi esterne, che riteniamo importanti per il nostro benessere e su cui non siamo in grado di esercitare un controllo completo. Ad esempio la famiglia (articolata in avi, genitori, fratelli, figli e nipoti, ecc.), la pace, il cibo, la sicurezza, l'igiene, ...

Dualmente "Disvalori" sono le entità, anche astratte, a noi esterne, che riteniamo potenzialmente minacciose per il nostro benessere e su cui non siamo in grado di esercitare un controllo completo. Ad esempio, oltre ai contrari dei valori (la guerra, la sporcizia, la fame) il disordine, la malavita, con possibili focalizzazioni su specifici animali, cose o persone.

Quando abbiamo la sensazione che potrebbe accadere qualcosa che minaccia/rafforza i nostri valori/disvalori, siamo preda di emozioni (gioia, paura, orgoglio, disgusto, amore, odio, ...), che determinano le nostre decisioni con forza in genere più forte della razionalità (che peraltro, spesso non è utilizzabile per carenza di conoscenza intorno a quanto accade o temiamo possa accadere).

Eticamente, tutto ciò che, realmente o anche solo potenzialmente, rafforza i valori e danneggia i disvalori è "bene"; tutto ciò che rafforza i disvalori e danneggia i valori è "male".

Questa visione ha il pregio di rimuovere l'ipotesi dell'"homo oeconomicus" e di dar conto dell'importanza dell'emotività (che la comunicazione, le analisi dei processi decisionali ed il marketing in genere hanno ormai da tempo scoperto in modo non più trascurabile).

Non ho dimestichezza con l'aggiornamento delle voci di wikipedia, per questo mi limito a proporre il mio contributo alla discussione sperando che possa essere accolto anche da altri utenti più esperti di me.

Franco Bontadini

link mancante[modifica wikitesto]

manca un collegamento a questa voce nella wiki inglese (c'è in tutte le lingue mi sembra imposs che manchi proprio quella inglese, evidentemente sarà un collegamento mancane, mettetelo

Obrigado.

Maggior equilibrio soggettivismo-oggettivismo[modifica wikitesto]

La pagina così com'è scritta ora fa pensare che la posizione dominane al momento sia quella soggettivistica, e che quella oggettivistica sia limitata ad interesse di tipo religioso-teologico. Sappiamo invece che, nonostante più del 70% dei filosofi analitici sia ateo, la maggioranza sostiene anche un realismo etico non soggettivistico. MacIntyre, Nussbaum, gli "stoici moderni", hanno sviluppato molto la moderna virtue ethics, che di per sé è tra le scuole meno tendenti ad essere soggettiviste, e anche l'utilitarismo è stato interpretato suggerire l'esistenza di stati oggettivamente - non soggettivamente - più desiderabili di altri. Non me la sento di editare io la voce perché non ne so abbastanza, però credo che sia da rivedere in questo senso.