Discussione:Alessandria

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Piemonte
Comuni italiani
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Ambiguità[modifica wikitesto]

Bisognerebbe togliere l'ambiguità con Alessandria d'Egitto (e probabilmente con un altro bel po' di Alessandrie in giro per il Medio Oriente).--Alessandro Riolo 23:05, Apr 7, 2004 (UTC)

giust'appena aggiunto lo stup per Alessandria d'Egitto, era già linkata da 10 pagine .. --Alessandro Riolo 23:08, Apr 7, 2004 (UTC)

Ho sostituito l'immagine dello stemma della provincia con quello del comune. Non capisco perché non viene aggiornata la pagina. Cliccando sull'immagine si va alla nuova! Che problema c'è? Utente:Marco Bonavoglia19:35, Apr 29

Svuota la cache del browser e riprova. --Snowdog 20:34, Apr 29, 2005 (CEST)
Grazie! Ha funzionato, ma è la prima volta che mi capita, di solito quando faccio un cambiamento al mio sito basta fare un reload perché sia visibile. Grazie comunque Marco Bonavoglia 20:42, Apr 29, 2005

Questa è la pagina del comune di Alessandria e non della provincia. Papa Pio V e Carlo Carrà sono nati in provincia e non nella città.--pin84 00:18, 28 set 2006 (CEST)[rispondi]

che tra le 'Personalità legate ad Alessandria' non compaia Fausto Coppi, mi sorprende ... diciamo così (stavo per dire 'scandalizza' ma sarebbe stato troppo forte)!

Presenza ebraica ad Alessandria[modifica wikitesto]

Sposto dalla pagina note relative alla storia degli Ebrei nel Regno di Sardegna, che non riguardano la città e andrebbero trasferite ad altre pagine MM (msg) 08:48, 13 nov 2006 (CET) A Fubine,importante centro monferrino adagiato sulle colline tra Alessandria e Casale Monferrato,in regione Valmezzana c'era una cascina abitata da una famiglia di ebrei,appunto la Cascina Valmezzana, così denominata perchè posta in una mezza valle e che esiste ancora a Fubine. Fu discussa la questione della possidenza.L'avvocato Francesco Gambini sconsigliava che gli ebrei dovessero possedere terre.Questa sua dottrina compendiò nel libro:"l'ebreo possidente"(Asti,Paglieri,1815).In un altra opera dal titolo "La cittadinanza giudaica in Europa"voleva dimostrare che gli ebrei non avrebbero mai potuto affratellarsi con gli altri membri dell'umana famiglia,confortando il suo assunto con le istituzioni talmudiche e coi precetti dell'esperienza.Egli stesso però chiamava la questione esaminata da lui un problema dell'avvenire.Gli fu risposto con un altro libro :"Origini delle interdizioni giudaiche". I cristiani facevano plauso,fra cui è degno di ricordo Massimo d'Azeglio e il teologo canonico Gatti pubblicava "l'emancipazione degli israeliti".[rispondi]

C'è una lunga parte a riguardo... Si può inserire altrove?--Murray 16:53, 28 nov 2006 (CET) Gli ebrei ottennero facoltà dai duchi di Milano di stabilirsi nella città di Alessandria,sul principio del secolo XIII:vi fondarono con l'andare del tempo una sinagoga diretta da un rabbino indipendente e capo dell'Università stabilita in questa città. Così una vaga tradizione fa risalire a quest'epoca la loro venuta.Checché ne sia,certo si è che documenti storici non esistono per delucidare questo punto.Quel che è certo è che in Alessandria come a Casale Monferrato, così come in piccoli centri monferrini come Fubine e Moncalvo, come ben documentato dallo storico Aldo Perosino, esistevano famiglie ebree prima della famosa cacciata degli ebrei dalla Spagna per opera del famoso Torquemada nel 1492. A Fubine, importante centro monferrino adagiato sulle colline tra Alessandria e Casale Monferrato, in regione Valmezzana c'era una cascina abitata da una famiglia di ebrei, appunto la Cascina Valmezzana, così denominata perché posta in una mezza valle e che esiste ancora a Fubine. Fin dall'epoca napoleonica, quando gli israeliti furono chiamati a Parigi per il Sinedrio, fu discussa la questione della possidenza. L'avvocato Francesco Gambini sconsigliava che gli ebrei dovessero possedere terre. Questa sua dottrina compendiò nel libro: "l'ebreo possidente"(Asti, Paglieri, 1815). In un altra opera dal titolo "La cittadinanza giudaica in Europa"voleva dimostrare che gli ebrei non avrebbero mai potuto affratellarsi con gli altri membri dell'umana famiglia, confortando il suo assunto con le istituzioni talmudiche e coi precetti dell'esperienza. Egli stesso però chiamava la questione esaminata da lui un problema dell'avvenire. Gli fu risposto con un altro libro : "Origini delle interdizioni giudaiche". Passò del tempo. Il 29 marzo 1848, re Carlo Alberto chiamava gli israeliti subalpini a far parte dei diritti civili e politici. I cristiani facevano plauso,fra cui è degno di ricordo Massimo d'Azeglio e il teologo canonico Gatti pubblicava "l'emancipazione degli israeliti". Chiosando la frase del filosofo George Santayana, “Quelli che ignorano il passato sono condannati a ripeterlo”. Si potrebbe dire che le vicende della comunità ebraica di Alessandria dall’arrivo in città di Abramo figlio di Giuseppe Vitali de’ Sacerdoti nel 1490 sino all’epoca presente, sia anch'essa nell’ottica di evitare di compiere in futuro gli errori del passato. La storia della comunità ebraica di Alessandria, come di tutte le altre comunità sparse sulla penisola italiana, ha lasciato molte tracce. La Sinagoga di Alessandria, è situata a pochi metri da piazzetta della Lega Lombarda, in via Milano, l'antica contrada degli ebrei.Il ghetto che fu decretato dal governatore spagnolo fin dal 1585,rinnovato in epoca napoleonica, è riconoscibile ancora oggi dagli stretti androni di alcuni palazzi delle vie adiacenti il Tempio. Quest'ultimo, aperto nel 1871 e costruito su progetto dell'architetto Giovanni Roveda, ha una facciata in stile neo-gotico e un ampia sala con due matronei. Non è aperto alle visite. Non poco interesse artistico e storico riveste il cimitero israelitico alle spalle del cimitero urbano.[rispondi]

Comuni limitrofi in dialetto[modifica wikitesto]

Ma sono proprio necessari i nomi in dialetto? --Cruccone (msg) 19:22, 4 feb 2007 (CET)[rispondi]

secondo me no in quanto appesantiscono soltanto il contenuto della tabella. --pinello 12:09, 5 mar 2007 (CET)[rispondi]
Secondo me, non è un'idea malvagia: è un'informazione in più, tutto sommato, e, visto che i dialetti sono oggettivamente considerati idiomi in via d'estinzione, anche piccole cose come questa possono ritardarne, o anche evitarne, la morte.Gennaropiemontesi (msg) 16:30, 10 nov 2009 (CET)[rispondi]

Cerco utenti alessandrini. Se esistete cliccate sulla mia firma per conoscermi. Ciao a tutti!--stillyna (msg) 17:41, 28 lug 2009 (CEST)stillyna[rispondi]

Sotto il paragrafo "Immagini", avevo trovato lo stesso errore in ben quattro didascalie (la chiesa si chiama "Madonna del Suffragio" e non "Santa Maria del Castello") e l'ho corretto, pensando di modificare solo le didascalie errate; ma, dopo aver salvato le modifiche, ho dovuto realizzare che le relative immagini erano sparite: che fare, e cosa è successo? Gennaropiemontesi (msg) 21:56, 2 nov 2009 (CET)[rispondi]

Se questa modifica è tua, non hai cambiato 4 didascalie, ma 2 didascalie e 2 nomi di file: per questo sono sparite le immagini. Qui l'immagine non è riapparsa perché in Castello- manca uno spazio prima del trattino. Non ripristino io le immagini perché non ho idea se siano giuste o meno. Se vuoi farlo tu, devi rimettere i nomi di file originali, puoi recuperarli dalla prima diff di questo messaggio.  Codicorumus  « msg 21:38, 3 nov 2009 (CET)[rispondi]
Grazie per la dritta; esaminando più attentamente l'immagine mi sono accorto di aver commesso un grave errore: non era la chiesa "Madonna del suffragio" ma un'altra, che le assomigliava molto. Ora è tutto come prima. Gennaropiemontesi (msg) 19:12, 5 nov 2009 (CET)[rispondi]

Cittadella[modifica wikitesto]

La Cittadella non appartiene più da qualche anno al Demanio militare ma la proprietà è stata trasferita al Comune (Non conosco però la data esatta) Franjk 16 dic 2009.

Si infatti la Cittadella ora è dell'Agenzia del Demanio, sto cercando la data del passaggio. brigante mandrogno (msg) 23:41, 4 set 2012 (CEST)[rispondi]

Gallerie foto eventi[modifica wikitesto]

Le gallerie fotografiche sugli eventi tipo: Concorso Internazionale di Chitarra Classica "Michele Pittaluga" e Salone del Biscotto Piemontese Edizione 2007 mi sembrano ampiamente superflue, pertanto ne propongo la cancellazione. In alternativa potrebbero essere spostate in una voce dedicata se ritenuta sufficientemente enciclopedica. --Awd (msg) 00:04, 21 dic 2009 (CET)[rispondi]

Assolutamente d'accordo con Awd... Inoltre sono anche brutte a vedersi per come sono disposte. Andrebbero quantomeno messe meglio. -- Yiyi Lascia un segno del tuo passaggio... 15:26, 13 gen 2010 (CET)[rispondi]
Anche io concordo pienamente! Personalmente ho cercato per ora di ordinarle ma per la cancellazione o lo spostamente che si fa? --brigante mandrogno (msg) 02:29, 24 giu 2010 (CEST)[rispondi]
Ho rimosso tutto il paragrafo che segue poiché mi pare non enciclopedico. Era gia segnato con {{E}}. Il Salotto del Mandrogno. Talk show nato nel 2002 che si realizza una volta al mese presso il circolo culturale la Casetta. Massimo Brusasco - giornalista - è, in questa occasione, regista, presentatore e animatore di ogni spettacolo. Ad ogni serata sono invitati alcuni ospiti: politici, attori, scrittori, giornalisti, cantanti e personaggi bizzarri o gente che ha qualcosa da dire o che è stata protagonista di avvenimenti insoliti. Il Salotto, negli anni, è stato frequentato da attori come Massimo Poggio e da noti cabarettisti di importanza nazionale come Diego Parassole, Claudio Lauretta e Daniele Ceva. Tra i musicisti, sono stati ospiti i nomi più noti del panorama alessandrino, da Al Rangone a Paolo e Matteo Tarantino, dal fisarmonicista Paolo Bagnasco, a Ginetto Prandi, da Enrico Cremon a Ricky Show. Sono stati ospitati artisti che hanno avuto un discreto successo nel mondo del jazz, come Gianni Coscia (ha fatto parte dell'orchestra di Gorni Kramer) e importanti personaggi del mondo del cinema, come Carlo Leva scenografo del regista Sergio Leone). Il Salotto del Mandrogno è un evento che racconta Alessandria e gli alessandrini, che mette a nudo i problemi sia locali che nazionali e tende ad esaltare il dialetto, la cucina i personaggi e i prodotti locali. L'ironia e la leggerezza animano lo spirito delle serate. La stagione 2007-2008 del talk show ha avuto una novità: incentivare la lettura e promuovere la nuova biblioteca a disposizione del Circolo stesso. Per stimolare la lettura ogni partecipante al talk show - pubblico compreso - è invitato a portare un libro. Chi desidera può poi scegliere tra i volumi (che saranno a disposizione sotto forma di prestito) uno o più titoli per la propria lettura. Le serate del Salotto del Mandrogno della stagione 2008-2009 sono caratterizzate, oltre che dalla consueta carrellata di ospiti illustri, anche dalla presenza sul palco di una "Salottina", ovvero da una giovane e bella Miss che abbia saputo distinguersi, oltre che per l'avvenenza, anche per ottime doti intellettuali. Avversariǿ (msg) 11:32, 16 lug 2010 (CEST). brigante mandrogno (msg) 16:16, 26 lug 2010 (CEST)[rispondi]

Ponte Cittadella e neutralità[modifica wikitesto]

Mi sono permesso di porre al paragrafo sul ponte Cittadella un dubbio di neutralità. Tralasciando l'ultima riga di pura cronaca credo che in generale il "tono" del paragrafo sia fazioso. Cosa ne pensate? brigante mandrogno (msg) 20:20, 20 giu 2010 (CEST)[rispondi]

Hai fatto bene, provo a dare un'aggiustatina, poi vedi un pò se va meglio e togli l'avviso. Elninopanza (msg) 17:59, 24 set 2010 (CEST) 17:59, 24 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ottimo direi! Tolgo l'avviso. brigante mandrogno (msg) 04:21, 29 set 2010 (CEST)[rispondi]
Ho dovuto nuovamente porre un paio di avvisi perché continuo a pensare che sia veramente poco neutrale. Senza contare che si tratta di una vicenda ancora in corso (il cantiere del ponte ecc.). Ditemi che ne pensate. brigante mandrogno (msg) 00:27, 14 ago 2013 (CEST)[rispondi]

Traduzione in piemontese[modifica wikitesto]

In piemontese dovrebbe essere "Lissandria" con la doppia S, come si può controllare anche sulla Wiki piemontese. Non so perchè nelle varianti locali del piemontese non venga utilizzata la doppia S, probabilmente adottano una loro ortografia un po' più artigianale, però nel piemontese standard si usa per indicare la S sorda tra due vocali. Quindi "Lissandria"! Attendo commenti se no passo alla correzione. Grazie --Piccolo vescovo (msg) 13:02, 25 lug 2010 (CEST)[rispondi]

La questione sul dialetto alessandrino non è legata all'ortografia "un po' più artigianale" ma al fatto che non è da considerarsi un dialetto piemontese tradizionale (o standard). La posizione geografica di confine e la storia di questo lembo di terra ha fatto sì che il dialetto si conformasse su radici linguistiche non propriamente piemontesi. Sicuramente più lombarde e liguri. Posso garantire che in dialetto alessandrino si pronuncia una sola "S". Di conseguenza anche la versione scritta pretende una sola "S". A mio parere, ma qui ci vorrebbe una discussione a parte, non è nemmeno corretto che ci sia la traduzione in lingua piemontese. Il dialetto c'è ed è quello alessandrino. Alessandria venne fondata e rimase sotto Milano fino al 1707. Tutta l'area non ha tantissime vicinanze storiche, culturali e linguistiche con la "piemontesità". Basti pensare che fino a non molto tempo fa alcune chiese dell'alessandrino celebravano la santa Messa ancora con il rito ambrosiano. brigante mandrogno (msg) 16:08, 26 lug 2010 (CEST)[rispondi]
Ora capisco... da dove nasce la confusione! Non esistono «dialetti piemontesi "standard"», esiste una lingua piemontese con tante varianti locali e una forma standard (che in molti aspetti, ma non tutti, riprende la variante torinese). Questa forma standard ha una sua ortografia tradizionale, nonché regole grammaticali e sintattiche. Quindi quando si scrive in piemontese per forza dobbiamo rifarci a queste convenzioni ormai consolidate dalla tradizione. Come ho accennato la "doppia S" in piemontese non ha lo stesso significato che ha in italiano! Ma indica semplicemente una "S sorda" tra due vocali o in fine di parola. E' molto importante l'uso della "doppia S" in piemontese, senza la quale si farebbe molta confusione. Ad esempio pace = "pas" (S sonora), mentre passo = "pass" (S sorda). Mi pare impossibile scrivere in piemontese senza fare questa distinzione. Alessandria in effetti è un po' ai margini della cultura piemontese però generalmente la sua parlata viene ancora considerata una variante del piemontese. L'articolo giustamente distingue tra il nome piemontese e quello locale. Se si vuole riportare il nome in lingua piemontese lo si scrive secondo le regole ortografiche del piemontese. (Lissandria!) Vorrei aggiungere che il piemontese è riconosciuto a livello internazionale come lingua autonoma da tantissimi linguisti nonché dal Consiglio d'Europa (nel 1981); non voglio annoiare nessuno ma è giusto per dire che quando si scrive in piemontese non si sta scrivendo in "dialetto" ma in una lingua molto ben codificata con una mediocre produzione letteraria sia artistica che scientifica. Se invece si vuole riportare il nome di Alessandria nella parlata locale allora bisogna vedere se esiste una ortografia convenzionale per il "dialetto alessandrino" (non lo so, ma forse sì), oppure si adotta una soluzione che sia comprensibile. Se non si trova una soluzione di scrittura si può sempre ricorrere all'IPA.--Piccolo vescovo (msg) 18:31, 31 lug 2010 (CEST)[rispondi]
È vero che Alessandria e la sua provincia sono posizionate ai confini del Piemonte e di conseguenza è una terra in cui molte culture si sono incrociate e fuse, ma si possono fare giuste e significative divisioni: casalese e acquese, le zone presentano come parlata locale una variante del piemontese; tortonese, la zona presenta come parlata locale una variante del lombardo e con alcuni accenti emiliani (piacentino); novese e ovadese: le zone presentano come parlata locale una variante del ligure (genovese); alessandrino, la zona presenta come parlata locale una variante del piemontese; comune di Alessandria, la città stessa, le sue frazioni occidentali parlano una variante della lingua piemontese mentre le frazioni orientali verso il confine con il comune di Tortona seguono la parlata del tortonese. Spero di aver chiarito come si possono suddividere le varie parlate locali di questa provincia di confine. --pinello (msg) 10:16, 2 ago 2010 (CEST)[rispondi]

Dissesto finanziario[modifica wikitesto]

Non bisognerebbe perlomeno accennarne, da qualche parte?

Infatti.
Argomento spinoso e rischioso. Rischierebbe di essere bollato di recentismo, di punti di vista non neutrali e di argomento non enciclopedico. Se qualcuno riuscisse ad essere totalmente neutrale... Credo sia molto difficile e comunque è un argomento veramente recente ancora in corso. brigante mandrogno (msg) 00:42, 14 ago 2013 (CEST)[rispondi]

Che ne dite di mettere semplicemente "Il comune di Alessandria ha dichiarato fallimento nel 2012"? Semplice, neutro e conciso, senza approfondimenti

Veduta di Alessandria[modifica wikitesto]

Non ce n'è proprio una più bella? Per esempio la porticata di Piazza Garibaldi? Più bella di quella che c'è oraQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 79.6.206.71 (discussioni · contributi) 20:37, 4 apr 2013‎ (CEST).[rispondi]

Ho messo un'altra immagine. Sicuramente meglio della precedente. Ma se qualche fotografo di buon cuore scattasse una bella immagine si faccia avanti! :) brigante mandrogno (msg) 00:30, 14 ago 2013 (CEST)[rispondi]

Da segnalare anche la presenza nella città di Alessandria di una consistente ed importante comunità di religione Buddista inaugurata Domenica 27 gennaio 2008 con la partecipazione del Ven. Lama Gangchen Rinpoche, Lama Michel Rinpoche e del Maestro Zen Rev. Daido Strumia. Buddha Dharma Center Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.21.68.172 (discussioni · contributi) 08:13, 10 dic 2013‎ (CET).[rispondi]

È stato sottoscritto nel pomeriggio di venerdì 3 dicembre 2011, presso il Presidio Borsalino dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, il protocollo di intesa tra i direttori generali dell’Azienda Ospedaliera Nicola Giorgione e dell’ASL AL Gian Paolo Zanetta ed i rappresentanti delle diverse culture religiose presenti sul territorio. Libertà di culto: al via il progetto preso le strutture sanitarie. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.21.68.172 (discussioni · contributi) 09:02, 10 dic 2013‎‎ (CET).
E poi la Fede Bahá'í in Alessandria riveste anch' essa una sua importanza significativa con la redazione (c/o Renata Orio, via Don Giovine, 21, Alessandria) della Rivista Opinioni Bahá'í (link) . La Fede Bahá'í alessandrina vanta anche la figura storica di Arturo Figini, un importante artista di Fede Bahá'í (Artisti Bahá'í d'Italia). Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.21.68.172 (discussioni · contributi) 16:08, 13 dic 2013‎‎ (CET).
Il tentativo di fondazione della Chiesa Avventista di Alessandria risale al 1935. Nel 1935 viene assunto Giovanni Emilio Fischer, nel 1935 si invia Daniele Cupertino perché curi quella chiesa in sostituzione di Elia Bertalot (Giuseppe De Meo, Granel di sale. Un secolo di storia della Chiesa Cristiana Avventista del 7º Giorno in Italia (1864-1964), 256 p., Claudiana, Torino 1980,pp. 156, 158). Nella speranza di creare un gruppo di interesse in questa città, il pastore Daniele Cupertino, come i suoi predecessori Elia Bertalot e Giovanni Emilio Fischer, si stabilisce in città dove vivono altri due membri della chiesa, che in realtà si trovano a Montaldo Bormida, a circa 40 Km di distanza. In seguito, i pastori non hanno più abitato ad Alessandria e, dopo il decesso di due sorelle alessandrine, per molto tempo in questa città non viveva alcun avventista. Fino al 1978, con la presenza della famiglia Marzico (membri della chiesa di Montaldo Bormida) e la conversione di Aldo Gilardi, grazie al lavoro di porta in porta svolto da Adelio Pellegrini, pastore avventista della Chiesa di Asti. Nel 1995 arriva anche la famiglia Lamantia, trasferitasi dalla Chiesa di Savona. Al termine degli anni Novanta, grazie al pastore avventista Filippo Rivoli , si tengono in Alessandria sporadiche attività evangelistiche.Si parla di nuovo della possibilità di un gruppo avventista. ma ci si accorge che le premesse non sono sufficienti per dare il via al progetto ambizioso. Negli ultimi tempi, dal novembre del 2000, la presenza cospicua di membri latinoamericani e ucraini sul territorio ha vivacizzato ulteriormente la partecipazione avventista locale.Nella primavera del 2001, comincia un esperimento di gruppo in famiglia dove si studiano la Bibbia ed i libri di Ellen Gould White. Ogni lunedi sera, con la presenza del pastore avventista di Asti, Rodolfo Ferraro, un gruppo di fratelli residenti a Casale Monferrato, Solero e Alessandria, oltre a cinque interessati, si incontrano in casa della famiglia Lamantia trasferitasi dalla Chiesa di Savona. L' esperimento prosegue per oltre due anni e visto che il gruppo aumenta costantemente, con una media di 15 persone ogni lunedi, si avverte la necessità di creare un luogo di culto avventista anche nella città di Alessandria. Il pastore avventista di Asti Rodolfo Ferraro ne parla con i responsabili dell' Unione delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, i quali si dimostrano favorevoli. Poco tempo dopo, il Comitato dell' Unione vota la costituzione ufficiale del gruppo secondo le indicazioni fornite dal Manuale di Chiesa. Nel 2003, gli incontri sabatici sono di tipo sperimentale, provenendo tutti i membri dalla Chiesa di Asti, con incontri una volta al mese. Il primo Sabato del 2003 passato dagli avventisti alessandrini è stato in qualità di ospiti della locale Chiesa Metodista, quelli seguenti nella sede Avis. Nel mese di settembre, con una lettera indirizzata all'Unione, gli avventisti alessandrini hanno chiesto l' autorizzazione per affittare un locale da adibire a luogo di culto, grazie anche ad una donazione anonima mirata specificatamente a questo progetto, di ben 8 mila Euro, elargita da un donatore non avventista che ha chiesto di restare anonimo. Un mese dopo, grazie alla risposta positiva dell'Unione, viene preso in affitto un locale di Via Donizetti 70. Dopo i lavori di ristrutturazione, finalmente arriva il giorno dell' inaugurazione ufficiale:il 6 Marzo del 2004. Tra i numerosi ospiti ci sono i responsabili della Chiesa avventista italiana, le autorità locali, i fratelli della chiese vicine e gli amici. Sabato 3 Luglio 2004 si svolge la prima festa battesimale. Scendono nelle acque Silvia Garbero di 26 anni, Alexandro Oliynyk di 17 anni, ucraino, e Rosalba Pellegrino. Nell' autunno dello stesso anno, il pastore avventista di Asti Rodolfo Ferraro viene trasferito a Genova e sostituito dal pastore Daniele Pellegrini. Il 25 Giugno del 2005 si battezza Teresa Reyes di El Salvador. Nell' autunno del 2005 al pastore avventista Daniele Pellegrini subentra il pastore siciliano di Catania, Giovanni Leonardi. Il 15 Aprile del 2006 è la volta del battesimo di Paola Marcolin, moglie di Francesco Montedoro, di Solero , direttore dei Ministeri personali della Chiesa. Sabato 9 settembre 2006 altri due giovani decidono di battezzarsi avventisti manifestandolo pubblicamente. Si tratta di Ismael Domino di 27 anni, originario del Belgio, e di Monica Cuccu di 29 anni, la futura sposa di Daniele Pagella il figlio dell' anziano di Chiesa Giancarlo Pagella. L' 8 Maggio del 2007 scendono nelle acque battesimali Erika Auger Ovalle, cilena, e Andrea Gonella. Il 12 Gennaio del 2008, Erica Mauri, Romina Montedoro e Mila Oliynyk sorella ucraina di Alexandro. Il 24 Maggio 2008 , con una cerimonia solenne alla presenza dei presidenti dell' Unione e del Campo Nord, delle autorità cittadine e di amici, nasce ufficialmente la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno di Alessandria. Nell'Agosto dello stesso anno si trasferiscono in altri locali, ma sempre presenti nel quartiere Orti di Alessandria, perché quelli precedenti non rispondono alle esigenze della Chiesa di Alessandria. Il 18 luglio del 2009 si battezzano Maurizio Dotta e Radzhi Rogava, ucraino di anni 24. Dal 2004 ad oggi, oltre ai battesimi, ci sono stati un matrimonio, 4 presentazioni di bambini, tre cerimonie funebri e purtroppo la dolorosa cancellazione di un fratello. Nel corso degli anni sono arrivati in Alessandria, trasferiti da altre chiese, sei persone, mentre alcuni avventisti colombiani sono tornati nel loro paese di origine, in Colombia. Attualmente , la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno di Alessandria è formata da 43 membri regolarmente battezzati, 14 interessati, 3 adolescenti e 5 bambini. Tra gli interessati ci sono coniugi di sorelle avventiste ed altre persone che hanno conosciuto la chiesa tramite le varie amicizie. La maggioranza di loro riceve sistematicamente cibo spirituale da gli studi biblici dell' anziano di Chiesa di Casale Monferrato, Giancarlo Pagella. La Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno di Alessandria è insomma una chiesa giovane, formata anche da molti giovani, nella quale si respira un' atmosfera allegra e gioiosa. Domenica 22 dicembre 2013, al Teatro Parvum di Alessandria, il coro Eben Ezer della chiesa avventista, diretto dal prof. Renato La Mantia, ha offerto un concerto solidale in favore del reparto di geriatria-degenza dell’Ospedale Civile di Alessandria. Buona la partecipazione di pubblico. Era presente anche il dott. Aldo Bellora, direttore del reparto.(Giuseppe De Meo, Granel di sale. Un secolo di storia della Chiesa Cristiana Avventista del 7º Giorno in Italia (1864-1964), 256 p., Claudiana, Torino 1980,pp. 156, 158). Momenti di gioia per i fratelli della nostra chiesa. Sabato 19 gennaio, come coronamento alla conclusione dei “dieci giorni di preghiera”, abbiamo visto scendere nelle acque battesimali Bryan Paillacho e Maria Maudalena Sanchez. Il past. Giovanni Leonardi ci ha raccolti in preghiera e, in ginocchio, abbiamo ringraziato Dio per la felicità di poter accogliere due nuovi membri nella nostra comunità. La cerimonia è stata allietata da canti del nostro coro diretto dal maestro Renato La Mantia che tutta la chiesa ringrazia per il prezioso lavoro svolto. La cerimonia si è conclusa con una piacevole agape. Sabato 22 febbraio 2014, si è tenuta nella nostra comunità la cerimonia battesimale di Eleonora Battezzato, moglie del nostro fratello Ismael Domino, che ha così scelto di consacrarsi a Dio donandogli la sua vita. La cerimonia, officiata dal past. Giovanni Leonardi, è stata allietata dalle voci del nostro coro Eben Ezer. La comunità ha accolto con affetto questa nuova sorella. Concluso il servizio religioso, si tenuta una piacevole agape. Be Sociable, Share! Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 95.249.37.193 (discussioni · contributi) 02:54, 4 gen 2014‎ (CET).[rispondi]
Invito chi ha trascritto poco fa il testo qui sopra a firmare sempre le proprie comunicazioni. Se si rendesse necessario si potrebbe creare una pagina apposta per il tema trattato. Inserirlo nella pagina di Alessandria sarebbe credo troppo fuorviante. Ma si potrebbe sicuramente inserire un link di approfondimento. Invito anche a seguire le raccomandazioni e le linee guida, le regole e il buon senso se si desidera partecipare a Wikipedia. Grazie. brigante mandrogno (msg) 03:00, 4 gen 2014 (CET)[rispondi]
Ho notato che il testo riportato qui sopra è già presente nella pagina di riferimento dell'argomento Chiesa cristiana avventista del settimo giorno. Non è quindi necessario riportarla nuovamente nella pagina di Alessandria. È sufficiente il link alla pagina dove, chi lo desidera, potrà approfondire. brigante mandrogno (msg) 03:26, 4 gen 2014 (CET)[rispondi]
Ci vuole un po' di ordine a mio parere. Si stanno confondendo le voci. Questa è la pagina di discussione della pagina relativa alla città di Alessandria. Le ultime comunicazioni si riferiscono a vicende relative alla pagina Chiesa cristiana avventista del settimo giorno. Quindi non pertinenti in questa pagina di discussione. Provvederò a spostare questa parte di discussione nella pagina corretta così che tutti possano trovarla correttamente. Aggiungo (e ripeto) per tutti coloro che vogliono partecipare a far crescere Wikipedia, è importante, prima di cominciare, leggere le raccomandazioni e le linee guida, le regole e il buon senso. Invito caldamente nuovamente a firmare i propri interventi. Questo significa creare un profilo utente ed entrare attivamente nella comunità. brigante mandrogno (msg) 14:26, 4 gen 2014 (CET)[rispondi]
Ho controllato e gli ultimi interventi sono già presenti qui per cui in questa pagina verranno eliminate. brigante mandrogno (msg) 15:55, 4 gen 2014 (CET)[rispondi]

Personalità legate ad alessandria[modifica wikitesto]

Buongiorno, ieri sera ho aggiunto la categoria "personalità legate ad Alessandria" ma è stata cancellata perchè esiste già la voce. Ma non era stata cancellata? E se c'è ancora, è possibile creare un paragrafo con un collegamento tra la voce di Alessandria a tale pagina? Non lo vedo, attualmente. Ah, ho visto ora che c'è "nati ad Alessandria", ma è comunque meno efficace di "personalità legate ad Alessandria" dato che esclude persone come Renato Balduzzi, di Alessandria ma nato a Voghera. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 151.64.83.63 (discussioni · contributi) 18:47, 9 mar 2015‎‎ (CET).

Buonasera. "Personalità legate a" è argomento lungamente dibattuto qui su Wikipedia (qui e qui solo alcuni esempi...). Generalmente si è preferito eliminare lunghi elenchi dalle voci principali per creare categorie apposite in cui inserire tutte le voci eventualmente anche in sotto categorie. Il lavoro sta nell'ampliare queste categorie o sottocategorie per completare gli elenchi. Ma è preferibile non inserire lunghe liste di nomi all'interno delle voci principali. Per ampliare gli elenchi è sufficiente andare sulle voci biografiche di riferimento ed inserire in fondo alla pagina "Categoria:Persone legate ad Alessandria" all'interno delle doppie parentesi quadre. Se si utilizza il template Bio, l'ordinamento per cognome avviene in automatico; in caso contrario, per ordinare per cognome, occorre categorizzare la voce inserendo: Categoria:Persone legate ad Alessandria|Cognome, Nome, sempre all'interno delle doppie parentesi quadre. Colgo l'occasione per Invitare chi ha trascritto poco fa il testo qui sopra a firmare sempre le proprie comunicazioni. Buon lavoro! --Brigante Mandrogno (msg) 21:34, 9 mar 2015 (CET)[rispondi]

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