Discussione:Albertet Cailla

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Origine discussa o Albert(et) Cailla è Alberto Quaglia?[modifica wikitesto]

Presumo che Alberto Quaglia non sia altro che l'italianizzazione di Albert(et) Cailla...


Dallo Spotorno sappiamo che "Alberto Quaglia, da' provenzali [era] detto Cailla, e Caille dai francesi"; quindi risulterebbe in ligua occitana Albert(et) Cailla. L'origine italiana viene attribuita anche da altri autori [italiani e non francesi] come L. Cerretti e G. Pedroni dove leggiamo di letterati italiani, tra i quali Alberto Quaglia, che, sulle orme dei poeti provenzali che facevano la spola tra Occitania e Italia settentrionale, presi dalla incantesimo di quella loro arte, si ingegnavano a scrivere i loro componimenti in lingua occitana.[1]

L'origine italiana data ad Albertet Cailla sembra ruotare in parte attorno all'equivoco che veniva a crearsi tra le parole Albi, albigese e Albenga... L'abate Quadrio infatti, sulla scorta probabilmente di quanto ricorda della vida del trovatore, ci dice che...

«Alberto Cailla d'Albenges, o di Albenga" giullare, benché non uscisse mai dalle sue contrade, fu però buon poeta, e quindi fu dalle genti del suo paese molto onorato; ma specialmente dalle donne fu egli amato; perché egli era un buon compagnone»

. Lo Spotorno ci dice che Quadrio cadde in errore:

«A principio io sospicava, che Alberto fosse del territorio di Albì nella Francia (Albégés); ma leggendo nel Codice estense, ove si trova una sua canzone, ch'egli non era mai uscito del suo paese, giudicai che Albenga fosse veramente la sua patria. Finalmente un documento del 1415 nel quale (*) Casano Quaglia de Diano fa una promessa a Batista Doria del fu Pietro, del fu Percivalle, mi trasse d'inganno; e conobbi che Alberto apparteneva all'illustre famiglia di Diano.»

Di tale origine ne parla miticamente Girolamo Rossi:

«L'antica Diano che nel XIII secolo avea generato il trovatore Alberto Quaglia, al suono della cui arpa si erano abbassate le saracinesche dei castelli, ed alle cui cavalleresche avventure avea palpitato il cuore delle nobili dame...[2]»

Lo Spotorno aggiunge:

«I provenzali [Percivalle e Quaglia] il chiamavano Albinganese, dalla città più rinomata ch'allora s'avesse quella parte della Liguria occidentale.[3]»

Giulio Bertoni chiarisce che un certo numero di...

«...trovatori sono stati considerati italiani in più opere (Albertet Cailla, Uc de Pena, Folquet de Marseilla, Moine de Foissan); ma la loro origine è oggidì assodata e si sa che non furono italiani.[4]»

Sembra ce ne sia abbastanza per credere che Alberto Quaglia non sia altro che Albertet Cailla.

  1. ^ Luigi Cerretti, Giovanni Pedroni, Poesie scelte: Prose scelte, vol. 2, p. 109. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  2. ^ Girolamo Rossi, Storia della città e diocesi di Albenga, 1870, p. 305. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  3. ^ Giovanni Battista Spotorno, Storia letteraria delle Liguria, 1824, pp. 266-267. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  4. ^ Giulio Bertoni, I Trovatori D'italia, 1974, pp. 137-138. URL consultato il 12 febbraio 2013.

--15:29, 12 feb 2013 (CET)

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