Discussione:Albero della conoscenza del bene e del male

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Psicologia
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vorrei dire la mia su questa affermazione:

...Dio fece l'Uomo a sua immagine e somiglianza. E avendo colto del frutto dell'albero proibito l'Uomo avrebbe potuto contendere con Dio stesso (secondo l'interpretazione del Serpente), ma viene prontamente cacciato....

l'uomo dopo aver mangiato il frutto acquisisce la capacità di distinguere il bene dal male contendendo con Dio OGETTIVAMENTE e non "secondo l'interpretazione del serpente"!

lo afferma anche Dio (nn solo il serpente) prima di cacciarli: l Signore Dio disse allora: «Ecco l'uomo è diventato come uno di noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non stenda più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!».

in pratica Dio aveva capito che l'uomo acquisitata questa conoscenza era diventato quasi come un dio...e con il frutto della vita sarebbe diventato anche immortale...creando un'ostacolo a Dio...una vera e propia concorrenza..un vero Dio come aveva promesso il serpente!

Il frutto che rende simile agli dei allude ai miti pagani i cui dei sono demoni per l'ebraismo e viceversa, per cui Jahweh demiurgo vuole espropriare i primi uomini della loro originaria natura celeste.

sicuri che nel testo ebraico originale c'è scritto etz ha-daʿat tov va-ra?

Mancanza di fonte[modifica wikitesto]

@kal-e-l: mi riferisco a qualsiasi testo o fonte attendibile che esprima l'ipotesi che il frutto sia la mandorla o il melograno: così come è spiegato nella voce sembra derivante da una deduzione propria, ovvero da una ricerca originale--Chashmal (msg) 22:27, 12 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Cioè intendi che la notizia mancante di fonte sia proprio il titolo del paragrafo? difficile capirlo. Non ti conviene segnalare l'intero paragrafo con {{F}}? Poi vedi tu, il mio era solo un problema di comprensibilità per chi fosse interessato a correggere/fornire una fonte. Saluti --Kal - El 00:45, 13 ott 2009 (CEST)[rispondi]
Se nessuno fosse contrario io tra un po' cancellerei l'ipotesi, giudicata fino ad ora ricerca originale, che il melograno ed il mandorlo siano l'"albero della conoscenza del bene e del male"; ho infatti dubbi sul ritrovamento di fonti in merito a ciò. --Chashmal (msg) 11:18, 15 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Ho quindi cancellato le due ipotesi suddette per mancanza di fonti bibliche che le attestassero come vere in riferimento all'"Albero della conoscenza del bene e del male", cosa da cui si deduce la "ricerca originale". --Chashmal (msg) 15:41, 21 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Non è del tutto corretto dire che Venere fosse la dea del sesso. Propongo di correggere quel punto (è nel paragrafo sulla mela).

Cancellazione[modifica wikitesto]

Ho cancellato quanto ultimamente inserito in "Esegesi ebraica" perché ad essa non appartenente. --Chashmal (msg) 12:06, 5 lug 2011 (CEST)[rispondi]

Ho messo le references riguardo a mandorlo e melograno, perché non vanno bene? E per quanto riguarda la mela è risaputo: corriere 2001. La Bibbia esalta il melo tra gli alberi del bosco, e i suoi frutti dolci, belli, fragranti: il termine ebraico che lo designa (tappùah) allude proprio al profumo del frutto. Del melo si parla soprattutto nel Cantico dei Cantici (2,3.5; 7,9; 8,5; altri riferimenti sono in Proverbi 25,11 e Gioele 1,12), ma è solo probabile che si tratti della specie Pirus malus (o Malus communis), rarissima nel Vicino Oriente (dove oggi però cresce comunemente). Sono state così avanzate diverse ipotesi: il “melo” della Bibbia è stato identificato con l’arancio, il cedro, il (melo) cotogno, il melograno e in particolare con l’albicocco. Secondo gli studiosi di flora biblica, i “frutti d’oro” di Proverbi 25,11 sarebbero i frutti di quest’ultimo albero, che fornisce sia ombra abbondante che frutti dorati, dolci e freschi al gusto (cfr. Cantico dei Cantici 2,3.5). La tradizione ebraica ha via via identificato il frutto proibito, come ha scritto Louis Ginzberg, con l’uva, il grano, la noce, la carruba (in ebraico distruzione), la palma, simbolo della battaglia e della strage. Fino ad approdare al fico: è infatti menzionato esplicitamente dal primo libro della Bibbia quando Adamo ed Eva, subito dopo aver mangiato dall’albero della conoscenza del bene e del male, ne raccolgono le grandi foglie per coprirsi: ‘Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture’ (Genesi 3,7). Non è dunque credibile che Adamo ed Eva appena si accorsero di essere nudi abbiano attinto temporanea copertura dall’albero più vicino, quello da cui si erano appena cibati? Il fico è sicuramente pianta più mediterranea e biblica della nordica mela e in molte antiche tradizioni funge da simbolo dell’iniziazione ai misteri divini. Per i faraoni il fico donava ai morti la vita eterna e lo stesso Buddha cercò l’illuminazione sotto un enorme ficus religioso, dove radunava anche gli allievi per i suoi insegnamenti (a differenza di Mago Merlino che preferiva ritirarsi sotto un melo). Molto creativa la tradizione islamica: Eva non avrebbe offerto ad Adamo un frutto ma del vino con lo scopo di ubriacarlo, e per questo l’alcool è la causa prima di ogni male. (da R. Beretta – E. Broli, Gli undici comandamenti, prefazione di mons. G. Ravasi, Piemme, Casale Monferrato 2002, pp. 19-20) --89.96.162.130 (msg) 13:41, 5 lug 2011 (CEST)[rispondi]

Per quanto riguarda la mela nell'esegesi ebraica non è per niente risaputo. Il tuo testo non è stato cancellato ma solo spostato fuori dal capitolo inerente all'esegesi ebraica. --Xinstalker (msg) 13:56, 5 lug 2011 (CEST)[rispondi]

allora mettiamolo sotto "altra esegesi". --89.96.162.130 (msg) 14:27, 5 lug 2011 (CEST)[rispondi]

esegesi di chi? se pare sia stato un errore di un amanuense cristiano? --Xinstalker (msg) 14:38, 5 lug 2011 (CEST)[rispondi]
"Ulteriori interpretazioni"? Comunque fu san gerolamo, si dice. --89.96.162.130 (msg) 14:39, 5 lug 2011 (CEST)[rispondi]
Va bene "ulteriori interpretazioni" però pensaci un attimo su... uno si sbaglia e oggi noi diciamo che è un'ulteriore interpretazione? Pensaci su... non nego che abbia poi aperto ad una nuova tradizione.. ma una nuova interpretazione... --Xinstalker (msg) 15:06, 5 lug 2011 (CEST)[rispondi]

così è. comunque nel libro che ho citato (con prefazione di Ravasi, voglio dire) si parla anche di altri frutti da "esegesi ebraica". vado a modificare? --89.96.162.130 (msg) 15:27, 5 lug 2011 (CEST)[rispondi]

La prefazione, a firma di chicchessia, di un libro non rende in automatico fonte attendibile lo stesso libro... né un articolo di stampa lo è. Di che frutti si tratta e da quali testi ebraici sono tratti? E' lo stesso libro che parla di Mago Merlino? --Xinstalker (msg) 15:33, 5 lug 2011 (CEST)[rispondi]

L'albero della conoscenza[modifica wikitesto]

Se quella parte la interpretiamo in modo scientifico possiamo affermare al di la di ogni ragionevole dubbio che l'albero della conoscenza era l'albero delle directory di un ben fornito "computer" o forse addirittura di una rete (=albero) di computers, posseduti dagli elohim in cui la conoscenza di costoro era archiviata con grande attenzione e, quindi, catalogata per categorie omogenee di argomenti (esattamente quello che facciamo oggi in un archivio informatico in cui organizziamo i dati in strutture note come alberi di cartelle o directory o anche alberi binari). L'albero della conoscenza del bene e del male era la sezione di questa grande biblioteca informatizzata dedicata a libri e contenuti scientifici. Evidentemente non avevano ancora inventato le password o il riconoscimento dei parametri biometrici per gli operatori al fine di proteggere gli archivi informatizzati e quindi contavano fiduciosamente solo sulla cieca ubbidienza del genere umano (o meglio degli adamiti che lavoravano nel gan eden) per evitare che questi acquisissero troppa conoscenza troppo in fretta prima che diventassero sufficientemente evoluti acquisendo troppo potere (=conoscenza) scientifico che nelle loro mani sarebbe come dare una bomba atomica in mano a dei bambini, oggi sappiamo, avrebbe potuto essere usato per fare parecchi danni sia all'ambiente che a loro stessi sia ai loro "creatori". Motivo per cui gli elohim che si prendevano cura di coordinare l'istruzione degli adamiti dissero loro che si potevano nutrire la mente (ovvero istruire) consumando i frutti degli altri alberi ma non potevano (almeno non ancora?) usufruire dei testi scientifici, ovvero quelli che davano una conoscenza molto potente che se male usata avrebbero potuto fare davvero parecchi danni. --2001:B07:645A:139B:582E:FA93:C4E:EDF3 (msg) 22:23, 4 ago 2020 (CEST)[rispondi]