Diritto dell'antichità

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Con diritto dell’età antica si intende l'evoluzione del diritto dalla nascita dell'uomo alle organizzazioni degli ordinamenti giuridici adottati dalle civiltà della storia antica.

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene sia certo che il diritto sia stato presente fin dall'inizio della storia dell'uomo non conosciamo con esattezza come si manifestasse nella preistoria, ovvero prima dell'avvento della scrittura. È possibile ipotizzare che la vita e l'organizzazione delle prime tribù umane fossero disciplinate da semplici regole basate su tabù e credenze magico religiose. Con il progressivo sviluppo di queste prime comunità con ogni probabilità iniziò a svilupparsi un senso di proprietà negli individui per gli oggetti, il cibo, i propri figlie e la propria moglie, la casa,... e nel contempo la condanna per le azioni che minavano questi diritti, ovvero il furto, la sopraffazione, l'adulterio.[1][2]

A queste elementari e fondamentali norme sociali presto se ne affiancarono di nuove per affrontare i nuovi problemi e i nuovi casi che vennero a crearsi mano a mano che le società si evolvevano. Così, se una società di cacciatori-raccoglitori necessitava di poche regole, una che comprendeva anche l'agricoltura e l'allevamento ne doveva decisamente averne di più, e una che praticava il commercio di ulteriori ancora e ben più complesse delle prime.[3][2]

Nelle comunità più complesse presto dovette iniziare a sentirsi l'esigenza di struttura queste regole in una forma di vere norme giuridiche, «consistenti in imperativi più o meno precisi a garanzia di determinati beni materiali o morali e nella previsione di appropriate e proporzionate sanzioni». Non essendo ancora nata la scrittura, queste regole venivano trasmesse per via orale spesso sotto forma di massime o proverbi per facilitarne la memoria.[4][2]

Quando le comunità umane iniziarono a diventare di dimensioni sempre maggiori al loro interno emersero gruppi o singoli in grado di esercitare di fatto un potere sugli altri membri e quindi in grado di dettare nuove norme che si affiancarono a quelle di origine popolare. Andò così a delinearsi la figura di un sovrano che incarnava il potere divino.[5][2]

Diritti del mondo cuneiforme[modifica | modifica wikitesto]

Le civiltà del vicino Oriente antico, considerate la "culla della civiltà", furono tra le prime ad utilizzare un sistema di scrittura e questo fu fondamentale anche per la storia del diritto in quanto le norme non dovettero più essere emanate e tramandate solo per via orale. Ciò ha permesso in taluni casi di farle giungere fino ai tempi contemporanei, almeno per quanto riguarda alcuni casi di editti e ordinanze di taluni sovrani.

Le leggi di Lagash[modifica | modifica wikitesto]

I più antichi esempi di interventi normativi da parte di sovrani di cui sia abbia notizia riguardano la città mesopotamica di Lagash e risalgono al XXIII-XXIV secolo a.C.; si trattò perlopiù di disposizioni finalizzate a ristabilire la giustizia in seno alla città, segno di regole già esistenti anteriormente ma che per diversi motivi non erano più state rispettate.[6]

Il primo esempio sono le disposizioni promulgate dal re Entemena che regnò su Lagash tra il 2405 e il 2375 a.C. Da una iscrizione apprendiamo che egli «restituì il figlio alla madre e la madre al figlio» facendo con queste parole intendere che avesse operato un condono dei debiti dei propri sudditi.[7] Alcuni anni dopo uno dei suoi successori, Urukagina, operò per ristabilire la giustizia in un contesto evidentemente degenerato nel tempo dai soprusi della ricca e influente casta sacerdotale; così emise una serie di disposizioni per la protezione delle vedove, degli orfani, per limitare gli abusi di potere, per ridurre le imposizioni fiscali e per "restaurare la libertà" dei sui sudditi.[8][9]

Similmente a Urukagin dovette operare introno al 2140 a.C anche Gudea, re della seconda dinastia di Lagash. Egli infatti fu promotore di disposizioni finalizzate a ripristinare la legalità e proteggere gli oppressi.[10]

I "codici" mesopotamici[modifica | modifica wikitesto]

I primi codici sumeri[modifica | modifica wikitesto]

Codice di Ur-Nammu[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Codice di Ur-Nammu.

Codice di Lipit-Ishtar[modifica | modifica wikitesto]

Leggi di Eshnunna[modifica | modifica wikitesto]

Il Codice di Hammurabi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Codice di Hammurabi.

Leggi neo-babilonesi[modifica | modifica wikitesto]

Assiri e Ittiti[modifica | modifica wikitesto]

Diritto nell'antico Egitto[modifica | modifica wikitesto]

Legge ebraica[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Legge mosaica e Torah.

Diritto greco antico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diritto greco antico.

Diritti dell'antichità in Asia[modifica | modifica wikitesto]

Diritto romano[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Diritto romano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Saporetti, 1998, p. 22.
  2. ^ a b c d Diritto, in Dizionario di storia, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
  3. ^ Saporetti, 1998, pp. 23-24.
  4. ^ Saporetti, 1998, p. 23.
  5. ^ Saporetti, 1998, p. 24.
  6. ^ Saporetti, 1998, pp. 35-36.
  7. ^ Saporetti, 1998, p. 32.
  8. ^ Saporetti, 1998, p. 33.
  9. ^ Urukagina, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  10. ^ Saporetti, 1998, pp. 33-34.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]