Dioon argenteum

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Dioon argenteum
Immagine di Dioon argenteum mancante
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneCycadophyta
ClasseCycadopsida
OrdineCycadales
FamigliaZamiaceae
GenereDioon
SpecieD. argenteum
Nomenclatura binomiale
Dioon argenteum
T.J.Gregory, J.Chemnick, S.Salas-Morales & Vovides, 2003

Dioon argenteum T.J.Gregory, J.Chemnick, S.Salas-Morales & Vovides, 2003 è una pianta appartenente alla famiglia delle Zamiaceae, endemica del Messico.[2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il fusto può raggiungere i 3,8 m di altezza, con una circonferenza di circa 30 cm.
Le foglie più giovani, lunghe dagli 80 ai 180 cm, presentano una superficie vellutata di colore argenteo (da cui il nome specifico), in contrasto con il colore più scuro delle foglie vecchie.
I semi sono di colore giallo aranciato e lunghi circa 3 cm.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa pianta è diffusa in Messico, nella regione di Oaxaca, ad un'altitudine compresa tra i 1 100 e i 1 600 m.[1]

Cresce su terreni calcarei nelle zone di transizione tra le foreste di querce e pini e le foreste tropicali.

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List classifica D. argenteum come specie vulnerabile[1]. La principale minaccia per questa specie è la distruzione dell'habitat.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Chemnick, J. & Gregory, T. 2010, Dioon argenteum, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Gregory T.J., Chemnick J., Salas-Morales S. & Vovides A.P, A new species in the genus Dioon (Zamiaceae) from north-central Oaxaca, Mexico (PDF), in Botanical Journal of the Linnean Society, 2003; 141: 471-476. URL consultato il 7 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2011).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Dioon argenteum, su The Cycad Pages. URL consultato il 7 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2011).
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