Diocesi di Tirhan

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Mappa con l'indicazione delle antiche località dell'Alta Mesopotamia e della Siria. A sud-est la regione di Tirhan.

La diocesi di Tirhan è un'antica sede della Chiesa d'Oriente, suffraganea della sede patriarcale di Seleucia-Ctesifonte, attestata dal VI al XIV secolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Tirhan era un distretto della regione chiamata in siriaco Beth Aramaye. Si trovava a sud del Beth Garmai e comprendeva il triangolo di terra tra il Jabal Hamrin (conosciuto dai cristiani assiri come la "montagna di Uruk") e i fiumi Tigri e Diyala; il suo capoluogo era Gbiltha. La diocesi estendeva la sua giurisdizione su importanti città della media Mesopotamia, tra cui Awana, Gbiltha, Karka d'Piroz, Tagrit e Samarra, città quest'ultima che, secondo Fiey, era la sede dei vescovi di Tirhan.

Sono noti una lunga serie di vescovi nestoriani, almeno diciassette, dal VI al XIV secolo, alcuni dei quali divennero in seguito patriarchi della Chiesa d'Oriente oppure metropoliti di Nisibi e di Mosul. Il primo vescovo noto è Bar Nun, che prese parte e sottoscrisse gli atti del concilio convocato dal patriarca Aba I nel 544. L'ultimo vescovo conosciuto è Shemʿon, che partecipò alla consacrazione del patriarca Timoteo II nel 1318. La diocesi è menzionata fra le tredici diocesi suffraganee del patriarcato nella lista redatta da Elia di Damasco nell'893.[1]

Nel distretto di Tirhan vi era anche un'importante comunità di cristiani giacobiti, con sede a Tagrit, dove risiedeva il mafriano[2] giacobita. È attestato che un accordo tra il metropolita Cipriano di Nisibi e il mafriano Paolo di Tagrit permise la ricostruzione di una chiesa nestoriana a Tagrit in cambio della restituzione di una chiesa giacobita a Nisibi. Entrambe queste comunità cristiane scomparvero nel XIV secolo, probabilmente a causa delle incursioni e delle devastazioni operate da Tamerlano.

Cronotassi dei vescovi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Assemani, Bibliotheca Orientalis Clementino-Vaticana, vol. II, 485-489.
  2. ^ Titolo attribuito ai primati della Chiesa giacobita in Mesopotamia.
  3. ^ Si tratta forse dello stesso vescovo del 753-757.
  4. ^ a b (FR) Jean-Maurice Fiey, Assyrie chrétienne. Contribution à l'étude de l'histoire et de la géographie ecclésiastiques et monastiques du nord de l'Iraq, vol. I, Beyrouth, 1965, p. 73.
  5. ^ Nel 1092 divenne patriarca della Chiesa con il nome di Makkikha.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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