Diocesi di Lorium

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Lorium
Sede vescovile titolare
Dioecesis Loriensis
Chiesa latina
Vescovo titolareCarlos Filipe Ximenes Belo, S.D.B.
Istituita1970
StatoItalia
RegioneLazio
Diocesi soppressa di Lorium
ErettaIV secolo
Soppressafine IV secolo
sede trasferita a Selva Candida
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Lorium (in latino: Dioecesis Loriensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lorium era un'antica località, indicata nella Tabula Peutingeriana come prima mansio al XII miglio sulla via Aurelia, edificata attorno alla villa imperiale di Antonino Pio; la zona oggi è conosciuta con il nome di Castel di Guido. Nel territorio v'erano tre santuari martiriali: quello delle sante Rufina e Seconda sulla via Cornelia; il santuario dei santi martiri persiani Maris, Marta, Audifax e Abacuc sulla via Cornelia presso Boccea; e quello dei santi Basilide e compagni sulla via Aurelia.

La presenza dei santuari e della villa imperiale, nonché di un certo gruppo di abitanti, spinsero alla fondazione di una diocesi, che fu sede suburbicaria nella campagna ad ovest della città di Roma. Scrive Lanzoni: «Forse il bisogno di provvedere alla quotidiana celebrazione dei sacri misteri in questi tre santuari e il decoro della residenza imperiale spiegano la fondazione di questa piccola diocesi fino dal IV secolo».[1]

Primo vescovo noto di questa sede fu Pietro, episcopus Lorensis, che partecipò al concilio lateranense indetto da papa Felice III nel 487, sulla disciplina da adottare nei confronti dei vescovi e del clero africani che avevano apostatato dalla fede cattolica durante la persecuzione del re vandalo Unnerico; il nome di Pietro è associato ad una decretale dello stesso papa dell'anno successivo, in cui vengono affrontati i casi dei cristiani africani che hanno ricevuto dagli ariani un secondo battesimo. Nel concilio indetto da papa Gelasio I il 13 maggio 495 prese parte un vescovo Pietro, ma gli atti conciliari non riportano la sua sede di appartenenza; non è da escludere che si tratti del medesimo personaggio. Un vescovo di nome Pietro è poi menzionato, ma senza indicazione della sede di appartenenza, in diverse lettere del medesimo papa Gelasio I (492-496); anche in questo caso potrebbe trattarsi dell'episcopus Lorensis.[2]

Il 1º marzo 499 papa Simmaco indisse un concilio romano nella basilica vaticana per regolamentare le elezioni pontificie dopo lo scisma del 498 che aveva portato alla duplice elezione di Simmaco e di Laurenzio. Gli atti conciliari riportano due liste dei partecipanti: nella lista delle presenze conciliari è annotato Adeodato episcopus Lorensis; nella lista delle sottoscrizioni degli atti sinodali, Adeodato è indicato come episcopus ecclesiae Cerrensis, ossia vescovo di Ceri. Lanzoni ipotizza che durante l'episcopato di Adeodato, la Chiesa di Ceri fu per un certo periodo unita a quella di Lorium, e nel concilio del 499 Adeodato si firma ora come vescovo di Lorium ora come vescovo di Ceri.[3] Anche Pietri spiega questa duplice titolatura o con un errore dei manoscritti o con il fatto che Adeodato all'epoca era incaricato delle due sedi episcopali di Caere e di Lorium.[4]

Ai due successivi concili simmachiani, quello detto "palmare" del 25 ottobre e quello del 6 novembre, collocabili fra il 501 e il 502, prese parte un Adeodato episcopus ecclesiae Silvae Candidae. Lanzoni, Duchesne e Pietri ritengono che si tratti dello stesso vescovo di Lorium documentato nel 499, che nel frattempo aveva trasferito la sua sede episcopale a Selva Candida. Nelle fonti coeve non è più menzionato il titolo Lorensis, mentre prosegue quello di Selva Candida o Santa Rufina.

Dal 1970 Lorium è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 21 marzo 1988 il vescovo titolare è Carlos Filipe Ximenes Belo, S.D.B., già amministratore apostolico di Dili.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro † (prima del 487 - dopo il 495 ?)[5]
  • Adeodato † (menzionato nel 499)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 506.
  2. ^ Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), vol. II, École française de Rome, Roma 2000, pp. 1731-1732.
  3. ^ Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII, p. 516.
  4. ^ Charles Pietri, Luce Pietri (ed.), Prosopographie chrétienne du Bas-Empire. 2. Prosopographie de l'Italie chrétienne (313-604), vol. I, École française de Rome, Roma 1999, pp. 23-24.
  5. ^ In alcune cronotassi tradizionali, Pietro è spesso attribuito alla diocesi di Locri in Calabria.
  6. ^ Il precedente vescovo riportato da Catholic Hierarchy, Angelo Michele Iannacchino, appartiene in realtà alla sede titolare di Lorea. AAS 12 (1920), p. 56.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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