Diocesi di Lamasba

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Lamasba
Sede vescovile titolare
Dioecesis Lamasbensis
Chiesa latina
Vescovo titolareFrancisco Figueroa Cervantes
IstituitaXIX secolo
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Lamasba
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

La diocesi di Lamasba (in latino: Dioecesis Lamasbensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lamasba, identificabile con Merouana nell'odierna Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Sono quattro i vescovi conosciuti di Lamasba. Pusillo partecipò al concilio di Cartagine convocato il 1º settembre 256 da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 75º posto nelle Sententiae episcoporum.[1]

Alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Avito e il donatista Gennaro.[2]

Infine il nome di Secondino si trova al 112º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Secondino, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[3]

Dal XIX secolo Lamasba è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 29 maggio 2021 il vescovo titolare è Francisco Figueroa Cervantes, vescovo ausiliare di Zamora.

Cronotassi[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi residenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Pusillo † (menzionato nel 256)
  • Avito † (menzionato nel 411)
  • Secondino † (menzionato nel 484)

Vescovi titolari[modifica | modifica wikitesto]

  • Eduardo Vásquez, O.P. † (30 dicembre 1853 - 12 dicembre 1856 nominato vescovo di Panamá)
  • Paul Francis Tanner † (18 ottobre 1965 - 15 febbraio 1968 nominato vescovo di Saint Augustine)
  • Wolfgang Große † (12 ottobre 1968 - 15 febbraio 2001 deceduto)
  • Vincent Michael Rizzotto † (22 giugno 2001 - 17 gennaio 2021 deceduto)
  • Francisco Figueroa Cervantes, dal 29 maggio 2021

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 458.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, pp. 103-104, Auitus; p. 589, Ianuarius 19.
  3. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 1051, Secundinus 7.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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