Dieteria

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Dieteria
Dieteria canescens
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae

North American lineage

SottotribùMachaerantherinae
Genere Dieteria
Nutt., 1840
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAstereae
Genere Dieteria
Specie
(Vedi testo)

Dieteria Nutt., 1840 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Machaerantherinae.[1][2][3]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere deriva deriva dal greco "di-" (= due o due volte) ed "etesios" (= annuale). Il significato di questo nome si riferisce all'abitudine biennale della specie tipo.[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Thomas Nuttall (1786-1859) nella pubblicazione " Transactions of the American Philosophical Society Held at Philadelphia for Promoting useful Knowledge. Philadelphia" ( Trans. Amer. Philos. Soc. ser. 2, 7: 300) del 1840.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il portamento
Dieteria bigelovii
Le foglie
Dieteria canescens
Infiorescenza
Dieteria asteroides
I fiori
Dieteria canescens

Portamento. Le specie di questo genere hanno un ciclo biologico annuale o perenne con habitus erbaceo (talvolta subarbustivo). Le superfici sono glabre o con tricomi anche ghiandolari (stipitato-ghiandolari).[6][7][8][9][10][11]

Fusto. La parte aerea varia da eretta a ascendente, riccamente ramosa. Altezza media: 10 - 100 cm.

Foglie. Sono presenti sia foglie basali che cauline. Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alternato e sessile (quelle basali sono picciolate); la lamina varia con forme da intere a ovate, obovate, oblunghe, lanceolate, oblanceolate o lineari con margini interi o seghettati o dentati normalmente con denti spinosi; la pagina fogliare può essere glabra o pubescente per peli ghiandolari e/o non ghiandolari (spesso scarsamente stipitate-ghiandolari).

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono sia scapose (capolini solitari) che composte da alcuni capolini raccolti in sciolte formazioni panicolate. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato (a volte discoidi) con fiori eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme da turbinate a campanulate o emisferiche, composto da 25 - 100 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, appressate, patenti o riflesse e con le basi sono indurite e gli apici erbacei, sono disposte in modo più o meno embricato e scalato su 3 - 12 serie. Il ricettacolo (senza pagliette) a protezione della base dei fiori è bucherellato ed ha delle forme convesse. Dimensione dell'involucro: 6 - 16 x 6 - 30 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 7 a 60 per capolino, sono femminili e sono disposti su 1 - 2 serie; la forma è ligulata (zigomorfa); in Dieteria canescens i fiori del raggio possono essere sterili o assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 15 a 200) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è bianco, porpora o blu;
  • fiori del disco: la forma è imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, eretti, hanno una forma triangolare (ossia da deltata a lanceolata) e sono pubescenti; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate. I due bracci dello stilo hanno una forma da lanceolata a deltoide e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo: il corpo, compresso con 4 - 6 (fino 12) nervature longitudinali, ha la forma da lineare a obovata e superficie da glabra a strigosa. Le setole del pappo sono 40 - 50 e sono disposte su 1 – 3 serie.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Le specie di questo genere sono distribuite in America del Nord parte occidentale dal Messico al Canada.[3]

Sistematica[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi[modifica | modifica wikitesto]

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Dieteria (insieme alla sottotribù Machaerantherinae) è incluso nel lignaggio "North American lineage". Attualmente la sottotribù è suddivisa in 5 gruppi informali: Basal grade - Machaeranthera group - Haplopappus group - Xanthocephalum group - Lessingia group. Questo genere si trova nel "Machaeranthera group" e insieme ai generi Leucosyris e Xylorhiza formano un gruppo affine e abbastanza "basale" rispetto al nucleo della sottotribù. In particolare Dieteria e Leucosyris formano un "gruppo fratello".[2][16]

I caratteri distintivi del genere sono:[10]

  • l'indumento delle piante è variamente pubescente per peli ghiandolari e/o non ghiandolari;
  • la lamina fogliare è intera o dentata;
  • i fiori del raggio sono provvisti di un vistoso pappo.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 8.[10]

In precedenti trattazioni le specie di questo genere erano descritte all'interno dei seguenti generi:[11]

  • Aster L. subg. Hesperastrum (A. Gray) A. Gray
  • Machaeranthera Nees subg. Dieteria (Nuttall) Greene
  • Machaeranthera ser. Variabiles Cronquist & D. D. Keck

Elenco delle specie[modifica | modifica wikitesto]

Questo genere ha 4 specie:[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c Nesom 2020.
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 24 marzo 2024.
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 22 marzo 2024.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 22 marzo 2024.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517.
  9. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 612.
  10. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 328 e 330.
  11. ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 26 marzo 2024.
  12. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  13. ^ Judd 2007, pag. 520.
  14. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  15. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  16. ^ Morgan et al. 2009.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Dieteria Royal Botanic Gardens KEW - Database
  Portale Botanica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di botanica