Dendrobium ochreatum

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Dendrobium ochreatum
Infiorescenza
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Monocotiledoni
OrdineAsparagales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaEpidendroideae
TribùMalaxideae
SottotribùDendrobiinae
GenereDendrobium
SpecieD. ochreatum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseLiliopsida
OrdineOrchidales
FamigliaOrchidaceae
SottofamigliaEpidendroideae
TribùMalaxideae
SottotribùDendrobiinae
GenereDendrobium
SpecieD. ochreatum
Nomenclatura binomiale
Dendrobium ochreatum
Lindl., 1828
Sinonimi

Callista ochreata
(Lindl.) Kuntze 1891
Dendrobium cambridgeanum
Paxton 1839

Dendrobium ochreatum Lindl., 1828 è una pianta della famiglia delle Orchidacee.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È una pianta di taglia medio-piccola, che può essere epifita, litofita o anche terricola, con fusti corti, curvi e ricadenti, striati di rosso e con nodi ispessiti, portanti fino a 15 foglie decidue sottili, ovato-lanceolate. Fiorisce durante tutto l'anno, con infiorescenze molto brevi, aggettanti da ogni nodo del fusto, recanti da uno a tre fiori profumati, grandi da 5 a 8 centimetri, longevi e caratterizzati dal labello pubescente[2].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

La specie è diffusa in Nepal, India orientale (Assam) Bangladesh, Myanmar, Thailandia e Laos.[1]

L'habitat è costituito da foreste miste di latifoglie e conifere, ad altitudini tra 1200 e 1600 metri.[2]

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Queste piante hanno bisogno di una posizione molto luminosa e di un buon riposo invernale con ridotte inaffiature e nessuna concimazione per uno o due mesi, che dovranno essere invece abbondanti nel periodo vegetativo.[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Dendrobium ochreatum, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'11 febbraio 2021.
  2. ^ a b c (EN) Dendrobium ochreatum, in Internet Orchid Species Photo Encyclopedia. URL consultato il 4 marzo 2014.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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