David Ogilvy, IX conte di Airlie

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David Ogilvy, IX conte di Airlie
Nascita16 dicembre 1785
MorteCittà di Westminster, Londra, 20 agosto 1849
David Ogilvy, IX conte di Airlie
Nascita16 dicembre 1785
MorteLondra, 20 agosto 1849
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David Ogilvy, IX conte di Airlie (16 dicembre 1785Città di Westminster, 20 agosto 1849), è stato un nobile e ufficiale scozzese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il più giovane figlio di Walter Ogilvy, VIII conte di Airlie, e di sua moglie, Jean Ogilvy[1]. Nel 1798 i suoi genitori divorziarono.

Il 26 maggio 1826 succedette al titolo di conte di Airlie, dopo che gli onori vennero restaurati da una legge del Parlamento[1].

Raggiunse il grado di capitano del 42º reggimento di fanteria[1]. Ricoprì la carica di Lord luogotenente di Angus, che a quel tempo era conosciuta come Forfarshire[1].

Morì il 20 agosto 1849, all'età di 63 anni, a Regent Street, Londra.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Primo Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 7 ottobre 1812, Clementina Drummond (?-1º settembre 1835), figlia di Gavin Drummond e Clementina Graham. Ebbero sei figli:

  • Lady Clementina (?-16 ottobre 1848), sposò James Rait, non ebbero figli;
  • Lady Jean (27 febbraio 1818-4 marzo 1902), sposò John Arbuthnott, IX visconte d'Arbuthnott, ebbero quattro figli;
  • Walter (21 settembre 1823-27 marzo 1824);
  • David Ogilvy, X conte di Airlie (4 maggio 1826-25 settembre 1881);
  • Lady Mary Anne (1827);
  • Lady Helen Susanne Catherine Gertrude (1828-26 aprile 1862), sposò George Pepper-Stavely, non ebbero figli.

Secondo Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 15 novembre 1838, Margaret Bruce (?-17 giugno 1845), figlia di William Bruce. Ebbero quattro figli[2]:

  • William Henry (26 febbraio 1840-1912), sposò Sarah Boyder, non ebbero figli;
  • James (1º dicembre 1841-15 maggio 1888);
  • John (17 giugno 1845-1904);
  • Donald (17 giugno 1845-16 dicembre 1890).

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]