David Macaulay

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
David Macaulay nel novembre 2012

David Macaulay (Burton upon Trent, 2 dicembre 1946) è un illustratore e scrittore britannico naturalizzato statunitense.

Le sue opere includono La cattedrale (1973), Come funzionano le cose (1988) e The New Way Things Work (1998). Le sue illustrazioni sono state inserite in libri di saggistica che combinano testi e illustrazioni che spiegano l'architettura, il design e l'ingegneria, e ha scritto numerosi libri di narrativa per ragazzi. Macaulay ha ricevuto nel 2006 il premio MacArthur Fellows Program e nel 1991 la Medaglia Caldecott per Black and White (1990).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

David Macaulay è nato a Burton upon Trent[1] e cresciuto nel Lancashire in Inghilterra. All'età di undici anni, Macaulay emigrò con la sua famiglia a Bloomfield nel New Jersey.[2] Ha avuto un precoce fascino per il modo in cui le macchine funzionavano. Realizza modelli di macchine e inizia a disegnarne le illustrazioni.[3] Dopo essersi diplomato alla scuola superiore di Cumberland nel Rhode Island, nel 1964, si iscrive alla Rhode Island School of Design (RISD) dove si laurea in architettura.[4] Dopo la laurea ha deciso di non intraprendere una carriera in architettura.[5] Ha trascorso il suo quinto anno al RISD nell'European Honors Program, studiando a Roma. In seguito ha iniziato a lavorare come interior designer, insegnante di scuola media e insegnante alla RISD prima di iniziare a creare libri.[3]

Attualmente vive a Norwich nel Vermont.[1][6]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Macaulay è autore di diversi libri di architettura e design. Il suo primo libro, La cattedrale (1973), è una storia, ampiamente illustrata con disegni colorati con penna a sfera, della costruzione di una cattedrale gotica fittizia ma rappresentativa. Seguì una serie di libri dello stesso tipo: La città romana (1974), sulla costruzione di Verbonia, città fittizia ma tipica dell'antica Roma; La piramide (1975), una raccolta di diagrammi e schizzi che illustrano il processo di costruzione dei monumenti piramidali ai faraoni egiziani;[7] Il castello (1977), sulla costruzione del castello di Aberwyvern, un castello fittizio ma tipico castello medievale; Dal mulino alla fabbrica (1983), sull'evoluzione dei mulini del New England; e La moschea (2003), che illustra la progettazione e la costruzione di un masjid in stile ottomano. Gli attacchi dell'11 settembre hanno spinto Macaulay a creare La moschea per mostrare come le tradizioni delle grandi religioni hanno più cose in comune di quanto le dividano.[8] La cattedrale, La città romana, La piramide e Il castello sono stati successivamente adattati in documentari prodotti dalla Unicorn Productions, che sono stati trasmessi sporadicamente su PBS dal 1983 al 1994.[9][10] Altri libri di questa serie sono La città moderna: il sottosuolo (1976), che descrive le fondamenta e le strutture di sostegno (come le condutture idriche e fognarie) che stanno alla base di un tipico incrocio cittadino,[11] e Il grattacielo (1980), che descrive l'ipotetico smantellamento dell'Empire State Building in preparazione della ricostruzione in Medio Oriente.[12][13]

Macaulay è probabilmente meglio conosciuto per il popolare libro per bambini Come funzionano le cose (1988, testo di Neil Ardley). Questo libro è stato ampliato e ripubblicato come The New Way Things Work (1998) e The Way Things Work Now (2016).[2] Come funzionano le cose è la sua serie di maggior successo commerciale ed è servita come base per un programma televisivo educativo di breve durata.

I suoi libri mostrano spesso un umorismo stravagante. Le illustrazioni in Come funzionano le cose raffigurano persone delle caverne e mammut lanosi che operano su versioni gigantesche dei dispositivi che sta spiegando.[14] Motel of the Mysteries, scritto nel 1979 dopo la mostra del 1976-1979 delle reliquie di Tutankhamon negli Stati Uniti d'America, riguarda la scoperta da parte dei futuri archeologi di un motel americano e la loro ingegnosa interpretazione dell'edificio e dei suoi contenuti come complesso funerario e tempio.[15] Baaa è ambientato dopo che la razza umana si è in qualche modo estinta. Le pecore scoprono manufatti della civiltà umana perduta e tentano di ricostruirla. Tuttavia, il nuovo mondo abitato da pecore sviluppa gli stessi effetti collaterali della disparità economica, della criminalità e della guerra.[16] Macaulay considera l'occultamento della meccanica interna della tecnologia come un problema crescente per la società, e mira a combattere questa tendenza con il suo lavoro.[5][14]

Per ricercare il suo libro The Way We Work, Macaulay ha trascorso anni a parlare e studiare con medici e ricercatori, assistendo a procedure mediche e abbozzando e disegnando laboriosamente.[3] Ha lavorato con medici professionisti come Lois Smith, professore alla Harvard University e ricercatore al Children's Hospital di Boston, e lo scrittore medico Richard Walker per garantire l'accuratezza delle sue parole e delle sue illustrazioni.[17] Anne Gilroy, anatomista clinica nei dipartimenti di chirurgia e biologia cellulare della University of Massachusetts Medical School, si è consultata sul libro. Ha detto di Macaulay, "La sua notevole curiosità e la sua ricerca meticolosa lo ha portato in alcune delle sfaccettature più complicate del corpo umano eppure lui racconta questa storia con semplicità, ingegno e umorismo".[18]

Altri lavori[modifica | modifica wikitesto]

Un murale progettato da Macaulay è stato dipinto su una parete adiacente alla Route 95 a Providence nel Rhode Island. Esso raffigurava statue di cittadini famosi del Rhode Island come Moses Brown e il generale Ambrose Burnside con un cane energico che aveva abbattuto una statua mentre inseguiva un piccione. Era in mostra dal 2013 ma è stato dipinto nel 2017 perché il Rhode Island Department of Transportation non poteva più ripararlo dopo la costante imbrattatura da graffiti.[19]

Ha collaborato con il Center for Integrated Quantum Materials della Harvard University e il Museum of Science di Boston per creare illustrazioni per materiali quantistici. Queste illustrazioni aiutano a spiegare le informazioni visive ai ricercatori e ad un pubblico più ampio, stabilendo e utilizzando uno stile visivo coerente.[20]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

David Macaulay ha ricevuto diversi premi, essi includono: il premio MacArthur Fellows Program (2006);[21] la Medaglia Caldecott, vinta per il suo libro Black and White;[22][23] il Boston Globe–Horn Book Award; il Christopher Award, una medaglia dell'American Institute of Architects; il Washington Children's Book Guild Nonfiction Award;[24] il Deutscher Jugendliteraturpreis; il Dutch Silver Slate Pencil Award; e il Bradford Washburn Award, assegnato dal Museum of Science di Boston a collaboratori esemplari della scienza. È stato candidato statunitense per il biennale Premio Hans Christian Andersen nel 1984 e nel 2002.[25] Macaulay ha ricevuto l'onore di tenere la May Hill Arbuthnot Honor Lecture nel 2008 dall'American Library Association.[3]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • La cattedrale (titolo originale: Cathedral: The Story of its Construction) (1973); vincitore del Deutscher Jugendliteraturpreis nel 1975 per la saggistica per ragazzi; uno dei dieci migliori libri illustrati secondo una classifica del The New York Times del 1973; Caldecott Honor Book (1974); titolo "Childrens Book Showcase" (1974).[26]
  • La città romana (titolo originale: City: A Story of Roman Planning and Construction) (1974)
  • La piramide (titolo originale: Pyramid) (1975); vincitore nel 1976 del Boston Globe–Horn Book Award,[27] Christopher Award e Libro eccezionale dell'anno dal The New York Times nel 1975[26]
  • La città moderna: il sottosuolo (titolo originale: Underground) (1976); Libro eccezionale dell'anno dal The New York Times nel 1976[26]
  • Il castello (titolo originale: Castle) (1977); vincitore nel 1978 della Medaglia Caldecott e del Boston Globe–Horn Book Award[27]
  • Great Moments in Architecture (1978)
  • Motel of The Mysteries (1979)
  • Il grattacielo (titolo originale: Unbuilding) (1980)
  • Help! Let Me Out! (1982, David Lord Porter (autore), David MacAulay (illustratore)
  • Dal mulino alla fabbrica (titolo originale: Mill) (1983)
  • Baaa (1985)
  • Why the Chicken Crossed the Road (1987)
  • Come funzionano le cose (titolo originale: The Way Things Work) (1988, testo di David Macaulay e Neil Ardley); vincitore del Boston Globe–Horn Book Award 1989[27]
  • Black and White (1990); vincitore della Medaglia Caldecott (1991)[23]
  • Ship (1994)
  • Shortcut (1995)
  • Rome Antics (1997)
  • The New Way Things Work (1998)
  • Pinball Science (1998) (videogioco su CD-ROM)
  • Building the Book Cathedral (1999)
  • Building Big (2000)
  • Angelo (2002)
  • La moschea (titolo originale:Mosque) (2003)
  • The Way We Work (7 ottobre 2008); vincitore del Boston Globe–Horn Book Award 1989 e lodato dall'Association for Library Service to Children (ALSC) come libro degno di nota, 1989[27]
  • Built to Last (2010)
  • Jet Plane: How It Works (2012)
  • Toilet: How It Works (10 settembre 2013)
  • Eye: How It Works (2013)
  • How Machine Works: Zoo Break! (2015)
  • Crossing on time: steam engines, fast ships, and a journey to the new world (7 maggio 2019)

Esposizioni di opera d’arte[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) MacArthur Fellows 2006, su The John D. and Catherine T. MacArthur Foundation, settembre 2006. URL consultato il 16 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2009).
  2. ^ a b (EN) David Macaulay, su National Center for Children's Illustrated Literature, 16 gennaio 2019. URL consultato il 16 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2018).
  3. ^ a b c d (EN) David Macaulay, su HMH Books. URL consultato il 16 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 4 maggio 2021).
  4. ^ (EN) Robert Albanese, The Way Macaulay Thinks, in Rhode Island School of Design, 23 settembre 2016. URL consultato il 16 gennaio 2019.
  5. ^ a b (EN) Xian Chiang-Waren, In the Studio With David Macaulay, in Seven Days, 17 settembre 2014. URL consultato il 16 gennaio 2019.
  6. ^ Winter 2006–2007, su Vermont Life Catalog. URL consultato il 16 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2009).
  7. ^ (EN) Pyramid, su Kirkus. URL consultato il 16 gennaio 2019.
  8. ^ (EN) Liane Hansen, Macaulay Returns to Sacred Space with 'Mosque', in NPR, 9 novembre 2003. URL consultato il 17 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2018).
  9. ^ (EN) Arthur Unger, The wonder and meaning of castles are brought to PBS, in The Christian Science Monitor, New York, 30 settembre 1983. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  10. ^ (EN) Lee Winfrey, 'Pyramid' Is A Towering Flight Of Imagination, in Chicago Tribune, 4 gennaio 1989. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  11. ^ (EN) David Macaulay, Underground, Boston, Houghton Mifflin, 1976, ISBN 9780395340653, OCLC 2189194. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  12. ^ Kathy Ceceri, Remembering the Twin Towers: Two Movies for Kids and Adults, in Wired, 12 settembre 2011. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  13. ^ (EN) David Macaulay, Unbuilding, Boston, Houghton Mifflin, 1980, ISBN 9780395454251, OCLC 6330882. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  14. ^ a b (EN) Rebecca Onion, Curiosity in the Face of Immensity, in Slate, 4 ottobre 2016. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  15. ^ (EN) Alyssa Rosenberg, In ‘Motel of the Mysteries’ America falls — and it doesn’t actually matter, in The Washington Post, 15 luglio 2016. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  16. ^ (EN) Judith Viorst, Children's Books, in The New York Times, 1º dicembre 1985. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  17. ^ (EN) Elizabeth Cooney, Evolution of an anatomist, in Telegram & Gazette, 4 agosto 2008. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  18. ^ (EN) Press Release for The Way We Work: Getting to Know the Amazing Human Body published by Houghton Mifflin Company, su HMH Books. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  19. ^ (EN) Kate Bramson, ‘I did my best’: David Macaulay saddened, but not surprised, by demise of R.I. highway mural, in The Providence Journal, 31 luglio 2017. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  20. ^ (EN) David Macaulay Studio, su CIQM. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  21. ^ (EN) Amy Lifson e Anna Maria Gillis, Genius grant goes to David Macaulay, in HighBeam Research, 1º novembre 2006. URL consultato il 17 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2018).
  22. ^ (EN) Newberry and Caldecott honor authors, illustrators, in The San Bernardino County Sun, 16 gennaio 1991, p. 2. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  23. ^ a b (EN) Caldecott Medal Winners, 1938 - Present, su American Library Association. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  24. ^ (EN) Past Winners, su Children's Book Guild. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  25. ^ (EN) Glistrup Eva, The Hans Christian Andersen Awards 1956-2002, International Board on Books for Young People, 2002, pp. 110-118, OCLC 440654524. URL consultato il 17 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2013).
  26. ^ a b c (EN) Mary Ellen Sterling, Ancient Egypt, Teacher Created Resources, ottobre 1992, ISBN 978-1-55734-292-8, OCLC 28764320. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  27. ^ a b c d Boston Globe-Horn Book Awards, 1967-2018, su TeachingBooks.net. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  28. ^ (EN) The Art of Drawing Architecture: An Interview with David Macaulay, su National Building Museum, 31 luglio 2007. URL consultato il 17 gennaio 2019.
  29. ^ (EN) Future Architects: Draw Your Own Conclusions; David Macaulay's Illustrations on Display, in The Washington Post, 28 ottobre 2007. URL consultato il 17 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2018).
  30. ^ (EN) Sebastian Smee, Drawing attention to the illustrator ; Exhibit shows how Macaulay works, in The Boston Globe, 5 aprile 2009. URL consultato il 17 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2018).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN104202620 · ISNI (EN0000 0001 2283 7539 · Europeana agent/base/70708 · ULAN (EN500075802 · LCCN (ENn81012125 · GND (DE124000908 · BNE (ESXX903829 (data) · BNF (FRcb126222823 (data) · J9U (ENHE987007271860505171 · NDL (ENJA00448322