Crapiata

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Crapiata
Origini
Luogo d'origineBandiera dell'Italia Italia
RegioneBasilicata
Dettagli
Categoriapiatto unico
RiconoscimentoP.A.T.

La crapiata (crapiète) è un piatto tipico materano.[1]

È un piatto povero di origini molto antiche, risalente al periodo romano,[2] e consiste in un mix di legumi e cereali, in cui si assapora il nuovo raccolto della stagione, frutto del lavoro di tutti i contadini dei Sassi, unico condimento concesso era il sale. È anche un momento di solidarietà, perché tutti contribuiscono, in base alle proprie capacità. Questo rito collettivo viene celebrato ogni primo d'agosto, con musica, balli e allegria[3].

Oggi è possibile acquistarla in vasetti già confezionati.

Con decreto ministeriale del 25 febbraio 2022, la crapiata è entrata nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali lucani (PAT).[4]

Ingredienti[modifica | modifica wikitesto]

  • Acqua
  • Ceci
  • Cicerchie
  • Fagioli
  • Fave
  • Grano
  • Lenticchie
  • Patatine novelle
  • Sale

Preparazione[modifica | modifica wikitesto]

In un capiente pentolone di rame si porta ad ebollizione l'acqua, sul fuoco vivo, poi si aggiungono i legumi messi a bagno la sera prima, il grano, poche patatine ed infine si aggiunge il sale. La si accompagna con un bicchiere di vino primitivo materano, del pane di Matera e la si mangia in compagnia all'aperto nei vicinati dei Sassi.

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Esiste una variante di questo piatto - detta "Crapiata di Pitagora" - dove fra gli ingredienti sono escluse le fave, essendo queste vietate dai precetti pitagorici.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Crapiata, la zuppa di legumi della tradizione materana, su Sapori dei Sassi Blog. URL consultato il 29 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2015).
  2. ^ SAGRA DELLA CRAPIATA A MATERA, su guidematera.it. URL consultato il 29 giugno 2015.
  3. ^ La crapiata, su Matera. URL consultato il 29 giugno 2015.
  4. ^ Gazzetta Ufficiale, Supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficiale„ n. 67 del 21 marzo 2022 - Serie generale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 27 marzo 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]