Cour de marbre

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Veduta generale della cour de Marbre.

La cour de Marbre[1] (in italiano: "corte di marmo") è uno dei cortili interni della Reggia di Versailles pavimentato in marmo nero e bianco, situato nell'area più antica del castello, ai piedi della camera del re. La corte e le facciate del castello che la circondano sono unanimememte considerate tra le opere architettoniche di maggiore raffinatezza dell'intera storia dell'uomo.

Separata dalla cour royale, qui si tenevano gli spettacoli teatrali della corte.

Fu qui che, il 5 gennaio 1757, Robert-François Damiens tentò di assassinare Luigi XV[2].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La cour de Marbre è la corte del castello primitivo fatto erigere da Luigi XIII nel 1623.

Le piastrelle bianche e nere provengono dal Castello di Vaux-le-Vicomte come pure gran parte delle sculture qui presenti che vennero messe all'asta dalla famiglia dell'ormai rovinato Nicolas Fouquet[3].

La cour de marbre venne ribassata all'epoca di Luigi Filippo, ma i restauri degli anni ottanta l'anno riportata al suo livello originario[4].

Programma iconografico[modifica | modifica wikitesto]

L'avancorpo centrale della reggia di Versailles

La facciata principale (facciata ovest) è uoccupata al centro dall'avancorpo centrale contraddistinto da un portico a tre arcate con colonne binate di stile dorico colossali. Tre porte danno accesso alla galerie basse. Il piano superiore è marcato da un balcone est marqué par un balcone con lesene di marmo rosso. Le finestre a questo piano sono quelle della camera del re e sono archivoltate, completate da fregi ed alternate a triglifi.

L'avancorpo al livello dell'attico è inquadrato da quattro pilastri con bassorilievi di trofei militari scolpiti nel 1680 da Noël Jouvenet e restaurati nel 1893 da Charles Bocquet[5].

L'attico è coronato da un grande orologio sormontato da un trofeo laureato ed affiancato da bandiere e da due figure allegoriche Marte ed Ercole a riposo che rappresentano appunto Ercole che si riposa dopo l'uccisione del Leone Nemeo a sinistra e Marte a riposo a destra. Queste sono allegorie di Luigi XIV vittorioso[10]. Originariamente realizzate da François Girardon e Gaspard Marsy su disegno di Charles Le Brun[11], a sinistra di Ercole è rappresentata l'Idra di Lerna che simboleggia i franchi del Reno e la Lega d'Augusta, mentre a destra il leone che affianca la figura di Marte rappresenta la Spagna ed il Sacro Romano Impero vinti dai francesi nella Guerra d'Olanda[12]. Le sculture, assai degradate, vennero restaurate nel 1869 da Henri-Michel-Antoine Chapu, il quale sostituì l'aquila che si trovava schiacciata da Marte, simbolo del Secondo Impero Francese, con un ariete[12].

I muri della cour de Marbre portano sugli intramuri dei busti di marmo provenienti dalla Collezione di antichità di Luigi XIV con volti di numerosi imperatori romani[13].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Nomenclatura maggiormente utilizzata, come risulta da Versailles pour les nuls, cf. infra
  2. ^ Joëlle Chevé, Historia n°805, gennaio 2014, p.27.
  3. ^ "Quiz royal", hors série Le Point - Historia "Les derniers secrets de Versailles", giugno-luglio 2012.
  4. ^ Mathieu da Vinha e Raphaël Masson, Versailles pour les nuls, a cura di First & Château de Versailles, marzo 2011, pp. 276-277, ISBN 978-2-7540-1552-3.
  5. ^ Béatrix Saule, Quatre trophées d'armes, su sculpturesversailles.fr. URL consultato il 21 giugno 2011..
  6. ^ Béatrix Saule, Trophée d'armes à la tête de lion, su Versailles décor sculpté extérieur. URL consultato il 21 giugno 2011..
  7. ^ Béatrix Saule, Trophée d'armes au casque empanaché, su Versailles décor sculpté extérieur. URL consultato il 21 giugno 2011..
  8. ^ Béatrix Saule, Trophée d'armes au masque de sanglier, su Versailles décor sculpté extérieur. URL consultato il 21 giugno 2011..
  9. ^ Béatrix Saule, Trophée d'armes au bouclier ciselé, su Versailles décor sculpté extérieur. URL consultato il 21 giugno 2011..
  10. ^ Béatrix Saule, Mars et Hercule au repos, allégories à Louis XIV victorieux (copies), su sculpturesversailles.fr. URL consultato il 21 giugno 2011..
  11. ^ Béatrix Saule, Mars et Hercule au repos, allégories à Louis XIV victorieux (ensemble original détruit), su sculpturesversailles.fr. URL consultato il 21 giugno 2011..
  12. ^ a b Nicolas Jacquet, Versailles secret et insolite, a cura di Parigramme / Château de Versailles, mars 2011, p. 57, ISBN 978-2-84096-664-7.
  13. ^ Béatrix Saule, Quatre-vingt-quatre bustes à l'antique, su sculpturesversailles.fr. URL consultato il 21 giugno 2011.
    «Bustes de divinités, d'empereurs ou d'impératrices, de Romains ou de dames romaines, drapés à l'antique.»
    .

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Coordinate: 48°48′16.86″N 2°07′14.44″E / 48.804684°N 2.120678°E48.804684; 2.120678