Costituzionalismo

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Il costituzionalismo riguarda la filosofia istituzionale, e rappresenta il principio secondo cui l'esercizio del potere politico va limitato da regole scritte che indirizzano e limitano lo sviluppo giuridico e fissano la forma istituzionale al fine di evitare l'arbitrio. In altre parole, si contrappone all'assolutismo e in generale all'arbitrio politico attraverso lo strumento di una Costituzione scritta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni sostengono che Il costituzionalismo nasca in Inghilterra, con Guglielmo III d'Inghilterra attraverso l'accettazione dei limiti imposti dal Parlamento al potere regio. In realtà, quanto approvato da Guglielmo, cioè bill of rights, habeas corpus ed altri bills, erano già presenti nella storia istituzionale inglese.

Altri si rifanno quindi alla Magna Charta del 1215, imposta a Giovanni senza terra.

Dal punto di vista puramente giuridico, il riferimento europeo fu almeno per un millennio il codice Giustinianeo, a cui comunque si riferivano anche sovrani e governatori per giustificare la propria attività politica. Ma anche precedentemente la Repubblica dell'antica Roma aveva sviluppato istituzioni rigidamente definite con poteri separati ed in contrapposizione tra loro e con potere di veto (tribuni della plebe) e riferimenti giuridici basati su raccolte giurisprudenziali.

La Treccani sostiene che "lo sviluppo del costituzionalismo procede sino alla rivoluzione francese in cui, con la promulgazione della Costituzione, trova la sua maturità". Altri rilevano che tra i diritti inalienabili della costituzione francese non risulta neanche la vita degli individui, e che se fosse stata efficace né il periodo del terrore né l'avvento napoleonico avrebbero avuto luogo.

Principi[modifica | modifica wikitesto]

Il principio fondamentale è l'utilizzo dello strumento scritto per limitare il potere politico ed indirizzare lo sviluppo giuridico.

Alcuni sostengono che i principi del costituzionalismo siano rappresentati dalla divisione dei poteri e la descrizione dei diritti fondamentali dell'individuo.[1]

In realtà, il termine costituzionalismo si riferisce ad un concetto molto più generale. L'importanza della divisione dei poteri è uno degli strumenti di architettura istituzionale che può essere utile al suo fine di limitazione dell'arbitrio politico. Ed anche la descrizione dei diritti è molto differente tra le differenti Costituzioni. Così come la loro inalienabilità, che alcune costituzioni dichiarano soggetti al potere politico.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Costituzionalismo, su treccani.it. URL consultato il 13 luglio 2020.

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