Copiapoa cinerea

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Copiapoa cinerea
Copiapoa cinerea in coltivazione presso un orto botanico.
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseCaryophyllidae
OrdineCaryophyllales
FamigliaCactaceae
GenereCopiapoa
SpecieC. cinerea
Nomenclatura binomiale
Copiapoa cinerea
(Phil.) Britton & Rose
Sinonimi

Echinocactus cinereus
Phil.

Copiapoa cinerea (Phil.) Britton & Rose è una pianta succulenta della famiglia delle Cactacee, endemica del Cile[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Tipica di questa specie è la caratteristica produzione di cera cuticolare bianca, tanto che le piante in habitat assumono un colore decisamente bianco-grigio, da cui l'epiteto specifico. La spinagione è solitamente nera o marrone scura. I fiori sono gialli, piccoli rispetto alla media del genere, emessi all'apice. Il frutto matura tra la lana dell'apice ed è visibile solo a maturazione avvenuta. Le piante crescendo solitamente formano cespi costituiti da diversi fusti.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Copiapoa cinerea è diffusa nelle regioni di Antofagasta e Atacama, ad altitudini tra 0 e 1.300 m slm.[1]

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

In habitat le piante di questa specie non soffrono particolari problemi causati da animali predatori, anche se negli ultimi anni guanachi affamati sono stati visti "rosicchiare" alcuni individui. Senz'altro il maggior problema che la specie affronta è l'esportazione di esemplari nei paesi del primo mondo operata dai collezionisti di succulente: questo ha anche causato, in alcune località, l'estinzione di forme particolarmente attraenti.[senza fonte] Tuttavia la specie non appare essere in immediato pericolo di estinzione ed infatti nella convenzione CITES la pianta è listata in appendice due.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Faundez, L., Walter, H.E., Guerrero, P. & Saldivia, P. 2017, Copiapoa cinerea, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 14 marzo 2022.
  2. ^ (EN) Copiapoa cinerea, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 14 marzo 2022.
  3. ^ Checklist of CITES species, su checklist.cites.org. URL consultato il 6 giugno 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Una vecchia pianta di Copiapoa cinerea
  • Graham Charles. Copiapoa by Graham Charles. Southampton UK, 1998, Cirio Publishing Services Ldt. ISBN 0952830264
  • Rudolf Schulz and Attila Kapitany. Copiapoa in their environment. Australia, 1996, Rudolf Schulz and Attila Kapitany. ISBN 0646287028

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