Copadichromis borleyi

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Copadichromis borleyi
maschio originario del Lago Malawi in cattività
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
RamoBilateria
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseActinopterygii
OrdinePerciformes
SottordineLabroidei
FamigliaCichlidae
SottofamigliaPseudocrenilabrinae
TribùHaplochromini
GenereCopadichromis
Specie''C. borleyi''
Nomenclatura binomiale
Copadichromis borleyi
Iles[2], 1960

Copadichromis borleyi è una specie di pesci della famiglia dei ciclidi; è endemica del Lago Malawi, in Africa Orientale.[3] Questa specie è popolare in acquariofilia.[4][5] Pertanto è anche nota con diversi nomi comuni, tra cui redfin hap e goldfin hap.[3][5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

C. borleyi è un ciclide di dimensioni relativamente piccole: i maschi raggiungono 13–16 cm di lunghezza totale, mentre le femmine sono tipicamente un po' più piccole, raggiungendo di solito i 13 cm.[4][5][6][7] Oltre a queste differenze minori nella dimensione, la specie manifesta un marcato dimorfismo sessuale: i maschi hanno pinne ventrali più larghe, punteggiate di macchie a forma di uova, che variano verso il blu chiaro man mano che si avvicinano alle pinne dorsale e ventrali, insieme a una colorazione blu metallica della testa, e fianchi dal giallo al rosso. Al contrario, le femmine variano dall'argentato al marrone, e presentano tre macchie nere sui fianchi.[4] Gli esemplari giovani sono monomorfici e presentano la colorazione delle femmine adulte.[7] Alcune varianti intraspecie sono state rilevate rispetto alla colorazione, geograficamente ristrette a specifiche località del Lago Malawi.[7]

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

C. borleyi è largamente diffuso nel Lake Malawi, lungo le coste del Malawi, del Mozambico e della Tanzania.[3] La specie è diffusa in zone litorali con grandi rocce e massi.[7] L'acqua in cui ritroviamo queste specie è normalmente calda (24 – 29 °C), salata, e alcalina, tipico della chimica delle acque del Lago Malawi.[4]

Dieta[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie si nutre principalmente di zooplancton,[5] per mezzo di un movimento di suzione specializzato realizzato con la bocca, in grado di protendersi notevolmente verso l'esterno.[8]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La specie è stata descritta nel 1960 da Thomas Derrick Iles come Haplochromis borleyi,[2] e fu successivamente spostata al genere Copadichromis da David Eccles e Ethelwynn Trewavas.[9] La specie è anche nota con il sinonimo di Cyrtocara borleyi,[10] ed è occasionalmente commercializzata col nome di Haplochromis granderus.[10]

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

giovani in cattività

C. borleyi è una specie poligama, di ciclidi incubatori orali materni.[4] I maschi frequentemente reclamano per sé aree adiacenti o al di sopra di massi larghi sommersi, e si riproducono sulla superficie orizzontale superiore del masso. Alcune varianti locali sono state notate costruire pergolati di sabbia sulla cima delle rocce, all'interno dei quali avvengono produzione delle uova e corteggiamento.[4][7] Questa specie non ha una stagione riproduttiva definita, ma la riproduzione può avvenire durante tutto il corso dell'anno.[7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kazembe, J., Makocho, P. & Mailosi, A. 2006. Copadichromis borleyi. In: IUCN 2016. IUCN Red List of Threatened Species. Versione 2016.2.
  2. ^ a b Iles TD (1960) A group of zooplankton feeders of the genus *Haplochromis* (Cichlidae) in Lake Nyasa. Ann. Mag. Nat. Hist. (Ser. 13) 257-280.
  3. ^ a b c R. Froese e D. Pauly, Copadichromis borleyi, in FishBase. URL consultato il 25 aprile 2007.
  4. ^ a b c d e f W. Staeck, H. Linke, African Cichlids II: Cichlids from East Africa, 1996.
  5. ^ a b c d Ad Konings, Back to nature guide to Lake Malawi cichlids, Druckhaus Beltz, 1997.
  6. ^ C. Maréchal, Copadichromis. pp. 51–58, 1991.
  7. ^ a b c d e f Ad Konings, Malaŵi cichlids in their natural habitat, 3ª Ed., 2001
  8. ^ G. Fryer, T. D. Iles, The cichlid fishes of the Great Lakes of Africa, 1972.
  9. ^ D. H. Eccles, E. Trewavas, Malawian cichlid fishes, 1989.
  10. ^ a b H. A. Baensch, R. Riehl, Aquarien atlas, 1985.

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