Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria

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Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria
Sede CREA a Roma.
SiglaCREA
StatoBandiera dell'Italia Italia
TipoEnte pubblico di ricerca
Istituito2015 e 1999
PredecessoreCRA, INEA
Commissario StraordinarioMario Pezzotti
SedeRoma
IndirizzoVia della Navicella 2/4
Sito webwww.crea.gov.it/

Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria (CREA) è un ente nazionale di ricerca con sede in Roma, vigilato dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

È stato istituito con D. Lgs. 29 ottobre 1999, n. 454 e così denominato ai sensi dell’art. 1, comma 381, della Legge 23 dicembre 2014, n. 190. Con l'approvazione dello Statuto, dal 2015 subentra al Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) e all'Istituto nazionale di economia agraria (INEA).

Il complesso delle attività è rivolto ad aumentare la competitività internazionale e nazionale delle imprese agricole, agroalimentari e agroindustriali italiane e a migliorare la sicurezza, la qualità, la sostenibilità economica, sociale e ambientale dei comparti agricolo, zootecnico e forestale. Questi obiettivi raccolgono le istanze del mondo scientifico, produttivo e della società civile, come attori propulsivi, e si concretizzano in risposte che passano attraverso i diversi canali della comunicazione scientifica, tecnica e divulgativa.

Il loro raggiungimento viene assolto, in primo luogo, mediante attività di ricerca scientifica, finalizzata all’avanzamento delle conoscenze e allo sviluppo di nuove tecnologie.

Il CREA svolge inoltre attività di ricerca istituzionale, richiesta dal MASAF e da altre amministrazioni pubbliche, come supporto di conoscenze per la programmazione delle politiche settoriali. Si tratta in particolare di raccolta ed analisi di dati statistici, redazione di documenti per la definizione delle policy e di attività di certificazione.

Altro pilastro della sua missione è il trasferimento tecnologico che si concretizza con il mantenimento e l’implementazione del portafoglio titoli (brevetti, privative vegetali e iscrizioni ai registri varietali).

Infine, il CREA, come le altre Istituzioni accademiche e di ricerca, mantiene un dialogo con la società attraverso la divulgazione diretta al grande pubblico e creando occasioni di dibattito aperto e scientificamente informato sui temi di sua competenza, sensibili o di forte interesse per l’opinione pubblica.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Consiglio si compone di 12 Centri di ricerca:

  • 6 Centri di ricerca tematici a cui sono assegnate missioni riferite a discipline trasversali all’agricoltura, riguardanti il settore agroalimentare e l’agroindustria, l’alimentazione e la nutrizione, le politiche agricole europee e nazionali:
    • Agricoltura e Ambiente (Bologna, Firenze, Roma, Bari)
    • Genomica e Bioinformatica (Fiorenzuola d'Arda, Montanaso, Roma)
    • Difesa e Certificazione (Roma, Firenze, Milano, Palermo, Tavazzano, Battipaglia, Bologna, Lonigo, Bagheria)
    • Ingegneria e Trasformazioni Agroalimentari (Monterotondo, Milano, Treviglio, Roma)
    • Alimenti e Nutrizione (Roma)
    • Politiche e Bioeconomia (Roma)
  • 6 Centri di ricerca di filiera a cui sono attribuite missioni specifiche per la valorizzazione delle produzioni tipiche e di qualità riconducibili al Made in Italy, nonché studi e ricerche per la gestione sostenibile delle foreste e dell’arboricoltura da legno:
    • Cerealicoltura e Colture Industriali (Foggia, Bergamo, Bologna, Vercelli)
    • Foreste e Legno (Arezzo, Trento, Casale Monferrato)
    • Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura (Acireale, Rende, Ciampino, Caserta, Spoleto)
    • Orticoltura e Florovivaismo (Pontecagnano Faiano, Pescia, Sanremo, Monsampolo)
    • Viticoltura ed Enologia (Conegliano, Turi, Asti, Arezzo, Gorizia, Velletri)
    • Zootecnia e Acquacoltura (Lodi, Monterotondo, Bella, Modena)

Dal 6 luglio 2023 il professor Mario Pezzotti è stato nominato Commissario straordinario dell'ente, succedendo al presidente Carlo Gaudio.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN144500731 · ISNI (EN0000 0001 2293 6756 · LCCN (ENnb2005007500 · GND (DE10360921-0 · WorldCat Identities (ENlccn-nb2005007500
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