Consensus universalis ecclesiae

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Consensus universalis ecclesiae è un'espressione latina usata per indicare una affermazione che, godendo del consenso di tutta la Chiesa universale, doveva essere ritenuta verità.[1]

In epoche anteriori alla proclamazione dell'infallibilità pontificia e di grandi controversie dottrinali, le verità universalmente accettate venivano per lo più definite dai Concili ecumenici. Vi erano però anche altre verità riconosciute da tutto il corpo della chiesa. Le singole chiese, pur sentendosi partecipi di un legame con la chiesa universale, erano gelose dei propri riti e delle proprie credenze, il cui corpo centrale era comune alle altre comunità. Venne perciò introdotto il principio che questa verità comune doveva essere ritenuta di carattere speciale dovesse essere ritenuta di valore vincolante per tutti.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Il sensus fidei nella vita della chiesa, su vatican.va, Commissione Teologica Internazionale, novembre 2014. URL consultato il 25 marzo 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • P. Gaime De vi consensus universalis Ecclesiae 1920 Acta Academiae Velehradensis