Conepatus humboldtii

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Skunk della Patagonia
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Carnivora
Sottordine Caniformia
Famiglia Mephitidae
Genere Conepatus
Specie C. humboldtii
Nomenclatura binomiale
Conepatus humboldtii
Gray, 1837
Areale

Lo skunk della Patagonia (Conepatus humboldtii Gray, 1837) è un piccolo carnivoro della famiglia dei Mefitidi originario del Sudamerica[2].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Lo skunk della Patagonia raggiunge una lunghezza totale di 50–60 cm, dei quali 15-18 costituiti dalla coda. Le femmine sono in genere leggermente più piccole dei maschi. Il peso è di circa 1,1-4,5 kg[3]. Il manto è nero, con due larghe strisce bianche che corrono dalla parte posteriore della testa alla coda, in gran parte bianca. Il muso, di colore nero, è privo di qualsiasi tipo di striatura[3].

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Lo skunk della Patagonia ha una dieta prevalentemente insettivora, ma si nutre anche di vertebrati, come roditori e carogne, durante i mesi invernali, quando gli insetti sono meno numerosi[3].

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Lo skunk della Patagonia è molto numeroso nella regione a cui deve il nome, sita all'estremità meridionale del Sudamerica, nel sud di Cile e Argentina; è, quindi, la specie della famiglia dei Mefitidi dall'areale più meridionale[1]. Non è presente, tuttavia, nelle isole della Terra del Fuoco, a sud dello stretto di Magellano.

Vive in zone ricoperte di erba o arbusti e su terreni ghiaiosi, ma si può trovare anche in prossimità degli insediamenti umani. È presente tra i 200 e i 700 m di quota.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente gli studiosi ne riconoscono tre sottospecie[2]:

  • C. h. humboldtii Gray, 1837 (Cile meridionale);
  • C. h. castaneus d'Orbigny e Gervais, 1847 (Argentina);
  • C. h. proteus Thomas, 1902 (Argentina).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Duckworth, J.W. (Small Carnivore Red List Authority) & Schipper, J. (Global Mammal Assessment Team) 2008, Conepatus humboldtii, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Conepatus humboldtii, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ a b c Weylan Shaw, Conepatus humboldtii, in Animal Diversity Web, University of Michigan.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi