Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership

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Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership
Firmatari e parti del trattato
Tipotrattato multilaterale chiuso
Firma8 marzo 2018
LuogoSantiago del Cile
FirmatariAustralia
Brunei Darussalam
Canada
Cile
Giappone
Malaysia
Messico
Nuova Zelanda
Perù
Singapore
Vietnam e Regno Unito
DepositarioGovernment of New Zealand
Lingueinglese, francese e spagnolo
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Il Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership ( CPTPP ), in italiano Accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico, noto anche come TPP11 o TPP-11,[1][2][3] è un accordo commerciale tra Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Regno Unito[4], Singapore e Vietnam. Esso si è evoluto dal Trans-Pacific Partnership (TPP), che non è mai entrato in vigore a causa del ritiro degli Stati Uniti.

Gli undici firmatari sommano economie che rappresentano il 13,4 per cento del prodotto interno lordo globale, con circa 13,5 trilioni di dollari USA, rendendo il CPTPP una delle più grandi aree di libero scambio del mondo per PIL, insieme all'Accordo Stati Uniti-Messico-Canada, al Mercato europeo comune[5] e al Partenariato Economico Globale Regionale.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il TPP era stato firmato il 4 febbraio 2016, ma non è mai entrato in vigore, perché gli Stati Uniti si sono ritirati dall'accordo subito dopo l'elezione del presidente Donald Trump.[6]

Tutti gli altri firmatari del TPP hanno concordato nel maggio 2017 di rilanciare l'accordo,[7][8] con il Giappone che, secondo quanto riferito, avrebbe assunto un ruolo di primo piano al posto degli Stati Uniti.[9][10][11][12]

Nel gennaio 2018 il CPTPP è stato creato come accordo successivo, mantenendo i due terzi delle disposizioni del suo predecessore; mentre misure favorite dagli Usa, ma contestate da altri firmatari, sono state sospese e mentre la soglia per loro emanazione è stata abbassata per non richiedere l'adesione americana.[13][14]

La cerimonia formale della firma si è tenuta l'8 marzo 2018 a Santiago del Cile.[15][16] L'accordo specifica che le sue disposizioni entrano in vigore 60 giorni dopo la ratifica da parte di almeno la metà dei firmatari (sei degli undici paesi partecipanti).[17]

L'Australia è stata la sesta nazione a ratificare l'accordo, il 31 ottobre 2018, ed è successivamente entrato in vigore per i primi sei paesi ratificanti il 30 dicembre 2018.[18]

Il 31 marzo 2023 i paesi membri approvano all'unanimità l'ammissione del Regno Unito come 12° membro, il primo paese europeo a far parte dell'Accordo.[4]

Il capitolo sulle imprese di proprietà statale (SOE) è invariato, richiedendo ai firmatari di condividere le informazioni sulle SOE tra loro, con l'intento di affrontare la questione dell'intervento statale nei mercati. Il trattato include standard più dettagliati per la proprietà intellettuale di qualsiasi accordo commerciale, nonché le protezioni contro il furto di proprietà intellettuale contro le società che operano all'estero.[19]

Il CPTPP è paragonabile agli accordi bilaterali e multilaterali come l'Accordo di libero scambio UE-Giappone (JEFTA), USMCA, CETA, AfCFTA (ZLECA), RCEP e TTIP.

Paesi membri[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Simon Benson, $13.7 trillion TPP pact to deliver boost in GDP, in The Australian, 25 gennaio 2018. URL consultato il 24 gennaio 2018.
  2. ^ (ES) Daniel Blanco, Se alcanza acuerdo en texto final del TPP11, in El Financiero, 23 gennaio 2018. URL consultato il 24 gennaio 2018.
  3. ^ trademinister.gov.au, https://trademinister.gov.au/releases/Pages/2018/sb_mr_181031.aspx. URL consultato il 30 dicembre 2018.
  4. ^ a b Indo-Pacifico: approvata l’adesione del Regno Unito al blocco commerciale Cptpp, su agenzianova.com.
  5. ^ Zachary Torrey, TPP 2.0: The Deal Without the US, in The Diplomat, 3 febbraio 2018. URL consultato il 13 aprile 2018.
  6. ^ Charles Riley, Trump's decision to kill TPP leaves door open for China, in CNN Money, 23 gennaio 2017. URL consultato il 23 gennaio 2017.
  7. ^ Sri Jegarajah, Craig Dale e Leslie Shaffer, TPP nations agree to pursue trade deal without US, in CNBC, 21 maggio 2017. URL consultato il 21 maggio 2017.
  8. ^ Staff writers, Saving the Trans-Pacific Partnership: What are the TPP's prospects after the US withdrawal?, in The Straits Times, 21 maggio 2017. URL consultato il 21 maggio 2017.
  9. ^ In America's absence, Japan takes the lead on Asian free trade Washington Post
  10. ^ news.naver.com, https://news.naver.com/main/read.naver?mode=LSD&mid=sec&oid=421&aid=0003252263&sid1=001.
  11. ^ Copia archiviata, su recordchina.co.jp. URL consultato il 9 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 27 marzo 2018).
  12. ^ 中央日報 - 韓国の最新ニュースを日本語でサービスします, https://japanese.joins.com/JArticle/235467?sectcode=320&servcode=300.
  13. ^ Matthew P. Goodman, From TPP to CPTPP, su Center for Strategic and International Studies, 8 marzo 2018. URL consultato il 9 novembre 2021.
  14. ^ AP Staff, 11 nations to sign Pacific trade pact as US plans tariffs, in New York Daily News, Associated Press, 8 marzo 2018. URL consultato il 9 marzo 2018.
  15. ^ Brenda C. Swick e Dylan E. Augruso, Canada Reaches Comprehensive and Progressive Trans-Pacific Partnership Agreement, in The National Law Review, Dickinson Wright PLLC, 19 gennaio 2018. URL consultato il 9 marzo 2018.
  16. ^ Colin Dwyer, The TPP Is Dead. Long Live The Trans-Pacific Trade Deal, in The Two-Way, NPR, 8 marzo 2018. URL consultato il 29 novembre 2018.
  17. ^ Pacific trade pact to start at end-2018 after six members ratify, in Reuters, 31 ottobre 2018.
  18. ^ (EN) Matthew P. Goodman, From TPP to CPTPP, in Center for Strategic and International Studies, 8 marzo 2018. URL consultato il 13 aprile 2018.Goodman, Matthew P. (8 March 2018). "From TPP to CPTPP". Center for Strategic and International Studies. Retrieved 13 April 2018.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]