Clubul Sportiv Municipal București

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Clubul Sportiv Municipal București
Colori sociali Bianco e azzurro
Dati societari
CittàBucarest
PaeseBandiera della Romania Romania
FederazioneCOSR
Fondazione2007
PresidenteBandiera della Romania Alin Petrache
Discipline
Sito web ufficiale

Il Clubul Sportiv Municipal București, meglio noto come CSM Bucarest, è una società polisportiva rumena con sede nella capitale Bucarest. Fondata nel 2007, ha 14 sezioni che gestiscono le varie discipline.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La società polisportiva venne fondata nel 2007 dal Consiglio Generale di Bucarest[1]. Tra le varie sezioni, quelle che hanno portato i maggiori successi alla polisportiva sono la pallamano, la pallavolo e il rugby. In particolare, oltre a vittorie nei campionati nazionali (quattro di fila per la sezione femminile di pallamano) e nelle coppe nazionali, queste sezioni si sono distinte anche nelle competizioni europee: la sezione femminile di pallavolo ha conquistato la CEV Challenge Cup nella stagione 2015-2016[2], la sezione femminile di pallamano ha conquistato la EHF Champions League nella stagione 2015-2016[3], la sezione maschile di pallamano ha conquistato la EHF Challenge Cup nella stagione 2018-2019[4].

Sezioni[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presente l'elenco delle discipline amministrate dalla polisportiva CSM Bucarest:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (RO) Storia della polisportiva CSM Bucarest, su csmbucuresti.ro. URL consultato il 29 marzo 2020.
  2. ^ (EN) C.S.M. BUCURESTI claim Romania’s first European Cup title!, su cev.eu, 3 aprile 2016. URL consultato il 29 marzo 2020.
  3. ^ (EN) Gullden touch leads CSM to a maiden trophy after a shootout thriller, su eurohandball.com, 8 maggio 2016. URL consultato il 29 marzo 2020.
  4. ^ (EN) CSM overcome shaky phase to take first Challenge Cup title, su eurohandball.com, 18 maggio 2019. URL consultato il 29 marzo 2020.
  5. ^ La sezione maschile, vincitrice della Coppa di Romania per due anni di file, è stata sciolta nel 2019 dopo aver perso lo sponsor principale.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]