Clerici (famiglia)

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Clerici
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Inquartato: al 1º e 4º d'oro, troncato da un filetto; di sopra all'aquila bicipite coronata del campo sulle due teste; di sotto, allo scaglione, il tutto di nero; al 2º e 3º di azzurro a due colonne accollate da una lista che le avvolge in doppio giro, il tutto d'argento
Stato Ducato di Milano
bandiera Regno Lombardo-Veneto
Bandiera dell'Italia Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Italia
TitoliMarchese di Cavenago
Barone di Sozzago
Signore di Trecate e di Cuggiono
Grande di Spagna
FondatoreAndrea Clerici
Data di fondazioneXV secolo
Etniaitaliana

La Casata dei Clerici fu un'importante famiglia patrizia milanese, originaria del comasco.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La gloria della famiglia Clerici in un affresco di Giovanni Battista Tiepolo nella Galleria degli Specchi di Palazzo Clerici a Milano

Le origini della famiglia Clerici risalgono al XV secolo quando viene citato il primo antenato noto della famiglia, Andrea Clerici, di Domaso, sul lago di Como. Questi svolgeva una professione legata in qualche modo al commercio di tessuti e stoffe, proseguita poi da suo figlio Cristoforo e dai figli di questo, Pietro Francesco e Giorgio. Quest'ultimo, detto Giorgione (talvolta indicato come Giorgio I), raffinò il proprio commercio nell'ambito della seta e divenne particolarmente ricco, al punto da riuscire ad associarsi con Gian Pietro Carcano, banchiere. Il suo patrimonio gli permise di acquistare dalla famiglia Visconti un terreno a Milano ove far sorgere la residenza della sua famiglia, quello che poi divenne il moderno Palazzo Clerici. Con lui la famiglia si trapiantò definitivamente nella capitale lombarda.

Grazie a questa unione d'interessi, la famiglia Clerici divenne particolarmente ricca all'inizio del XVII secolo al punto che il primogenito, Pietro Antonio, riuscì nel 1667 ad essere titolato marchese sul feudo di Cavenago (che aveva acquistato nel 1666) e ad imparentarsi con la nobile famiglia dei D'Adda, avendo sposato Vittoria, figlia di Pietro; per quanto questo matrimonio non produsse eredi, fu felice ed alla morte di Gian Pietro ne divenne erede il fratello minore Carlo Ludovico. Questi ebbe una rapida ascesa nei ranghi dell'amministrazione milanese, divenendo giudice e capitano di giustizia sino a raggiungere il rango di senatore. La sua carriera culminò con la nomina a reggente del Supremo Consiglio d'Italia, ovvero quell'organismo della corte reale di Madrid che reggeva le sorti del ducato di Milano, all'epoca sotto il dominio spagnolo. Fu Carlo Ludovico, alla fine del Seicento, a porsi al centro di una delle più curiose storie di successione feudale nel milanese: la famiglia Clerici aveva posto da qualche tempo la propria attenzione sulla terra di Cuggiono, nel milanese, il cui borgo era diviso in Cuggiono Maggiore e Cuggiono Minore. Quest'ultima parte di feudo, dal 1673, era passata alla nobile famiglia milanese dei Piantanida. Con l'intento di scalzare l'altra famiglia concorrente per l'intero feudo, il Clerici ad ogni modo offrì un'offerta molto bassa per gli oltre 200 fuochi (famiglie) presenti in paese e per questo motivo il Magistrato Straordinario che a Milano si occupava dei feudi ai nobili, decise di concedere l'intero possedimento ai Piantanida. Carlo Ludovico mise quindi sul piatto della bilancia l'influenza della sua famiglia e riuscì ad ottenere che il Magistrato Straordinario non solo riaprisse la pratica per l'infeudazione per Cuggiono Maggiore, ma anche per Cuggiono Minore che già i Piantanida avevano acquistato nel 1673. Favorito in questo da Carlo II di Spagna, il Clerici riuscì ad ottenere il feudo di Cuggiono Maggiore ma addivenne ad un accordo coi Piantanida, consentendo loro di possedere la parte di Cuggiono Minore.

Ritratto del marchese Anton Giorgio Clerici.

L'unico figlio maschio legittimo di Carlo Ludovico, Giorgio (detto talvolta Giorgio II), fu questore ordinario dal 1673 e poi, come il padre, senatore e reggente del Supremo Consiglio d'Italia, divenendo infine presidente dello stesso senato di Milano dal 1717 sino al 1733. Re Carlo II di Spagna lo elevò al rango di grande di Spagna.

Giorgio ebbe un unico figlio maschio legittimo, Carlo Francesco, il quale venne avviato dal padre alla carriera politica e militare a Milano con la nomina a questore ordinario del Consiglio Segreto, ma morì prematuramente nel 1722. Questi aveva avuto un unico figlio legittimo, Carlo Giorgio, il quale morì in battaglia nel 1717. Il figlio di quest'ultimo, Anton Giorgio Clerici, fu anch'egli militare di grande spicco nonché personalità tra le più ricche nella Milano della sua epoca (il suo palazzo venne affrescato da Giovanni Battista Tiepolo) ed ottenne l'Ordine del Toson d'oro. Sposò la figlia di Annibale Visconti, castellano del Castello Sforzesco di Milano e comandante della piazza d'armi della capitale del ducato. Fu Anton Giorgio a far ammettere la famiglia Clerci nel patriziato milanese, facendole acquisire con le proprie ricchezze e la posizione raggiunta, quel rango di nobiltà a cui da tempo aspirava. Il matrimonio di Anton Giorgio e Fulvia Visconti, produsse due sole figlie femmine e pertanto alla morte del marchese, la sua eredità e la prosecuzione della casata passò ad un ramo collaterale della famiglia, confermando quindi l'estinzione del ramo principale della casata.

La famiglia proseguì quindi con Francesco Maria, lontano cugino di Anton Giorgio, il quale era discendente diretto di Giovanni Paolo, figlio naturale poi legittimato di Carlo Ludovico, II marchese. Francesco ottenne il marchesato e sposò Gaetana Melzi, ma con la calata dei napoleonici perse il titolo marchionale e per compensazione il figlio fu creato conte del Regno napoleonico d'Italia. Per sostentare la sua famiglia, venne inoltre costretto dapprima ad affittare e poi a vendere il prestigioso palazzo di famiglia a Milano all'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Lorena, governatore di Milano, che vi tenne corte con la moglie, l'arciduchessa Maria Beatrice d'Este, prima di trasferirsi definitivamente a Palazzo Reale. Il titolo di marchese poté essere recuperato con la Restaurazione austriaca, ma venne riconosciuto ufficialmente solo nel 1893 dal governo del Regno d'Italia. Un suo discendente fu Giorgio, celebre patriota della prima guerra d'indipendenza italiana e poi ministro dell'agricoltura del Regno d'Italia.

Albero genealogico[modifica | modifica wikitesto]

 Pietro Antonio
*1489 †?
?
 
 
 Cristoforo
XVI sec.
?
 
 
 Giorgio Giorgione Clerici
*15751665
Angiola Porro
 
    
 Pietro Antonio, I marchese di Cavenago
1671
Vittoria D'Adda

senza eredi
Carlo, II marchese di Cavenago
*16151677
Eufemia Bonetti
*Prassede Rovida
Francesco
*16221684
1.Anna Imbonati
2.Anna Arbona
Anna
?-?
Antonio Francesco Fossani
 
    
 Giorgio, III marchese di Cavenago
*16481736
1.Caterina Pallavicino Trivulzio
2.Barbara Barbavara
 Cecilia
1723
1.Giuseppe Antonio Caccia
2.? Serafini
 Clara
*16531734
Federico Fagnani, I marchese di Gerenzano
 *Giovanni Paolo
*16561710
1.Antonia Baldironi
2.Francesca Da Bussero
  
     
 1.Carlo Francesco
*16721722
Giovanna Ferrero Fieschi
1.Cecilia
?-?
?
1.Clara
?-?
?
2.Rosa
*17221807
Federico Fagnani, III marchese di Gerenzano
 2.Giorgio
*16981766
Marianna Lomazzi
  
  
 Carlo Giorgio
*16961711
Maria Gaetana Archinto
 Francesco Maria, V marchese di Cavenago
*17441810
Gaetana Melzi d'Eryl
  
         
Marianna
*17141751
Pio Giuseppe Ghislieri Ayzaga Malaspina, III marchese di Sommo
Anton Giorgio, IV marchese di Cavenago
*17151768
Fulvia Visconti di Saliceto
 Giorgio Vitaliano, VI marchese di Cavenago
*17811819
Paolo Giovanni, VII marchese di Cavenago
*17821857
Giovanna Negri
Teresa
*17831853
Carlo Antonio Brambilla, III signore di Civesio
Antonia
*1784 †?
Davide Brembati, conte
Marianna
*17941881
Francesco Bernardino Lurani Cernuschi, IV conte di Calvenzano
Pietro Napoleone
*18031820
Carlo
*18041807
  
        
 Claudia Caterina
*17371824
Vitaliano Biglia, V marchese di Saronno
Maria
1768
Giorgio, VIII marchese di Cavenago
*18151877
Sofia
*? †?
Antonio Brembati, conte
Agnese
*? †?
Antonio Barni, IV conte di Roncadello
Pietro Antonio, IX marchese di Cavenago
*18241907
Enrichetta Kasdorf
Carlo
1866
Ersilia
*? †?
Innocenzo Pini
 
 
 Ebbe discendenza

Marchesi di Cavenago (1661)[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Antonio (?-1671), I marchese di Cavenago
  • Carlo Ludovico (1615-1677), II marchese di Cavenago, fratello del precedente
  • Giorgio (II) (1648-1736), III marchese di Cavenago
  • Anton Giorgio (1715-1768), IV marchese di Cavenago, pronipote del precedente suo bisnonno
  • Francesco Maria (1768-1810), V marchese di Cavenago, cugino del precedente
  • Giorgio Vitaliano (1781-1819), conte del Regno napoleonico d'Italia, poi VI marchese di Cavenago
  • Paolo Giovanni (1782-1857), VII marchese di Cavenago, fratello del precedente
  • Giorgio (1815-1877), VIII marchese di Cavenago
  • Pietro Antonio (1824-1907), IX marchese di Cavenago, fratello del precedente
  • Giorgio (?-?), X marchese di Cavenago
  • Paolo (1893-1952), XI marchese di Cavenago
  • Giorgio (1925-2006), XII marchese di Cavenago
  • Ludovico (1961), XIII marchese di Cavenago

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • G. Visconti, La successione feudale a Cuggiono nei secoli XVI-XVIII, in Contrade Nostre, Società Storica Turbighese, 1988-1989, vol. 6, pag. 97 e seguenti.
  • C. Cremonini, I Clerici di Cavenago: una famiglia lombarda tra mercatura e nobiltà, burocrazia togata ed esercito, in Ca de' Sass, 131, Milano, 1995
  • G. Tonelli, Affari e lussuosa sobrietà - Traffici e stili di vita dei negozianti milanesi nel XVII secolo (1600-1659), Franco Angeli ed., Milano, 2012

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