Christopher Robin

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Christopher Robin
Christopher Robin, scendendo le scale con il suo peluche Winnie the Pooh, come si vede in Winnie Puh.
UniversoDisney
Lingua orig.Inglese
Autori
EditoreThe Walt Disney Company
Interpretato daEwan McGregor in Ritorno al Bosco dei 100 Acri
Voci orig.
Voci italiane
Caratteristiche immaginarie
Speciebambino umano
SessoMaschio
Luogo di nascitaBosco dei Cento Acri

Christopher Robin è il protagonista della serie letteraria di Winnie the Pooh ed un personaggio dell'omonima serie di film e cartoni animati della Walt Disney Pictures.

Origine del personaggio[modifica | modifica wikitesto]

Christopher Robin era il nome del figlio dell'autore dei libri di Winnie the Pooh, lo scrittore inglese Alan Alexander Milne, che raccolse le storie sul figlio e sull'amato orsacchiotto Edward (ribattezzato Winnie the Pooh) nei libri Winnie Puh e La strada di Puh, dei quali Christopher Robin era l'indiscusso protagonista.

Nei libri è un ragazzino e uno dei migliori amici di Winnie-the-Pooh. I suoi altri amici sono Ih-Oh, Kanga e Roo, Tappo, Pimpi, Uffa e Tigro. Nel secondo libro, ci sono indizi che Christopher Robin sta crescendo. Nel capitolo finale, gli abitanti del Bosco dei Cento Acri gli organizzano una festa d'addio dopo aver appreso che deve lasciarli presto. È implicito che frequenterà il collegio; Christopher Robin Milne, per il quale le storie sono state originariamente sviluppate, ha lasciato la casa per frequentare la Stowe School all'età di 9 anni.[1]

Oltre a entrambi i libri di Pooh, il personaggio è stato immortalato in altre opere di AA Milne, inclusi due libri di poesie: Winnie the Pooh: Quando eravamo davvero giovani (1924) e Winnie the Pooh: Ora abbiamo sei anni (1927). Un arrangiamento di una delle poesie, Buckingham Palace, fu registrato per la prima volta da Ann Stephens nel luglio 1941.[2] Petula Clark ne pubblicò una registrazione nel 1953 in concomitanza con l'incoronazione della regina Elisabetta II, e nonostante nessuno dei due facesse parte delle classifiche, entrambe le versioni furono popolare nel programma Children’s Favourites della BBC Radio.[senza fonte]

Christopher Robin è allegro, compassionevole, avventuroso, amante del divertimento, fantasioso e disponibile. Nonostante sia un bambino, è molto più saggio e maturo di molti altri personaggi, ed è qualcuno che Pooh e gli altri ammirano. Nelle illustrazioni del libro, la sua casa appare come un albero cavo con una porta in cima alla foresta.

Riadattamento Disney[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1966 la Walt Disney Pictures distribuì un corto intitolato Winnie Puh, orsetto ghiottone, basato sui lavori di Milne (con alcuni riadattamenti), ma in cui il protagonista era l'Orso Puh e non più Christopher Robin, "declassato" a personaggio secondario, scelta che segnerà tutta la fortunata serie di cartoni Disney. A volte appare solo in poche scene o episodi; nel film Winnie the Pooh e gli Efelanti, appare solo durante i titoli di coda. La sua personalità è praticamente la stessa dei libri, ma frequenta la scuola materna invece del collegio.

La camera da letto di Christopher Robin, ma non lo stesso Christopher Robin, appare nelle sequenze di apertura live-action. Nel mondo all'interno dei suoi libri di fiabe, la sua casa appare proprio come nelle illustrazioni di E. H. Shepard.

Le nuove avventure di Winnie the Pooh lo reimmagina come un ragazzo americano che vive nella casa di periferia di 100 Acre Road il cui cortile si collega direttamente al Bosco dei Cento Acri. Anche sua madre appare nella serie e Robin è apparentemente il loro cognome in quella continuità.

Alcuni di questi elementi sono stati riutilizzati per Il libro di Pooh, ma gli animali sono ancora una volta personaggi del libro di fiabe di Christopher Robin. La sua casa sull'albero cavo non compare in entrambe le serie.

Christopher Robin è apparso in House of Mouse - Il Topoclub con i suoi amici, ma è l'unico personaggio principale di Winnie-the-Pooh a non apparire anche nella serie di videogiochi di Kingdom Hearts; in questa continuità, il libro di Winnie-the-Pooh appartiene a Merlino e il ruolo di Christopher Robin è interpretato principalmente da Sora. Appare solo in due episodi di I miei amici Tigro e Pooh ma in tutta la serie è assente e viene sostituito dalla sua amica più giovane Darby, un'esuberante ragazza dai capelli rossi che è la protagonista principale e conduttrice della serie.

Il suo aspetto è stato aggiornato per il film del 2011.

Nel crossover della Dottoressa Peluche: Nel bosco dei cento acri! (episodio della quarta stagione), Christopher Robin visita l'ospedale per giocattoli della protagonista (Dottie) alla ricerca di Pooh, che è stato ricoverato come paziente. Christopher Robin e Dottie legano grazie alla loro capacità di comunicare con i giocattoli. Il personaggio è doppiato, nella versione originale, da Oliver Bell.[3]

Ewan McGregor ha interpretato una versione adulta del personaggio nel live-action del 2018 (sempre della Disney): Ritorno al Bosco dei 100 Acri,[4] mentre Orton O'Brien interpreta il personaggio da bambino.[5] In quest'adattamento cinematografico, l'ormai adulto Christopher è un diregente che si occupa di efficientamento presso un'azienda che produce valigie e l'orsetto Pooh, alla fine, lo aiuta a escogitare un piano per ridurre significativamente le spese della compagnia.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Christopher R. Milne, The Enchanted Places, London, Penguin Books, 1976, p. 1.
  2. ^ (EN) Liam Maloy, Spinning the Child - Musical Constructions of Childhood Through Records, Radio and Television, London, Taylor & Francis, 2020, ISBN 9781351334099. URL consultato il 18 maggio 2023.
  3. ^ (EN) Mercedes Milligan, 'Doc McStuffins' Visits 'Hundred Acre Wood' Jan. 18, su Animation Magazine, 18 gennaio 2017. URL consultato l'11 marzo 2017.
  4. ^ (EN) Rebecca Ford e Borys Kit, Ewan McGregor to Star in Disney's 'Christopher Robin', su The Hollywood Reporter, 26 aprile 2017. URL consultato il 28 aprile 2017.
  5. ^ (EN) Richard Brody, "Christopher Robin," Reviewed: Disney's Pleasantly Abrasive New Spin on Winnie-the-Pooh, su The New Yorker, Condé Nast, 6 agosto 2018. URL consultato il 12 dicembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]