Christian von Wernich

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Christian Federico von Wernich (Concordia, 27 maggio 1938) è un presbitero cattolico argentino. Fu cappellano della Polizia della Provincia di Buenos Aires durante la dittatura del Processo di Riorganizzazione Nazionale.[1]

Detenuto dal 2003 per la sua partecipazione ai crimini contro l'umanità nei centri clandestini di detenzione Puesto Vasco, Coti Martínez e Pozo de Quilmes, il 9 ottobre 2007 il tribunale di La Plata lo ha giudicato colpevole del sequestro di 42 persone (di cui 32 torturate e 7 uccise), lo ha condannato all'ergastolo e all'inibizione perpetua da qualsiasi carica pubblica.

Von Wernich ha sempre negato le accuse a sui carico e ha sempre sostenuto che sebbene sia vero che egli visitasse i centri di detenzione egli non vide mai che vi si commettessero violazioni dei diritti umani.[2] Tuttavia, Von Wernich era menzionato da vari testimoni raccolti dal Nunca Más della Comisión Nacional sobre la Desaparición de Personas CONADEP, che lo incriminavano. Tra loro un componente della polizia racconta (Testimonianza di Julio Alberto Emmed, Legajo N° 683):[3]

(ES)

«Se desciende a los tres cuerpos de los ex subversivos que en ese momento estaban vivos. Los tiran a los tres sobre el pasto, el médico les aplica dos inyecciones a cada uno, directamente en el corazón, con un líquido rojizo que era veneno. Dos mueren pero el médico da a los tres como muertos. Se los carga en una camioneta de la Brigada y los lleva a Avellaneda. Fuimos a asearnos y cambiarnos de ropa porque estábamos manchados de sangre. El padre Von Wernich se retiró en otro vehículo. Inmediatamente nos trasladamos a la Jefatura de Policía donde nos esperaba el Comisario General Etchecolatz, el padre Christian Von Wernich y todos los integrantes de los grupos que habían participado en el operativo. Allí el cura Von Wernich me habla de una forma especial por la impresión que me había causado lo ocurrido; me dice que lo que habíamos hecho era necesario, que era un acto patriótico y que Dios sabía que era para bien del país. Estas fueron sus palabras textuales...»

(IT)

«Scendemmo verso i tre corpi degli ex sovversivi che in quel momento erano vivi. Li tirano tutti e tre sull'erba, il medico applica due iniezioni cadauno, direttamente nel cuore, con un liquido rossiccio che era veleno. Due muoiono ma il medico dà tutti e tre per morti. Se li carica in una camionetta della Brigada e li porta a Avellaneda. Andammo a lavarci e cambiarci i vestiti perché eravamo macchiati di sangue. Padre Von Wernich si ritirò in un altro veicolo. Immediatamente ci trasferimmo al commissariato di polizia dove ci aspettava il Comisario General Etchecolatz, il padre Christian Von Wernich e tutti i componenti dei gruppi che avevano partecipato all'operazione. Lì padre Von Wernich si rivolge a me in particolare per l'impressione che mi aveva recato il fatto; mi dice che quello che avevamo fatto era necessario, che era un atto patriottico e che Dio sapeva che era per bene del paese. Queste furono sue parole testuali...»

Processo[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 luglio 2007 iniziò il processo a carico di Von Wernich.[4] Il Tribunal Oral Federal N° 1 di La Plata, che si occupava del giudizio, fu integrato dai dottori Carlos Rozanski, Norberto Lorenzo e Horacio Isaurralde. Lo stesso tribunale si occupava del processo dell'ex direttore di investigazione della Polizia Bonaerense Miguel Etchecolatz. Furono citati circa 120 testimoni por la fiscalía.

Von Wernich fu accusato di aver partecipato a sette omicidi e 41 casi di privazioni illegali di libertà e tortura fisica e psicologica. Le udienze avvennero nella città di La Plata (calle 8 e/ 50 e 51).

Come conseguenza delle dichiarazioni rilasciate durante la Sesta udienza il 23 luglio da Isidoro Graiver (fratello di David Graiver), detenuto nel centro clandestino di detenzione Puesto Vasco, che identificò Alberto Rodríguez Varela, ex ministro di Giustizia di Jorge Rafael Videla, come partecipe all'interrogatorio svolto da Ramón Camps, si iniziò un'indagine su di lui e gli altri civili che parteciparono alla repressione illegale e alle torture.[5] Ciò aprì un nuovo campo nelle indagini che fino a quel momento erano incentrate sui membri delle forze armate.

Nelle sue dichiarazioni effettuate martedì 7 agosto dello stesso anno il testimone Rubén Schell identificò il sacerdote Christian von Wernich come l'ex cappellano della polizia di Buenos Aires che lo interrogò e torturò psicologicamente durante i 102 giorni che rimase sequestrato nel centro clandestino di detenzione della Brigada de Investigaciones de Quilmes, conosciuto come il "Pozo de Quilmes". Fu il primo testimone che indicò il sacerdote come responsabile diretto dei tormenti e delle privazioni illegittime della libertà.[6]

Parti nel processo[modifica | modifica wikitesto]

  • Pubblici ministeri
    • Carlos Alberto Dulau Dumm
    • Marcelo Molina
    • Félix Crous
  • Accusa
    • Asamblea Permanente por los Derechos Humanos La Plata – APDH La Plata
    • Central de Trabajadores Argentinos - CTA
    • Asociación de Ex detenidos Desaparecidos – AEDD
    • Asociación Anahí
    • Fundación Investigación y Defensa Legal Argentina - FIDELA
    • Liga Argentina por los Derechos del Hombre - LADH
    • Asociación de Trabajadores de la Universidad de La Plata - ATULP
    • Federación Universitaria de La Plata - FULP
    • Movimiento Ecuménico por los Derechos Humanos - MEDH
    • Comité de Acción Jurídica - CAJ
    • Secretaría de Derechos Humanos de la Nación
    • María Mercedes Molina Galarza
    • Juan Ramón Nazar
    • Luis Velasco Blake
    • Osvaldo Papaleo
    • Carlos Zaidman
    • Jorge Raul Manazi
    • Elena Taybo de Pettiná
    • Mery Luisa López de Sanglá
    • Héctor Marcos Timerman
    • Javier Gustavo Timerman
    • Inés María Moncalvillo
    • Camilo Moncalvillo
    • 27 querellantes no víctimas
  • Difesa
    • Juan Martín Cerolini
    • Marcelo Peña

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Reclusión perpetua para Von Wernich, su clarin.com. URL consultato l'11 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale l'8 gennaio 2008).
  2. ^ Testimonianza di Christian Federico Von Wernich durante il processo al tribunale, l'8 maggio 1985 Archiviato il 21 settembre 2007 in Internet Archive.
  3. ^ Nunca Más, CONADEP Archiviato il 12 ottobre 2007 in Internet Archive.
  4. ^ Página 12 5/07/2007
  5. ^ Página 12 25/07/2007
  6. ^ Diario La Nación 07/08/2007, su lanacion.com.ar. URL consultato l'11 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2019).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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