Chiesa di Santo Stefano Protomartire (Buja)

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Chiesa di Santo Stefano Protomartire
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneFriuli-Venezia Giulia
LocalitàSanto Stefano (Buja)
Indirizzovia Santo Stefano
Coordinate46°12′32.1″N 13°07′34.99″E / 46.208916°N 13.126387°E46.208916; 13.126387
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanto Stefano Protomartire
Arcidiocesi Udine
Inizio costruzioneXIX secolo

La chiesa di Santo Stefano Protomartire è il duomo di Santo Stefano, frazione-capoluogo del comune sparso di Buja, in provincia e arcidiocesi di Udine[1][2]; fa parte della forania del Friuli Collinare.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'ordinaria chiesa di Santo Stefano sorse nel XIII secolo; nel Cinquecento questo edificio venne demolito e sostituito da uno di maggiori dimensioni, il quale fu poi oggetto di un rimaneggiamento due secoli dopo[1][3][4].

La prima pietra del nuovo duomo venne posta il 14 dicembre 1871; la chiesa, voluta dal pievano don Pietro Venier e disegnata dal parroco di Cassacco don Angelo Noacco, fu portata a termine nel 1889 e consacrata il 28 novembre di quel medesimo anno dall'arcivescovo di Udine Giovanni Maria Berengo[1].

Nel 1937 si procedette alla ricostruzione della facciata, che era stata realizzata in origine su progetto di don Rodolfo Barnaba, e tre anni dopo venne ultimato il campanile, che era stato iniziato nel 1924[4]; nel 1945 il duomo fu riconsacrato dall'arcivescovo Giuseppe Nogara[1].

L'evento sismico del 1976 arrecò seri danni alla chiesa, che venne ripristinata tra il 1985 e il 1987 con un intervento condotto dall'architetto Alberto Tondolo; negli anni novanta il duomo fu adeguato ai dettami postconciliari mediante l'aggiunta dell'ambone e dell'altare rivolto verso l'assemblea[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il campanile

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata a salienti della chiesa, rivolta a occidente, è suddivisa da quattro paraste sormontate da pinnacoli in tre parti: il corpo centrale, di maggiore altezza, presenta il portale maggiore strombato e lunettato e il rosone, mentre sulle due ali laterali si aprono gli ingressi secondari, anch'essi caratterizzati da strombatura e sormontati da lunette; sotto la linea degli spioventi corre una cornice di archetti pensili[1].

Ad alcuni metri dal duomo si erge il campanile a pianta quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una trifora ed è coronata dalla guglia poggiante sul tamburo a base ottagonale[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno dell'edificio è suddiviso da colonne corinzie sorreggenti archi a sesto acuto in tre navate, coperte da volte a crociera, di cui le laterali sono abbellite da lesene; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di alcuni gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside pentagonale[1].

Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali l'altare della Madonna del Rosario, costruita nel 1780 da Lorenzo Stefanatti[4], la Via Crucis, eseguita nel 1873 da Domenico Fabris, e un altare in marmo, realizzato nel 1780 dagli udinesi Mattiussi[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h Chiesa di Santo Stefano Protomartire <Buia>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 15 giugno 2022.
  2. ^ BeWeB.
  3. ^ a b Buja - Duomo di S. Stefano, su viaggioinfriuliveneziagiulia.it. URL consultato il 15 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2021).
  4. ^ a b c Duomo di Santo Stefano - Buia, su vallecormor.com. URL consultato il 15 giugno 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]