Chiesa di Santo Stefano (Capriano)

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Chiesa di Santo Stefano
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLombardia
LocalitàCapriano (Briosco)
IndirizzoVia Parini
Coordinate45°43′19.13″N 9°15′27.02″E / 45.721981°N 9.257505°E45.721981; 9.257505
Religionecattolica
Titolaresanto Stefano protomartire
Arcidiocesi Milano
Consacrazione1931

La chiesa di Santo Stefano è una chiesa di Capriano, frazione del comune di Briosco nella provincia di Monza e della Brianza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa è citata per la prima volta nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani di Goffredo da Bussero, compilato nel 1289, nel quale è riportata come appartenente alla pieve di Agliate.

La parrocchia, dedicata a Santo Stefano Protomartire, esisteva già nel 1564 (anno a cui risale il più antico registro parrocchiale, quello dei battesimi), ma in qualità di "mercenaria" o "sussidiaria" della parrocchia di San Martino di Veduggio. non essendo dotata dei mezzi economici necessari al mantenimento di un sacerdote fisso. A quell'epoca, la cura delle anime era per lo più esercitata dal parroco di Veduggio. Nelle parrocchie mercenarie il rettore, cioè il parroco, veniva eletto da una assemblea dei capifamiglia ed era retribuito dalla comunità sulla base di accordi reciprocamente assunti.

Il 1º settembre 1578 l'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo vi fu in visita pastorale mentre erano in corso dei lavori di rifacimento[1], lasciando indicazioni per la rimozione della cappella allora esistente sul lato meridionale e la costruzione di un campanile e richiedendo che la chiesa fosse dotata dei paramenti sacri e di quanto necessario per la celebrazione del culto.

Il 14 luglio 1608 il cardinale Federico Borromeo vi si recò anch'egli in visita, trovando la chiesa in condizioni ancora molto modeste e ancora priva di campanile[2]. Nel 1660 viene eretta la cappella in onore di sant'Antonio da Padova[3].

Tra il 1724 ed il 1727 si ebbe un ampliamento della chiesa, con la costruzione del coro, di una nuova abside e dell'altare maggiore. Il 23 agosto 1804 la chiesa fu dichiarata ufficialmente chiesa parrocchiale. L'anno precedente era stato restaurato il campanile e delle campane, intervento ripetuto tra il 1826 e il 1828 con la sostituzione del complesso campanario e l'aggiunta di una campana.

Tra il 1831 e il 1832 il campanile fu dotato di un orologio e negli anni dal 1831 al 1835 la chiesa subisce un restauro generale: il progetto è elaborato dall'architetto comasco Biagio Magistretti e cambia notevolmente il volto della chiesa. Del 1840- 41 sono gli affreschi con i quattro evangelisti ed il martirio di santo Stefano, entrambe opere del pittore Giovanni Battista Airaghi. Nel 1842 venne costruito l'organo, opera di Adeodato Bossi di Bergamo. Segue tra il 1843 e il 1846 la ristrutturazione della torre campanaria, su progetto dell'ingegner Carlo Cereda. Nel decennio successivo venne spostato il cimitero, in precedenza situato accanto alla chiesa.

il 5 maggio 1931, nel corso della sua visita pastorale, il cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano, consacrò ufficialmente la chiesa di Capriano, fino ad allora solamente benedetta. La consacrazione è ricordata in una targa presso l'altare di Sant'Antonio. Nel 1936 vennero aggiunte nuove decorazioni sia interne che esterne, alcune pitture furono rifatte mentre l'organo e la cantoria vennero ristrutturati. Tra il 1994 ed il 1995 si sono tenute opere di restauro, con una nuova pavimentazione e una radicale ristrutturazione dell'altare maggiore, solennemente riconsacrato il 16 luglio 1995 dal vicario episcopale monsignor Giovanni Giudici. Nel 1996 è stato restaurato l'organo ottocentesco.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La descrizione della chiesa nel resoconto della visita[senza fonte] riporta che “…La chiesa è in via di costruzione e metà parte, quella che guarda ad oriente, è già stata innalzata, alla cappella maggiore manca l'altare e le pareti non sono ancora state intonacate e imbiancate; ha una finestra con grata, che guarda a mezzogiorno. L'altra parte della chiesa, quella verso occidente non è ancora completamente innalzata, ma sia la parte vecchia che quella nuova sono coperte da tegole, le pareti della parte vecchia sono indecenti e senza pitture. C'è una piccola cappella sul lato meridionale, a volta e dipinta, […]. Il Battistero si trova nell'angolo sinistro della chiesa.. Il progetto dei lavori è datato al 2 aprile 1578.[senza fonte]
  2. ^ Il resoconto della visita[senza fonte] riporta: “…l'altare maggiore, che è l'unico di questa chiesa, non è consacrato. […] Non c'è alcuna immagine di Gesù Cristo in croce sotto l'arco dell'altare. […] La sacrestia è stata di recente costruita su un lato dalla parte settentrionale della cappella maggiore. Ha una finestra che guarda ad oriente, chiusa da una grata, ma senza vetro. Non c'è nessun armadio per conservare le suppellettili. Non si sa se questa chiesa, rivolta ad oriente, è stata consacrata.”. Il campanile non era ancora stato costruito: "...non c'è alcuna torre campanaria ma un arco sul fianco meridionale, vicino alla cappella maggiore, sul quale è fissata una campana tanto piccola che è udita da pochi."
  3. ^ Il 9 ottobre 1660 si richiedeva all'arcivescovo di Milano di poter solennemente inaugurare e benedire la cappella.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Domenico Flavio Ronzoni, "Alla ricerca delle radici perdute. per una storia di Briosco, Capriano e Fornaci", Briosco, 1985.