Chiesa di Santa Margherita (Stabio)

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Chiesa di Santa Margherita
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
CantoneTicino
LocalitàStabio
Coordinate45°50′21.78″N 8°56′02.67″E / 45.839382°N 8.934076°E45.839382; 8.934076
Religionecattolica
Diocesi Lugano
Stile architettonicoRomanico, barocco
Inizio costruzionesecolo XIV
Completamentosecolo XX

La chiesa di Santa Margherita[1] (detta anche Santa Maria in Campo[2]), è un edificio religioso che fonde gli elementi dell'architettura romanica e di quella barocca e che si trova nel territorio del comune svizzero di Stabio, al confine con quello italiano di Bizzarone.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio fu realizzato in stile romanico entro il 1437, quando fu menzionato per la prima volta. Nel 1611 furono apportate alcune modifiche, testimoniate dalla data segnalata nell'intonaco della parete sinistra. Intorno al 1665 la doppia abside tardomedievale fu sostituita con un'abside semicircolare senza finestre. Nel XVII secolo la facciata a capanna fu decorata con un affresco che raffigura Santa Margherita con la palma, la croce e il drago ai piedi. Gli affreschi ai fianchi di quest'ultimo, contornati da riquadri e raffiguranti figure dei Santi Marco e Gottardo mal conservate[3], risalgono invece al secolo successivo, all'interno affreschi dell'Annunciazione, ancora di Santa Margherita e di Sant'Abbondio[non chiaro].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Chiesa di Santa Margherita, su Inventario dei beni culturali, 6 settembre 2010. URL consultato il 12 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2012).
  2. ^ Sito del Comune di Stabio
  3. ^ Sito della parrocchie di Stabio

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Sarinelli, La Diocesi di Lugano. Guida del clero, La Buona Stampa, Lugano 1931, 96-97.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 564-565.
  • Giuseppe Martinola, Inventario d'arte del Mendrisiotto, I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 522-525.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 19-21.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 435-438.

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