Chiesa di San Vivaldo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chiesa di San Vivaldo
L'esterno
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàSan Vivaldo (Montaione)
Coordinate43°31′34.82″N 10°53′58.63″E / 43.52634°N 10.89962°E43.52634; 10.89962
Religionecattolica di rito romano
TitolareVivaldo da San Gimignano
Diocesi Volterra
Consacrazione1500
Stile architettonicoRinascimentale, Barocco
Sito web[1]

La chiesa di San Vivaldo, facente parte dell'omonimo convento, si trova a San Vivaldo, frazione del comune di Montaione, in provincia di Firenze, diocesi di Volterra.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Reliquie di san Vivaldo

La struttura architettonica è frutto di varie sovrapposizioni di alcuni edifici nel corso dei secoli: forse anche dell'antica e più volte citata dai documenti Santa Maria in Romitorio.

Tuttavia, come la possiamo ammirare oggi fu costruita in contemporanea alle cappelle del Sacro Monte, intorno al 1500: il primo maggio del 1500 infatti i frati minori vi si insediarono con rito solenne; nel 1501 fra Cherubino ottenne dalla comunità di Castelfiorentino gran parte della selva di Camporena, il territorio circostante il convento, in cambio di venerare degnamente i santi patroni della cittadina valdelsana (Santa Verdiana, santi Lorenzo e Leonardo).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'interno della chiesa

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata, assai semplice, presenta in alto lo stemma di Parte Guelfa.

Su di essa, è addossato un portico costruito e restaurato nel XVI e XVII secolo dalla famiglia Gaetani.

Sotto il portico, sulla destra dell'ingresso alla chiesa, si trovano tre statue in terracotta databili ai primi anni del XVI secolo, raffiguranti sant'Antonio abate (il santo eremita per eccellenza), san Lino papa (patrono della diocesi di Volterra) e san Rocco (molto venerato durante le epidemie di peste - se ne ricorda una del 1504)

Sull'estrema destra del portico in occasione del sesto centenario della morte di San Vivaldo (13 - 16 maggio 1920) fu costruita una cappella votiva per i caduti delle guerre.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Al centro, sull'altare, si trova un grande e pregevole crocifisso ligneo opera di un ignoto scultore databile al XVI secolo; ai lati del crocifisso si trovavano due statue in terracotta raffiguranti san Lorenzo e santa Verdiana, che furono donate al convento dal comune di Castelfiorentino: originariamente vi era anche la statua di San Leonardo, oggi perduta.

  • Cappella di Santa Maria in Camporena
    A metà della chiesa sulla destra si apre una cappella risalente al XIII secolo la quale è intitolata a Santa Maria in Caporena. Al suo interno è custodita una Pietà in terracotta, una delle più pregevoli opere di tutto questo complesso.

Rientrando nella navata centrale della chiesa vi è da segnalare l'organo settecentesco restaurato nel 1988.

Sul lato sinistro della chiesa si trova il chiostro; in fondo il lavatoio.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Rosanna Caterina Proto Pisani, La Gerusalemme di San Vivaldo, collana "Piccoli Grandi Musei", Firenze, Edizioni Polistampa, 2006. ISBN 88-596-0125-8
  • Rosanna Caterina Proto Pisani (a cura di), Empoli, il Valdarno inferiore e la Valdelsa fiorentina, collana "I Luoghi della Fede", Milano, Mondadori, 1999, pp. 170 - 175.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]