Chiesa di San Sebastiano (Dignano, Italia)

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Chiesa di San Sebastiano
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneFriuli-Venezia Giulia
LocalitàDignano
Indirizzovia Udine
Coordinate46°05′04.98″N 12°56′12.61″E / 46.084716°N 12.936837°E46.084716; 12.936837
Religionecattolica di rito romano
TitolareSan Sebastiano Martire
Arcidiocesi Udine
Consacrazione1815
ArchitettoDomenico Schiavi
Stile architettoniconeoclassico
Inizio costruzione1776

La chiesa di San Sebastiano Martire è la parrocchiale di Dignano, in provincia ed arcidiocesi di Udine[1]; fa parte della forania del Friuli Collinare.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'originaria chiesa di San Sebastiano venne costruita a partire dal 1401, forse come voto al santo invocato contro la peste, la quale nel secolo precedente aveva mietuto molte vittime anche in Friuli[1].

All'inizio del XVIII secolo venne inoltrata la richiesta di poter ampliare la chiesa e nel 1718 l'abbazia di Moggio Udinese concesse l'autorizzazione ad iniziare i lavori di rifacimento[1]; nel 1720 grazie all'interessamento del pievano Petrei cominciò la costruzione della nuova chiesa, portata a termine nel 1727[1].

Verso la fine del Settecento, a causa dell'aumento della popolazione, la chiesa non era più sufficiente a soddisfare i bisogni dei fedeli e, quindi, nel 1772 la vicinia deliberò assieme al pievano don Andrea Giuliani di riedificare l'edificio[1]; l'architetto tolmezzino Domenico Schiavi fu incaricato di redigere il progetto[2][3] e il 30 maggio 1776 l'arcivescovo di Udine Giovanni Girolamo Gradenigo diede l'autorizzazione a benedire la prima pietra[1].
La nuova chiesa, la cui costruzione venne seguita dal capomastro Luca Andrioli[2], fu eretta a parrocchiale nel 1812 con la traslazione del titolo dalla pieve dei Santi Pietro e Paolo e consacrata il 9 aprile 1815 da monsignor Pellegrini su delega del vicario diocesano Mattia Cappellari[1].

Il terremoto del Friuli del 1976 danneggiò l'edificio, che tra il 1982 e il 1984 dovette essere ristrutturato su progetto dell'architetto Celso Proietti[1].
Ulteriori lavori di restauro vennero condotti negli anni Duemiladieci[1].

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Esterno[modifica | modifica wikitesto]

La facciata della chiesa è preceduta dal pronao tetrastilo le cui colonne, dotate di capitelli dorici, sorreggono la trabeazione e il timpano di forma triangolare[1].

Annesso alla parrocchiale è il campanile a base quadrata, la cui cella presenta su ogni lato una serliana ed è coperta dalla cupoletta poggiante sul tamburo.

Interno[modifica | modifica wikitesto]

L'interno si compone di tre navate, separate da sei pilastri con pianta cruciforme caratterizzati da delle lesene e sorreggenti degli archi a tutto sesto, sopra i quali corre il cornicione[1].
La navata centrale presenta la volta a padiglione, mentre quelle laterali delle volte a crociera[1].

Opere di pregio qui conservate sono un altare realizzato nel XVIII secolo dal gemonese Giacomo Pischiutti ed impreziosito da due statue ritraenti i Santi Antonio Abate e Sebastiano, scolpite verso il 1749 dal padovano Giacomo Contiero[2][3], e i due dipinti raffiguranti i santi Gallo ed Urbano, collocati su un altarolo costruito nel 1564 da Bernardino Blaceo[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l Chiesa di San Sebastiano Martire <Dignano>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato l'8 settembre 2020.
  2. ^ a b c Arte e cultura del comune di Dignano, su comune.dignano.ud.it. URL consultato l'8 settembre 2020.
  3. ^ a b Chiesa di San Sebastiano, su turismofvg.it. URL consultato l'8 settembre 2020.
  4. ^ Santuari e chiese, su tourismfriulicollinare.it. URL consultato l'8 settembre 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]