Chiesa di San Pietro-aux-Nonnains

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Chiesa di San Pietro-aux-Nonnains
StatoBandiera della Francia Francia
RegioneGrande Est
LocalitàMetz
Indirizzorue de la Citadelle
Coordinate49°06′54.13″N 6°10′10.01″E / 49.115035°N 6.169446°E49.115035; 6.169446
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Metz
Stile architettonicoArchitettura romana, ottoniana e gotica
Inizio costruzione370 circa
Completamento400 circa

La Chiesa di San Pietro-aux-Nonnains (in francese: Église Saint-Pierre-aux-Nonnains) è un edificio religioso risalente alla fine del IV secolo situato a Metz, nel quartiere di Metz-Centre, in Francia.[1]

Creata dai romani come palestra, la struttura venne destinata al culto cattolico nel VII secolo,[2] per poi divenire nel 1556, in virtù della sua posizione all'interno della cittadella fortificata di Metz, un deposito militare. Comprata dalla città di Metz nel 1946, la chiesa è stata restaurata nel 1970 e destinata a servire come sala esposizioni e concerti.[1]

Sebbene oggi l'edificio sia sconsacrato e quindi non possa più servire come luogo di culto, la chiesa di San Pietro-aux-Nonnains è considerata una delle più antiche chiese del mondo e la più antica di tutta la Francia.[3] Inoltre, dal 1909 la chiesa è classificata dal Ministero della cultura francese come monumento storico.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La palestra romana[modifica | modifica wikitesto]

Il primo nucleo dell'edificio che oggi ospita la chiesa di San Pietro-aux-Nonnains fu costruito dai gallo-romani, in quella che all'epoca era nota come Divodurum, nel IV secolo.[5] All'epoca, l'edificio era presumibilmente una palestra facente parte di un complesso termale o di una basilica civile. Di questa struttura oggi rimane ben poco, a causa della distruzione apportata dall'invasione degli Unni di Attila nel 451.[6] Tuttavia, è ancora possibile vedere su un lato dell'edificio moderno l'antica entrata (oggi murata), caratterizzata dalla presenza di un arco a tutto sesto, nonché parte della muratura, realizzata con un concatenamento di mattoni separati da file di conci.[1]

L'abbazia benedettina[modifica | modifica wikitesto]

Il chiostro della chiesa

Devastata dagli Unni, la palestra rimase in uno stato di degrado e abbandono fino al VII secolo. Dal 620 l'edificio venne infatti restaurato e divenne sede di un'abbazia di monache benedettine.[1][2] Di questo periodo restano dell'edificio il chiostro e un pluteo (il muretto basso che separava officianti e fedeli) oggi conservato presso il Museo de la Cour d'Or di Metz. Si tratta dell'esempio più rilevante e meglio conservato di questo tipo di architettura esistente in tutta Francia.[7] Costruito in pietra e formato da 12 lastre e 21 colonne in calcare bianco per un totale di 33 pannelli, la particolarità di questo pluteo è quella di essere decorato con motivi influenzati da diversi stili artistici in voga in epoca merovingia: si passa dallo stile romano a quello barbaro, da quello siriano a quello egizio.[7]

Le modifiche ottoniane e i restauri successivi[modifica | modifica wikitesto]

Mappa della chiesa con i diversi ordini di costruzione: romano, gallo-romano, romanico, gotico e moderno

Nel X secolo l'imperatore Ottone promosse degli interventi di restauro della chiesa, che venne trasformata in maniera evidente secondo le regole dell'architettura romanica:[8] l'edificio venne diviso in tre navate e venne aggiunto anche un nartece. Inoltre, in uno dei collaterali della chiesa è ancora oggi visibile una nicchia scavata sul muro che probabilmente era destinata ad ospitare un sarcofago.[1] Nonostante queste modifiche, la chiesa conserva ancora nella gabbia parte del materiale costruttivo usato nell'antica struttura gallo-romana.[9]

Ulteriori restauri si ebbero tra il XV e il XVI secolo, con la realizzazione di volte a crociera gotiche sorrette da volte ogivali nelle navate e nei collaterali.[1]

Malgrado i numerosi lavori effettuati nel corso del tempo, nessuno di essi ha mai cancellato definitivamente gli interventi del passato, al punto che ancora oggi all'interno della chiesa di San Pietro-aux-Nonnains è possibile scorgere le tracce dei diversi stili presenti.[1]

L'uso civile[modifica | modifica wikitesto]

Dopo l'infruttuoso assedio di Metz del 1552 da parte di Carlo V, nel 1556 i francesi decisero di rafforzare le difese di Metz costruendo una nuova cittadella fortificata. Per realizzarla fu disposta la distruzione di molti edifici civili e religiosi che si trovavano nella zona, ma le autorità militari decisero di preservare la chiesa di San Pietro-aux-Nonnains e la cappella dei Templari, destinandole però a fungere da deposito per la polvere da sparo e le armi della guarnigione di stanza nella cittadella.[10] La nuova destinazione della chiesa comportò anche ulteriori restauri allo scopo di rendere la struttura funzionale all'utilizzo militare: furono quindi aggiunte delle scale, create nuove aperture e rifatti i tetti.

La chiesa continuò ad essere usata come deposito militare fino al 1920 circa. Nel 1946 la città di Metz acquistò vari edifici fino ad allora appartenenti all'esercito: tra questi era compresa la chiesa di San Pietro-aux-Nonnains.[11] Nel 1970 la chiesa fu sottoposta a interventi di restauro e successivamente convertita a sala concerti ed esposizioni.[12] Il sito dell'antico quartiere della cittadella - rimaneggiato - oltre alla chiesa ospita l'Arsenale di Metz, anch'esso convertito in sala concerti, e la cappella dei Templari, sede espositiva. I tre edifici insieme formano un complesso monumentale gestito dall'Arsenale.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Saint-Pierre-aux-Nonnains, su metz.fr. URL consultato il 16 aprile 2021.
  2. ^ a b Stella Ferrari, I monasteri femminili di Milano nella topografia liturgica - Contesti architettonici e figurativi tra VII e XIII secolo, Università degli studi di Milano, 2015.
  3. ^ Savez-vous que la plus vieille église de France serait à Metz ?, su republicain-lorrain.fr. URL consultato il 16 aprile 2021.
  4. ^ Ancienne abbaye Saint-Pierre, su pop.culture.gouv.fr. URL consultato il 16 aprile 2021.
  5. ^ A tale datazione si è giunti negli anni '80 attraverso l'analisi archeomagnetica di alcuni laterizi dell'edificio.
  6. ^ Eglise Saint Pierre aux Nonnains à Metz, su tout-metz.com. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  7. ^ a b Savez-vous quelle est l’autre particularité exceptionnelle de l’église Saint-Pierre-aux-Nonnains ?, su republicain-lorrain.fr. URL consultato il 26 ottobre 2021.
  8. ^ Tribout de Morembert, p. 46.
  9. ^ L’église Saint-Pierre-aux-Nonnains à Metz, su blelorraine.fr. URL consultato il 26 ottobre 2021.
  10. ^ Guy Cabourdin, Histoire de la Lorraine, Encyclopédie illustrée de la Lorraine, Metz, Serpenoise, 1991.
  11. ^ François Reitel, Metz, Capitale de la région lorraine: Une difficile réinsertion dans la communauté nationale, in Histoire de Metz, Privat, Tolosa, 1986.
  12. ^ À Saint-Pierre-aux-Nonnains, le chant messin sur ses terres, su olyrix.com. URL consultato il 27 ottobre 2021.
  13. ^ L'Arsenal-Presentation, su citemusicale-metz.fr. URL consultato il 27 ottobre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Henri Tribout de Morembert, Le diocèse de Metz, Parigi, Letouzey & Ane, 1970.

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