Chiesa di San Filippo Neri (Ascoli Piceno)

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Chiesa di San Filippo Neri
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneMarche
LocalitàAscoli Piceno
Coordinate42°51′40.79″N 13°42′58.9″E / 42.86133°N 13.71636°E42.86133; 13.71636
Religionecattolica di rito romano
TitolareFilippo Neri
Stile architettonicoNeoromanico
Inizio costruzione1928

La chiesa di San Filippo Neri è un luogo di culto cattolico che si trova nella frazione di Villa Sant'Antonio nel comune di Ascoli Piceno.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È un esempio significativo di architettura eclettica con delle eleganti decorazioni interne. Fu costruita dal 1928 e negli anni successivi, interamente in mattoni. La chiesa presenta una navata unica e una pianta rettangolare. Nella facciata, oltre al portale, è ben visibile il grande arco nella parte alta della struttura, fino a toccare il timpano triangolare posizionato all'estremità. Le cornici sono in cotto, mentre le pigne ai due lati in cemento. Tra l’arco e il portale c’è il rosone.

Ai lati della struttura troviamo delle alte e strette finestre ad arco ogivale. Sul lato nord della chiesa che si affaccia sulla via Salaria, troviamo il campanile in cui è presente la campana dell’ex chiesa di Sant’Andrea Apostolo, ubicata nel centro di Ascoli in corso Mazzini[1].

Interno[modifica | modifica wikitesto]

Nel suo interno le decorazioni pittoriche furono eseguite a tempera da Dante De Carolis, fratello del più celebre Adolfo De Carolis, dal 1940 al 1943[2]. Le pitture presentano dei finti marmi e degli arazzi, mentre nelle parti più alte sono disegnate delle figure geometriche. Il soffitto della navata è realizzato con una voltatura che lo divide in tre campate; al centro sono raffigurati San Gabriele dell'Addolorata e San Pio X. L’abside presenta pitture dove spiccano i quattro evangelisti con al centro l'Agnus Dei.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Regione Marche, beni culturali. Chiesa di S. Filippo Neri, su beniculturali.marche.it. URL consultato il 26 luglio 2022.
  2. ^ The Habitual Tourist. Dante De Carolis, su habitualtourist.com. URL consultato il 26 luglio 2022.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]