Chiesa di San Crispino da Viterbo

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«Siamo tutti invitati a vivere questa gioia, che nasce da uno spirito riconciliato con Dio e in pace con i fratelli.»

Chiesa di San Crispino da Viterbo
Esterno
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Coordinate41°59′51.21″N 12°29′12.71″E / 41.997558°N 12.486864°E41.997558; 12.486864
Religionecattolica di rito romano
TitolareCrispino da Viterbo
Diocesi Roma
Consacrazione14 gennaio 1990
ArchitettoAldo Ortolani
Stile architettonicomoderno
Inizio costruzione1985
Completamento1987
Sito webwww.sancrispinodaviterbo.it/

La chiesa di San Crispino da Viterbo è un luogo di culto cattolico di Roma situato nella zona Labaro, appartenente al Municipio Roma XV; è sede dell'omonima parrocchia retta dal clero della diocesi di Roma.[2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il 1º ottobre 1973, con il decreto del cardinal vicario Ugo Poletti, venne eretta la parrocchia; inizialmente la comunità, sotto la guida del primo parroco, don Vincenzo Lauretti, si riuniva in un garage in via Mastro Gabriello 17/b.[3] Nel 1985 cominciarono i lavori di costruzione dell'attuale chiesa, su progetto dell'architetto Aldo Ortolani; l'edificazione terminò nel 1987 e l'edificio venne consacrato il 14 gennaio 1990.[4] Il territorio della parrocchia venne ridefinito entro nuovi confini dal cardinale vicario Camillo Ruini il 1º febbraio 1995.[2] La comunità parrocchiale ha ricevuto la visita di papa Giovanni Paolo II domenica 28 marzo 1993 e la visita di papa Francesco domenica 3 marzo 2019.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Interno

La chiesa di San Crispino è in stile moderno. La pianta richiama la forma della conchiglia del cammino di Santiago di Compostela; le vetrate che si aprono nel tetto[non chiaro] formano come dei raggi che hanno origine nel tabernacolo, posto dietro l'altare. L'aula è formata da uno spazio semicircolare dove ci sono 74 banchi per 300 persone, e dall'area presbiterale. Quest'ultima è rialzata di alcuni gradini rispetto al piano dell'assemblea ed è costituita da arredi marmorei, quali l'altare maggiore, l'ambone (con accanto il crocifisso ligneo) e la sede posta a sinistra; il tabernacolo, sul quale è scolpita la Santissima Trinità, è in legno ed è posto in un ambiente circolare, alle cui spalle si sviluppa la cappella feriale e al di sopra del quale si eleva esternamente il campanile.[4]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Omelia di Giovanni Paolo II, su vatican.va. URL consultato l'11 settembre 2015.
  2. ^ a b Parrocchia San Crispino, su vicariatusurbis.org. URL consultato il 24 agosto 2016 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2016).
  3. ^ V. D'Amico, p. 272.
  4. ^ a b S. Mavilio, p. 68.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]