Charles Nicholl

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Charles Nicholl (Londra, 19 luglio 1950) è uno scrittore e biografo britannico.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1950 a Londra, vive e lavora con la moglie e i figli nella piana di Lucca[1].

Dopo la laurea all'Università di Cambridge, ha vinto il Daily Telegraph Young Writer of the Year nel 1972 e in seguito ha compiuto numerosi viaggi in America Latina lavorando come reporter (avvicinabile nello stile al giornalismo gonzo) prima di esordire nel 1980 con il saggio The Chemical Theatre[2].

Professore onorario d'Inglese all'Università del Sussex e membro della Royal Society of Literature[3], nel corso della sua carriera ha pubblicato numerose biografie e racconti di viaggio ottenendo numerosi riconoscimenti tra cui il James Tait Black Memorial Prize nel 1992 per The Reckoning, saggio sull'assassinio di Christopher Marlowe[4].

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • The Chemical Theatre (1980)
  • A Cup of News: the life of Thomas Nashe (1984)
  • The Fruit Palace (1985)
  • Frontiere: un viaggio in Tailandia e Birmania (Borderlines, 1988), Milano, Phileas, 1989 traduzione di Virginia Teodori ISBN 88-7108-002-5.
  • The Reckoning: The Murder of Christopher Marlowe (1992)
  • Somebody Else: Arthur Rimbaud in Africa (1997)
  • Leonardo da Vinci: Flights of the Mind (2004)
  • Shakespeare and his contemporaries (2005)
  • The Lodger: Shakespeare on Silver Street (2008)
  • Traces Remain: Essays and Explorations (2011)

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Cenni biografici, bibliografia e citazioni, su goodreads.com. URL consultato il 4 agosto 2019.
  2. ^ (EN) Thomas Jones, A life in writing: Charles Nicholl, su theguardian.com, 30 dicembre 2011. URL consultato il 4 agosto 2019.
  3. ^ (EN) Informazioni salienti, su martinrandall.com. URL consultato il 3 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2019).
  4. ^ (EN) 1992 James Tait Black Memorial Prize for Biography, su awardannals.com. URL consultato il 4 agosto 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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